Avete presente How I met your mother?
È la storia d'amore tra me e lui. Scrivo come ci siamo conosciuti, come ci siamo innamorati, cosa ci è successo e del legame profondo, viscerale, attaccato sotto pelle, che ci unisce.
Scrivo pensieri su di lui...
Ci siamo conosciuti un giorno di settembre del 2015. Non sono il tipo di ragazza che segna giorno e mese, soprattutto se non do peso all'incontro avvenuto.
Già, non ci avevo dato peso. Non avrei mai pensato che il mio mondo e il mio essere si sarebbero stravolti per sempre da lì a poco.
Io e la mia migliore amica eravamo appena tornate da Bergamo, dove eravamo andate a trovare dei ragazzi conosciuti al mare, sulla Riviera Romagnola, qualche settimana prima. Quel pomeriggio, uno di quei ragazzi, l'ho baciato. Prima che partisse il treno, mi sono buttata su di lui e gli ho dato un bacio veloce, leggero, ma che volevo e sapevo gli sarebbe rimasto impresso.
Fuori dalla stazione aspettavo che arrivasse mio papà a bordo della nostra vecchia auto famigliare nera, che se solo avessi chiuso la portiera in modo un po più energico, sarebbe caduta a pezzi.
La mia migliore amica Margherita, aspettava che lui l'andasse a prendere.
Dovevano vedersi per bere qualcosa quella sera.
No, non gli ho rubato il ragazzo. Erano semplici amici, si conoscevano da pochi mesi e ogni tanto si incontravano davanti a un aperitivo.
Arriva a bordo di una Peugeot 206, accosta in piazza e scende. La abbraccia per salutarla.
Io avvertendo un interesse da parte di Margherita, o forse sperando in un suo interesse, feci l'amica che fa da spalla. Un po' goliardica e che lancia battute allusive a destra e a manca. Dopo essermi presentata e aver conversato su dove sarebbero andati ho deciso di concludere il brillante incontro con una frase ancora più brillante a Margherita di fronte a Lui. "Ma posso salutarlo con due baci o sei gelosa?"
Io short inguinali di jeans, top bianco infilato dentro, felpa bianca due taglie più grandi e converse bianche. Lui bermuda verde militare, maglietta semplice bianca, converse bianche.
Mi rimasero impresse le sue spalle. Di tutto ciò che poteva colpirmi, quelle mi mandarono in estasi. Lui d'altronde non era il mio tipo. Le sue spalle tutt'altro.
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