17- Giornate Di Coronavirus Pt. 2

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Mercoledì prossimo, ovvero, il 25 marzo, sarà esattamente un mese che non lo vedo.
Abbiamo passato due giorni sul Lago di Garda prima che la zona di casa nostra fosse dichiarata zona rossa.
Ci videochiamiamo almeno una volta al giorno, anche se buona parte della nostra giornata la dedichiamo alle lezioni online, che secondo il mio umile parere sono peggio delle lezioni frontali in aula. È un continuo stoppare il video per riuscire a scrivere tutte le parole che pronunciano. Così, lezioni di un'ora, anche se scrivo su word, diventano di due, a volte tre, ore. Per circa 3 o 4 lezioni al giorno.
Odio e amo il mio essere minuziosa e perfezionista.

Odio l'idea di esami online, dove 200 persone mi guardando mentre mi interroga il professore.

Mi manca non vederlo, ma mi manca soprattutto il non potere uscire. Fare anche solo una passeggiata per il centro del paese dove abito.

Sono tre settimane che non esco.

La ditta nella quale lavora mio papà non chiude, e lui continua a lavorare.
Mia mamma sta a casa, ma è sempre con il pensiero a mia nonna anziana in casa da sola a 20 minuti da qua.
Io litigo in loop con mio fratello, perché lui respira e io pure.
Mamma va a fare la spesa il venerdì pomeriggio alle 14 in modo da incontrare meno gente possibile.
Oppure ci va papà il sabato alle 13 quando torna dal lavoro.
Tre settimane dove non c'è nulla di nuovo. Sempre le stesse cose.

Che frustrazione

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Che frustrazione.

Mia zia si sospetta abbia contratto il virus. Ha febbre a 39 da una settimana e lavorava nella bergamasca.

Un'ambulanza è venuta a prendere un mio vicino di casa 70enne mercoledì mattina alle 7. Il venerdì mattina era già morto.

Vorrei che si raggiungesse il picco oggi affinché i casi diminuiscano domani.

Voglio tornare alla mia vita.
Voglio che tutti torniamo alla nostra vita.

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