Diciotto.

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YOONGI'S POV

Il chiarore dell'alba fa capolino nella mia stanza illuminandola, quei brutti pensieri continuano a tormentarmi e non credo di aver preso la giusta decisione. Se avessi sbagliato a dirglielo? I suoi occhi si sono spenti in un secondo, le lacrime si sono susseguite e mi sono sentito tremendamente in colpa. Gli ho chiesto di mentire, di far finta di niente su una questione così delicata. Forse non avrei dovuto dirglielo, ho pensato che dicendoglielo mi sarei sentito meglio, che questo enorme macigno che sento opprimere il mio petto sarebbe scomparso, invece mi sento peggio di prima. La delusione nei suoi occhi per avergli mentito per tutto questo tempo, la paura di dover riempire loro di bugie per non raccontare una verità scomoda. Ha ascoltato tutta la storia così attentamente, non ho tralasciato neanche un particolare, le sue espressioni manifestavano alla perfezione il suo stato d'animo, il ribrezzo verso i nostri genitori e lo sconcerto verso quell'azione. Avrei potuto scoprire quella verità che ormai era stata insabbiata?

All'inizio pensavo che Tae mentisse, ho riconosciuto subito quel bracciale e vedere lui parlarne in modo così naturale mi ha fatto pensare subito che mentisse. Ci ho riflettuto per giorni e non riuscivo a capire quale collegamento potesse avere lui con quella ragazza, poi Jimin ci ha raccontato la sua storia e i sensi di colpa mi hanno divorato. Lei è morta per mano dei nostri genitori e noi eravamo lì, condividevamo con loro i nostri momenti come se nulla fosse. Avrei dovuto dirlo a Jimin? E a Tae? Per quanto ancora dovrò farmi divorare dalla paura?

Un milione di domande a cui ancora non riesco a dare una risposta...Come posso raccontare loro la verità? Metterei tutti in pericolo e non me lo perdonerei mai, Kookie è dentro a questa situazione, ce l'ho messo io e se dovesse succedere qualcosa condannerei me stesso a vita. Se Tae reagisse male o chiedesse giustizia come finirebbe?

È ormai da tutta la notte che vengo tormentato continuamente dalle ombre del mio passato, non ho chiuso occhio e proprio per questo decido di alzarmi e incominciare a lavarmi e prepararmi per la scuola. Ogni volta che chiudo gli occhi o mi fermo a pensare, immagini di quella notte si materializzano e mi sopraffanno impedendomi di respirare. Due semplici colpi di pistola, due figure sconosciute immerse in una pozza di sangue, uomini incappucciati con i loro fottutissimi sorrisi compiaciuti. Cosa avrei dovuto fare? Ero lì per un motivo, dovevo assicurarmi che lo facessero, avevano scelto me perché ero più grande di Kookie e perché secondo la loro mente malsana, sarei stato davvero forte e pronto  per questo. Ma come poteva un ragazzino di 12 anni superare una cosa del genere? Come poteva un padre, complice dell'altro permettere ad un ragazzino di assistere a questo? Due anime innocenti sono state uccise e l'unica cosa che sono stato in grado di fare è stato riallacciare quel bracciale a quella ragazzina che poteva essere poco più piccola di me.

L'acqua gelida che adesso scorre e si infrange contro il mio corpo, mi riporta alla realtà, quel momento è passato, dovrei essere tranquillo, non dovrei avere paura, ma dentro di me so che l'incubo è appena iniziato. Il crimine è stato insabbiato, nascosto dai soldi sporchi che oramai contano più di una vita innocente.

Mi insapono cercando di ripulirmi dal peccato di cui sono stato complice, la mia pelle diventa rossa a furia di strofinare e brucia ardentemente tanto quanto il dolore che sento dentro di me. Frustrato esco dalla doccia e inizio ad asciugarmi, le mie mani fremono dal nervosismo e non posso fare niente per impedirlo. Infilo una tuta comoda, prendo lo zaino con l'occorrente e scendo al piano di sotto. Mi preparo qualcosa di veloce e a passo svelto mi reco verso la porta con l'intento di scappare da quella casa che mi risucchia ogni giorno di più con tutti quei brutti ricordi.

Come sempre io e Kookie ci vediamo al solito angolo e in religioso silenzio ci rechiamo a scuola. I suoi occhi sono vuoti e circondati da due profonde occhiaie, il suo volto è spento e il suo sorriso tirato la dice lunga su come stia realmente. So quanto può essere fragile e vederlo in queste condizioni non fa altro che alimentare i miei sensi di colpa. Ho commesso un errore e adesso la mia punizione è questa, vederlo in queste condizioni, vederlo spegnersi giorno dopo giorno senza fare nulla...Non permetterò che nessun'altro soffra.

A Day In The Life. [TaeKook]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora