Ventuno.

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SEOKJIN'S POV

La solita sveglia fastidiosa mi costringe ad aprire gli occhi e con molta lentezza mi alzo dal letto cercando di recuperare più forze possibili per affrontare un'altra giornata di lavoro estenuante. Come al solito preparo la mia cartella con i documenti necessari per il lavoro e il mio computer personale e dopo essermi lavato indosso i miei soliti pantaloni neri casual e una camicia nera. Non sono solito andare in ufficio in giacca e cravatta e per fortuna il signor Jeon non obietta. Indosso il mio giubbotto nero di pelle e gli occhiali da sole, raccolgo le mie cose ed esco di casa dirigendomi verso la macchina. Una volta entrato dò un'occhiata veloce nello specchietto retrovisore assicurandomi che non passi nessuno e dopo essere uscito dal parcheggio mi dirigo in azienda.
Sono ormai due anni che vivo da solo, dopo il liceo i miei genitori mi hanno proposto di lavorare come segretario del signor Jeon e così ho iniziato a mettere i miei soldi da parte e ho comprato un appartamento tutto mio. Loro investono molto su questa azienda, mio padre affianca il padre di Jungkook e per come la vede lui il fatto che io sia loro segretario è una dimostrazione del fatto che di loro si fidano e che non gli volterebbero le spalle. I miei genitori sono così ingenui da credere che loro siano persone con un cuore, credono davvero che se avessero bisogno li aiuterebbero, ma si sbagliano. Nonostante io faccia parte dell'azienda da poco ho scoperto davvero un sacco di cose sul conto del signor Jeon e su ciò che è davvero successo tra lui e il signor Min. Con Kook ho avuto le mie conferme, è venuto qui con l'intento di trovare qualcosa e io non ne sono rimasto molto sorpreso, mi sono preoccupato di coprire tutte le nostre tracce e di salvarmi tutti i documenti che Kook ha trovato. Queste prove potrebbero essere importanti e lasciare che un giorno possano essere manomesse o del tutto cancellate è davvero un peccato.
Arrivato in azienda mi affretto ad entrare in ascensore e recarmi nel mio ufficio.
In realtà vorrei sapere cosa stanno architettando Jungkook e Yoongi, dopo tutti questi anni hanno deciso di riesumare il passato, sicuramente qualcosa li ha portati a farlo. I miei pensieri vagano nel vano tentativo di trovare un modo per scoprire il loro piano e un'idea geniale mi fa istintivamente sorridere, un sorriso che scompare subito dopo accorgendomi del signor Jeon che, come al solito ama ficcanasate tra gli uffici. Mi ricompongo e non appena si ferma davanti a me mi inchino leggermente in segno di rispetto e gli porgo il suo solito cappuccino.

"Grazie Kim e a proposito, oggi sarò occupato in una riunione quindi non ci sarò per nessuno, si tratta di una riunione privata. Sei libero di andare alle 16, oggi non è necessario che tu rimanga." -dice autoritario continuando a guardarmi con aria di sufficienza.

Potrà anche essere ricco e potente, può permettersi di calpestare chiunque infanghi la sua strada, ma una cosa è certa, tutti prima o poi si troveranno a fare i conti con i loro peccati.

Sorrido falsamente e annuisco. Sparisce dietro quelle enormi porte e mi rilasso risedendomi sulla sedia.
Mando un messaggio a Kook chiedendogli quando sarebbero finite le lezioni e dopo aver ricevuto una sua risposta incomincio a pensare ad una scusa. Sono determinato a raggiungerlo a scuola, non solo per cercare di capirne qualcosa in più, ma anche per dare fastidio al suo amichetto. Non mi è stato del tutto indifferente, sarà per la sua timidezza o per la sua aria da sapientone, ma ancora ricordo le sue guance leggermente arrossate dopo essermi avvicinato. Ho lasciato che mi guardasse, infondo so di essere un bel ragazzo, mi sono permesso di perlustrarlo e devo dire che anche lui non è per niente male. È stato davvero bravo a trovare tutte quelle informazioni, a memorizzare tutto e a far sparire le sue tracce, ma di una cosa non si è assicurato, di cancellare la cronologia e per fortuna, dopo averli lasciati andare, sono tornato personalmente e mi sono assicurato di cestinarla per la loro sicurezza. Non permetterei che facessero del male ad altre persone innocenti, tanto meno a Kook che conosco da moltissimo tempo e che ho sempre considerato un fratello.

A Day In The Life. [TaeKook]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora