Il giovane si svegliò di soprassalto e turbato; il respiro accelerato e con il cuore in gola.
Lo stesso sogno, lo stesso maledetto sogno gli fece visita per la millesima volta mandandolo in panico ed in subbuglio.
Si alzò in piedi barcollando e un giramento di testa lo sorprese all'improvviso, costringendolo a sostenersi alla parete. Premette le dita della sua esile e scheletrica mano sulle tempie per cercare di alleviare un po' il dolore.
Uscì fuori dal suo momentaneo rifugio e si guardò attorno: il tempo era migliorato, e i leggeri raggi solari lo colpirono sul faccia; notò che la vista insieme all'udito, erano notevolmente migliorati rispetto al giorno precedente.
Si allontanò dalla caverna proseguendo a passo leggero per la sua strada, nel mentre camminava senza far nessun rumore affinò l'udito per sentire anche il minimo e il più sospetto suono provocato dallo spostamento della superficie nevosa.
Le sue orecchie leggermente a punta, come quelle dei lupi, continuavano a muoversi senza fermarsi e i suoi occhi assunsero una leggera espressione da predatore, scrutando ogni punto in cui si posavano.Un leggero fruscio lo destò, e così concentrò tutta la sua attenzione in quel determinato punto; la sua preda era abbastanza lontana da lui ma nonostante ciò, con la sua vista aguzza, riuscì perfettamente e vederla: era una lepre bianca con la punte delle orecchie nere.
Il ragazzo cercò di avvicinarsi il più possibile, si nascose dietro ad un tronco d'albero e osservò da più vicino la sua preda; rimase nascosto, attendendo il momento propizio per aggredirla, ma prima che se ne accorgesse, la lepre lo notò e scappò in fretta e furia.
Ci rimase male, dopotutto non aveva mai cacciato prima d'ora e non sapeva come farlo, non conoscendo le basi.
La figura che lo osservava era divertita e un leggero sorriso gli contornava il volto.
Il ragazzo, dopo un po' di tentativi di catturare qualcosa di commestibile, rinunciò così decise di riprendere il suo viaggio.
Si mise il cappuccio del mantello, varie ciocche bianche gli sbarrarono la vista ma non se ne curò.
Era un semplice tessuto di un grigio sbiadito, da un lato era annodato lasciando un po di tessuto per ricavarne un cappuccio; era vecchio e sgualcito con vari buchi di varie forme, sparsi qua e là, un po' di polvere era ancora attaccata alla leggera superficie, non volendosi staccare.La stanchezza riprese il possesso del suo esile e spoglio corpo, ma dopotutto vi era abituato; le lesioni sul corpo ricominciarono a bruciare, non gli diede importanza e continuò senza fermarsi.
Era testardo ed orgoglioso; non avrebbe ceduto tanto in fretta dopo aver agognato per tanto, la libertà.Le ore passarono in fretta e da quella pausa susseguirono due giorni. Non una volta il giovane ragazzo si fermò per una breve sosta, continuando incessantemente senza lasciarsi sopraffare dalla fame, dalla continua sofferenza, e agonia, e dal logorante dolore che le varie ferite gli procuravano da cui ora loro stesse lasciarono far fuoriuscire il suo fluido scarlatto, ancora caldo e denso, facendolo cadere a terra macchiando l'immacolata neve in un nuovo colore prima in delle piccole gocce ed ora fino a delle grosse macchie che lasciarono dell'evidenti tracce.
Una serie di ululati si elevarono in aria spaventando il ragazzo, facendolo agitare e tremare.
"solo questo mi mancava"
Li sentiva dannatamente vicini e il panico dominò il corpo, lasciandolo impietrito senza sapere cosa fare.
Per quanto avesse pianificato a lungo e perfettamente il suo piano, l'unico fattore ad non aver preso in considerazione, fu quello di essere sbranato da un branco di lupi, per quanto la cosa fosse scontata essendo in un bosco.
Le ginocchia, come le mani, gli presero a tremare, il fiato corto, le orecchie in continuo movimento per captare ogni singolo spostamento e gli occhi a scrutare ogni direzione per vedere da che parte potessero spuntare.
Un suono di passi, alle sue spalle, lo destò e lo fece voltare.
Gli occhi gli si incollarono immediatamente a quelli del nemico, lasciandolo senza fiato o la possibilità di distogliere lo sguardo altrove.
![](https://img.wattpad.com/cover/216045175-288-k612427.jpg)
STAI LEGGENDO
|| Orange ||
वेरवुल्फ़In silenzio guardava le persone girargli attorno, osservava ogni minimo particolare. Ma non vedeva. Effettivamente, era da un paio di anni che guardava, esaminava attentamente i volti, le gesta, i movimenti, la postura... Ma non riusciva ad osserva...