-Tu di che religione sei?
E' così che inizia il sogno della notte appena passata.
Siamo attorno alla tavola nel soggiorno openspace di casa sua. Io, lui, sua sorella e suo marito, e la mamma di suo cognato. Abbiamo appena terminato il pranzo in una giornata di inizio primavera. Pranzo che è avvenuto realmente, stesso pasto, stessi vestiti indosso, stessa identica ambientazione, di due anni prima. Ciò che cambia è la conversazione. Quel giorno, mentre parlavamo di quanto fosse bella la Sicilia, dei suoi paesaggi e delle sue tradizioni, non mi ricordo come, poiché stavo parlando con lui, la sorella e sua suocera hanno parlato di come le donne musulmane non potessero partecipare alle funzioni quando vivono i giorni di mestruazione. L'unico riferimento alla religione di quel pomeriggio fu quello. Quindi, non ho idea del perché io abbia sognato la medesima situazione a partire da quello squarcio di discorso.
-Tu di che religione sei? -mi domanda la suocera di sua sorella.
Sorrido leggermente. -Cattolica- rispondo - ma non pratico.
La osservo di sottecchi e so già che non approva questa mia risposta, avrei dovuto rispondere di essere una credente che sa a memoria i 10 comandamenti e il numero delle Ave Maria da recitare a memoria durante il rosario.
-E perché mai? Se credi, pratichi anche.
Bella domanda. Respiro profondamente e mi armo mentalmente delle parole giuste da fare uscire dalla mia bocca in modo lento, deciso e che rappresentino il mio punto di vista in modo chiaro. Voglio che sia un ragionamento razionale, che possa essere capito ma non per forza condiviso. Alla base del modo di presentare i miei pensieri c'è sempre il rispetto e mai la prepotenza, cosa che spesso non ritrovo nelle persone che ho di fronte a me, spesso nemmeno nelle mie amiche.
-Perché credo che accadano troppe cose brutte nel mondo, perché esista un qualcosa che si dica così buono. Non dovrebbe esserci il male se c'è qualcosa di così forte capace di dirigere le fila del mondo. Penso che svolga più il ruolo di un genitore autoritario non sempre giusto, che impartisce le sue lezioni attraverso delle punizioni, che non dovrebbe impartire se davvero fosse colui il quale ci ha creato e colui il quale tiene davvero a noi.
- Ma esistono uomini cattivi, per questo punisce.
- Ma se l'uomo è stato creato da Dio, non stava a Dio non inserire il seme del male e dell'odio nell'uomo?
Mi fissa e dall'espressione contrita capisco di averla contrariata. L'ho messa al muro con una risposta piccata ma spontanea per me.
- Allora perché dici di essere cattolica quando sei atea?
- Non sono atea. Ho ricevuto una educazione cristiana cattolica, ho frequentato catechismo e ho ricevuto tutti i sacramenti fino alla Cresima. A volte se penso a un mio futuro matrimonio, mi viene naturale pensarlo in Chiesa, perché è così che mi è stato insegnato che deve essere. Poi a volte rifletto sul fatto che lui sia ateo, o comunque in una posizione complicata, e che io non credo nell'istituzione della Chiesa, che credo completamente corrotta e più devota al Dio Denaro che al Dio dell'Universo. Ci penso e prevale il mio IO giurista. Sai che fatica divorziare? Quante carte e quanti soldi? Perché sposarsi allora?
-Quindi in realtà sei solo confusa, però credi.
-Credo che esista un qualcosa di superiore, tanto è vero che qualche sera prego, chiedo al nonno di aiutarmi per l'esame del giorno dopo o a darmi qualche impulso per superare gli ostacoli. Credo che i cari che sono morti, siano in ascolto quando ci rivolgiamo a loro, quando abbiamo bisogno di essere guidati o di una protezione. Non c'è un esame dove non sia andata bene, e buona parte del merito lo attribuisco a quella preghiera rivolta al nonno. Credo nella spiritualità delle persone, credo che ognuno di noi abbia una propria spiritualità, che lo guidi nell'agire e nel pensare. E proprio per questo ci sono persone cattive o malvagie. Perché le loro spiritualità indicano come buono qualcosa che per un'altra persona è cattivo. Penso che non dipenda da Dio l'essere buono o cattivo, penso che sia una questione di prospettiva di ognuno di noi.
Il silenzio imbarazzante che si è creato viene interrotto dalla piccolina che corre verso la nonna. La suocera di sua sorella coglie l'occasione per terminare il discorso e prende in braccio la bimba. Ognuno di noi riprende le discussioni interrotte prima.
Mi sveglio al suono della sveglia delle 8:25. Sono stranita da quello che ho immaginato e mi ritrovo a fissare il soffitto.
Mi chiedo perché non ho aggiunto un pezzo importante in quelle risposte. Perché ho parlato in generale di un mondo dove succedono cose brutte quando volevo dire "non credo in un Dio che ha permesso che succedesse questo a lui! Che ha fatto questo a lui!"È il dio che me l'ha fatto incontrare.
È lo stesso dio che lo ha reso orfano.
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Racconto di te
ContoAvete presente How I met your mother? È la storia d'amore tra me e lui. Scrivo come ci siamo conosciuti, come ci siamo innamorati, cosa ci è successo e del legame profondo, viscerale, attaccato sotto pelle, che ci unisce. Scrivo pensieri su di lui...