|| 3 Chapter ||

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Degli occhi rossi come rubini e ardenti come fuoco lo stavano scrutando.

Il tempo si fermò. Il ragazzo, impietrito, li fissava ammaliato e affascinato per la loro bellezza.

Un'enorme lupo si parava innanzi al giovane, tremante e impaurito.

Sapeva di non avere alcun scampo, le lesioni non gli avrebbero nemmeno permesso di compiere un singolo passo, tanto meno correre per mettersi in salvo.

Il lupo, di quasi due metri con la pelliccia nera e lucida, abbassò il muso e iniziò ad annusare l'aria circostante.
L'odore di sangue era forte; puntò lo sguardo, dagli occhi eterocromatici al corpo nudo del giovane, graffi e profondi tagli decoravano quel corpo pallido e mingherlino.

Sentendo l'insistente e penetrante sguardo, sul proprio corpo, istintivamente cercò di coprirlo quel poco che poteva, sentendosi troppo esposto e vulnerabile.

Un ringhio profondo e gutturale lo fece desistere dal coprirsi col mantello, incoraggiandolo a iniziare ad indietreggiare.
Passo dopo passo si allontanava da quell'enorme  bestia; le orecchie abbassate sul capo e i denti in bella mostra, cercavano di farlo sembrare minaccioso e che, nonostante fosse ferito e sanguinante fosse ancora in grado di difendersi.

Ad un tratto però, il suo istinto lo invitò a sottomettersi alla possente creatura che avanzava verso di lui e, mostrarle il collo in segno di scuse e rispetto.
Non riuscendo più a reggersi in piedi, cadde a terra: le ginocchia sbucciate e le mani toccarono la soffice neve, che lo aiutò a non farsi ulteriormente del male col terreno duro.

Non appena l'enorme bestia iniziò a fare i primi passi, il giovane, ansimante e con il cuore in gola, espose istintivamente il collo, lasciandolo in bella mostra davanti all'animale ormai difronte.

Sentì delle ossa rompersi; tenne la testa china: non osò alzare lo sguardo dalle proprie mani, chiuse a pugno a stringere la neve.
Un respiro caldo colpì il sensibile collo, facendogli venire i brividi; sgranò gli occhi e cercò il più in fetta possibile di allontanarsi.
Cercando di distanziarsi dall'individuo, si sbilanciò,  cadendo a terra, colpendo il terreno duro con le natiche nude e delicate, provocando in lui una nuova scossa di dolore che gli attraversò il corpo, facendolo sibilare disperato.

Riportò la propria attenzione alla figura davanti a sé: un giovane uomo lo stava osservando, esaminando.

In piedi, lo stava scrutando attentamente per captare ogni singolo movimento, per vedere quale reazione avrebbe avuto il giovane.

Non si stupì più di tanto quando lo vide sconvolto e con l'intento di allontanarsi da lui: una persona che poteva cambiare struttura corporea, trasformandosi in un lupo che, di norma, superava molto di dimensioni.

Però, l'uomo, per primo si stupì del fatto che, il giovane davanti a lui, nonostante fosse un licantropo, non emanasse nessun odore.

Si avvicinò di più e si abbassò alla sua altezza, per prenderlo in braccio e portarlo al branco per curarlo, ma prima che potesse toccarlo il ragazzo ricominciò a ringhiare mostrando i denti, le orecchie abbassate sul capo e gli artigli in bella vista.
Era un chiaro segno di avvertimento: "tu mi vuoi toccare? E io ti aggredisco".

Non sopportando più il suo comportamento, gli mostrò di conseguenza i denti con i canini già allungati e gli occhi rossi.

Nonostante l'orgoglio, la natura lo fece sottomettere, facendolo calmare un poco.

Ritirò i canini, lasciando, però, che le iridi rosse brillassero nella notte appena scesa.

Lo prese cautamente in braccio, passando le braccia sotto le ginocchia e la schiena del ragazzo, che prontamente avvolse le braccia dietro il collo dell'uomo, per non cadere.

Durante il breve viaggio, notò che il giovane continuava a fissare le sue iridi, ma poi si addormentò all'improvviso, stremato.

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