6 - Sherlock Holmes

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Ed eccomi qui che mi ritrovo nella mensa scolastica, dove mia sorella Lizzy non fa che decantarne le lodi su quanto sia simpatico e affasciante il ragazzino.

«Io lo trovo alquanto noioso», affermo senza peli sulla lingua.

«Ma che ti è preso ieri? Inventare una balla del genere potrebbe far scaturire un pandemonio, tu qui sei molto conosciuta e anche temuta. Non conosco bene Dylan, ma se volesse potrebbe andare a dire in giro questa cosa, lo sai? E per te sarebbe la fine, ricordati che tu sei una King», dichiara mia sorella, che in questo momento sembrerebbe molto preoccupata.

«BASTA, sono stufa di sentir parlare sempre e solo di questo ragazzo e di quello che ho combinato, se gli altri lo verranno a sapere ben venga, perché io me ne frego altamente», sibilo arrabbiata per poi andarmene e lasciarla lì.

Furiosa, ecco cosa sono, non sopporto sentirmi dire che " ho sbagliato".

Lo riconosco, ma farmi una ramanzina non può di certo far cambiar qualcosa a proposito di quello che è capitato.

Decido di resettare tutto e di dover chiamare Liam. Dopo alcuni squilli sento rispondere «Ven, cosa c'è? E' successo qualcosa?», mi domanda ma dalla voce sembra molto stanco.

«In realtà ti ho chiamato non vedendoti. Tu piuttosto, è successo qualcosa?», gli chiedo confusa.

«Nulla di interessante, solo un brutto raffreddore, non preoccuparti», afferma abbastanza calmo.

«Liam io dovrei parlarti di una cosa, anche il prima possibile», proferisco abbastanza agitata.

«Dimmi allora!»

«Non posso di certo dirtelo per telefono, ehm...passo da te, a dopo», dico attaccando subito la chiamata.

Si metterà sicuramente ansia, pensando ad una rottura improvvisa, ma il fatto di non poterglielo dire è...perché lui è qui.

*

Stare a casa con mio padre, che continua a fulminarmi con lo sguardo non è il massimo.

«Senti finiamola qua e mettimi in punizione», ordino ormai stanca del suo atteggiamento, che sembra non sapere che fare.

«No Ven, sarebbe troppo facile, tu non resterai chiusa in una cantina come fanno quasi tutte le persone normali, quando i loro figli sbagliano», sibila serio.

«Dove vuoi arrivare?», affermo seria, dato che non capisco proprio dove voglia arrivare.

«Tu, aiuterai la signora Theodosia nei lavori di casa, e quindi dopo scuola verrò io a prenderti, così posso essere certo che tu sia a casa a fare i tuoi doveri, e soprattutto dato Theodosia finirà sempre orario tardi, lo farai anche tu. Ecco adesso che sai tutto, incamminati ad aiutarla», dichiara divertito.

«Hai perso qualche neurone in questi giorni?», lo sfido.

«No, hai capito proprio bene, e non scherzare con me».

«Padre, vedo che sei tu quello che vuole scherzare in questo preciso istante.»

«Avrò anche fatto quello che ho fatto, ma non ti dà il diritto di decidere la mia vita, sono tua figlia e rimarrò sempre tale, ma non puoi costringermi ad accettare i tuoi ideali per me, CHIARO?», affermo furiosa, per poi andarmene definitamente da questa casa.

Mentre che faccio ciò, mi metto in cammino per passare a casa dal mio ragazzo.

Suono incessantemente il campanello, ma dopo vari tentativi, si presenta alla porta Liam con una cera pessima.

Quando appoggio delicatamente la mia mano sulla sua fronte, i miei polpastrelli si accaldano nell'immediato.

«Liam, ma tu scotti, non c'è nessuno in casa?»Chiedo non curante della situazione e buttando un occhio dentro la sua abitazione. Da parte sua sento solo un mugolare, dev'essere incosciente, cerco di portarlo all'interno della casa, ma invano cadiamo entrambi.

Opto per il secondo piano, ovvero trascinarlo per tutta la casa e poi arrivo al divano e lo sistemo sopra.

Sono davvero angosciata, cosa si fa in questi momenti?

Esco fuori di testa, ed inizio a camminare per tutta la casa, ma il fiato mi si fa sempre più pesante. Ho paura, non ho mai accudito qualcuno...e adesso che faccio?

«Calma Venere, resisti c'è la puoi fare», parlo anche da sola, benissimo.

Magari sarebbe meglio prendersi una boccata d'aria, mi avvicino per aprire la porta e quando mi ritrovo fuori, perdo i sensi.

«Dove sono, chi sono e perché tu sei di nuovo davanti a me?» domando al ragazzo che mi si presta davanti.

«Dovresti ringraziarmi di essermi precipitato per prendermi cura di te e anche del tuo fidanzatino», dice per poi ridere «Che donna inutile»,afferma divertito e sul suo viso appare il solito ghigno fastidioso.

«Te lo scordi, e poi lui è un "amico"» Dico e per fortuna Liam è ancora in un sonno profondo, da non aver sentito.

«Ti stai giustificando? Scusa ma fino a ieri credevo che non fossi interessata ai ragazzi...vedo che non ci hai messo nulla a cambiare idea», continua il cretino.

«Questa tua sicurezza ti porta spesso a credere a cose inesistenti? Il mio giustificarmi è perché tu sei tanto ostinato a cercare la verità dove non c'è. Questa è nient'altro che la pura e semplice vera me», affermo stizzita.

«Sarò anche ostinato, ma tu sei una grande bugiarda e vuoi convincermi che questa sia la pura verità!», domanda, cingendomi la vita con la sua mano grande e forte, da farmi sussultare. Sotto al suo tocco lo allontano bruscamente, facendolo finire al suolo.

Ma cosa gli prende? Basta io non lo capirò mai.

«Come mai sei qui?»sputo acida.

«Che caratterino...te lo dirò soltanto se sarai prima tu a dirmi la verità.»

«Ci risiamo» roteo gli occhi al cielo «Ecco, vedi quella porta?»

«Si la vedo e quindi?»

«E quindi vattene per sempre dalla mia vita»

«Me ne vado, ma mai dalla tua vita», dichiara con sicurezza, e lo vedo sparire dai miei occhi.

Cos'è che vuole da me? Dovrebbe essere felice di poter essere libero, in qualche modo ho aiutato anche lui ad uscirsene da questa brutta situazione, ma perché allora continuo a ritrovarmelo tra i piedi? E perché continuo a farmi domande?

Ho deciso... se lui vuole giocare a Sherlock Holmes, lo accontenterò. Sarò quel mistero inconfutabile, sarò il suo enigma preferito, il nero e dopo il bianco.

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SPAZIO AUTRICE:

Ciao a tutti cari lettori 

A quanto pare...Dylan non vuole mollare con Venere.

Come faceva Dylan a trovarsi proprio fuori casa di Liam, ci avete pensato?

Riuscirà a scoprire la verità? E quando lo farà... come si comporterà?

Vi aspetto nel prossimo capitolo.

Per forza tu!Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora