4 - «Tu?»

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Resto inerme a fissare il soffitto e a ripensare alle cose che mi ha detto mio padre più di qualche ora fa, sono rimasta tutto il tempo qui nella mia camera a rimuginare so tutto quello che potrebbe accadere se solo dicessi "si".

La mia vita cambierebbe? E chi è questo ragazzo? Non potrei accettare tutto ciò, io sono innamorata di Liam dopotutto...

«Venere» sento bussare più e più volte, a interferire i miei pensieri è mio padre che con insistenza continua a battere le nocche sulla porta «Venere, per cortesia apri questa porta, voglio solo parlarti» Mi dice calmo.

Ma io non sono poi così calma da voler sentirgli dire qualcos'altro da farmi innervosire ancor più di prima.

«Non aprirò mai e poi mai, fino al momento in cui tu ti scorderai di questa tua idea così pazza» Grido minacciosa.

Lui sembra che non voglia proprio spezzare il filo del discorso e continua «Facciamo un accordo» Molto probabilmente questo suo accordo sarà per l'ennesima volta una trappola, però sono davvero curiosa di sapere che altro s'inventa.

«Oh ma davvero? Incantami!» Affermo sarcastica.

«Bene, ma prima aprimi questa porta, altrimenti mi riesce difficile parlare» Dichiara.

Stanca di questa situazione sbuffo, e m'incammino per aprirgli la porta.

«Finalmente cara! Sei davvero cocciuta proprio com'era tua madre da giovane. Quando le si diceva o semplicemente chiedeva qualcosa, aveva sempre quel suo modo di fare, che non la smuovevi neanche per la minima stupidaggine» Ride, come se ripensando a questo piccolo pensiero si fosse scordato di dirmi dell'accordo...bene adesso so come farò per distrarlo!

«Oh ma non mi dire...e poi? Raccontami tutto» Dico fingendomi interessata.

«Ci sono stati talmente di quei ricordi che non saprei proprio da dove iniziare...mhh vediamo, per esempio che non sono così rimbecillito da dimenticarmi quello di cui ti volevo parlare»

Accidenti! Ho sempre odiato questo suo lato, ricorda sempre tutto, non si fa mai sfuggire nulla, ha una memoria così di ferro.

Al contrario della mamma che non sa neanche dove mettere la testa, molto spesso la prendiamo in giro facendogli scherzi di cattivo gusto, e lei come suo solito s'incavola, come non tollerarla, anche io al suo posto non sarei stata tanto ferma, soprattutto con la memoria che fa brutti scherzi, mi sarei vendicata.

«Venere, tornando a noi, vorrei proporti di cenere stasera con noi e la famiglia Reed, e potrai volentieri dare un giudizio, se i Reed o per meglio dire Reed Dylan non dovesse essere benaccetto, allora io ti darò ascolto, e deciderò di eliminare tutti i contatti con i Reed» Dice allungando la mano per stringerla.

Non so proprio se sia una bella cosa, mio padre che mi dà ascolto? Impossibile!

Di sicuro mi starà tendendo una trappola proprio come quest'accordo, ma ostinata da tutto ciò già so che faro due volte peggio, così allungo anch'io la mano, per stringere l'accordo «Bene».

Mio padre sta per uscire dalla stanza, ma poi rientra. «Santo cielo! Che altro c'è?»

«AH! Giusto, per le nove devi essere pronta, mi raccomando non usare una delle tue fantastiche risposte» Mi dice per poi andarsene per sempre.

Cosa vorrebbe dire con "le mie fantastiche risposte" io sono Venere King e se questo ragazzo non gli dovesse andar bene quella che sono io, o per meglio dire, tutto ciò che ho costruito per anni, la mia maschera per non essere etichettata dalla società come debole, può anche scomparire dalla mia vita.

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