5- I threw my hands in the air, said, "Show me something"

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Per strada il mio sguardo cade sui ragazzi che non gli somigliano per niente. Cade sui ragazzi che con lui non ci azzeccano nulla. Mori, occhi marroni e con l'eventualità della barba. Guardo quelli che hanno i miei colori al maschile. Sembrano ragazzi un po' cattivi, dall'aria strafottente, arroganti e per nulla interessati a evitare di dare questa impressione. Poco interessati a non fare del male agli altri. Mi piacciono i cattivi ragazzi, i classici antagonisti dei libri e dei film. Ne sono attratta come una calamita lo è dal ferro. Amo leggere di loro e sperare fino alla fine nel loro pentimento e nella loro redenzione. Ma se non si redimono va bene uguale, anzi ai miei occhi è solo un punto a loro favore. Sono coerenti.

In ogni caso non schifo il Damon Salvatore della situazione, che per la sua amata cerca di modificarsi, se non per essere migliore agli occhi degli altri quanto meno per rendere felice lei.

Eppure, nonostante la mia lista infinita di cattivi ammaliantei, mi sono innamorata del classico principe delle fiabe, quelle dove c'è questo ragazzo biondissimo, con gli occhi azzurri e il cavallo bianco. Cosa ci azzecca con i miei gusti? Nulla. Penso che il mio subconscio abbia cercato qualcuno di totalmente opposto all'antagonista reale per cui avevo perso la testa qualche anno prima.

Lui era il classico cattivo dei supereroi, mi amava ma al tempo stesso mi spaventava. Moro, occhi marroni, con la barba. Ho passato con lui un anno e mezzo, i primi mesi ero contenta, ma col passare del tempo sapevo quanto fosse sbagliato stare con lui, che più che bene mi faceva stare male. Non apprezzava nulla di me. Più che essere la sua ragazza, mi faceva sentire la sua babysitter. Verso la fine del nostro rapporto si era stufato di me, e non faceva nulla per nasconderlo. Mi ha tradito più volte. Io poiché ero debole ho accettato i suoi tradimenti. Gli urlavo di andarsene, che era un immaturo e che non mi meritava. Poi correvo a supplicarlo di riprendermi, gli promettevo che sarebbe stata l'ultima volta che lo assillavo e che mi sarei impegnata a cercare di capirlo, a lavorare insieme per andare avanti. Ha completamente distrutto la mia autostima. Mi diceva lui stesso che non ero abbastanza bella, che non mi vestivo abbastanza carina per lui, che se indossavo un abito corto il sabato sera sarei stata una poco di buono, che lui poteva uscire ma io senza di lui no. Ragazzo-padrone. Non è mai stato violento, se non verbalmente. Ha scelto la strada del menefreghismo piuttosto della violenza fisica, ha semplicemente scelto di ignorare il suo status di fidanzato, e in quest'ottica, gliene sono grata.

I premi mesi dopo la nostra rottura giustificavo la mia stupidità con il sentimento che avevo provato per lui. Ora non sono più tanto sicura di averlo amato. Ho provato qualcosa di forte, ma nulla in confronto a ciò che provo ora per LUI.

Non so come, ha rimesso insieme i pezzi del mio, e del suo, cuore.

Lui usciva da una relazione di 2 anni e mezzo con una ragazza che era in classe con lui nel biennio.

A posteriori non so dire quale fosse la relazione più tossica, se la mia o la sua. Probabilmente la mia, dove il rispetto era uno sconosciuto. Nella sua vigevano ossessione e proibizionismo, ma almeno gli insulti se li risparmiavano.

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