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10 Gennaio 2021, 5:35pm
Londra

La mia giornata lavorativa è quasi giunta al termine finalmente, nonostante io abbia apprezzato passare queste ore in compagnia di Adam, la mia mente è rimasta fissa in un punto, pensando all'intervista e a cosa potrebbe accadere

-sembri essere altrove oggi- osserva Adam rivolgendomi uno sguardo mentre copio degli appunti, un sorriso amaro appare sulle mie labbra e annuisco appena

-probabilmente è così- confesso facendo spallucce
-è un periodo un po' strano, questo- aggiungo incontrando i suoi occhi, quindi l'uomo posa la penna e mi rivolge la sua completa attenzione

-hai bisogno di parlarne?- domanda premuroso, io sospiro leggermente e poso a mia volta la penna sulla scrivania

-è una storia alquanto lunga- sorrido scuotendo la testa, in effetti non saprei da dove cominciare

-ho visto l'articolo del The Sun- confessa, io arrossisco appena, non credevo che anche lui ne fosse venuto a conoscenza

-già..dovrei cominciare a farci l'abitudine..- mormoro tra me e me

-è da molto che state insieme?- alla sua domanda trasalgo appena, neppure so se stiamo effettivamente insieme

-n-non stiamo insieme..insomma, è ancora l'inizio, sono un po' stordita- ridacchio abbassando leggermente lo sguardo, intanto sia io che Adam indossiamo la giacca e raccogliamo le nostre cose

-so che sarà intervistato questo pomeriggio- parla lui riferendosi ad Harry mentre usciamo dal suo ufficio, io annuisco

-tra venti minuti- affermo controllando l'orario sullo schermo del mio cellulare, intanto lo sblocco per chiamare un taxi

-hai bisogno di un passaggio a casa?- domanda lui
-dubito che in taxi arriveresti in tempo per l'intervista- aggiunge incrociando il mio sguardo, ma io scuoto appena la testa

-o-oh no, non disturbarti, penso tu debba tornare dalla tua famiglia esattamente come me, non preoccuparti- parlo facendo spallucce, ma quando la sua espressione cambia e i suoi occhi si intristiscono, capisco di aver detto qualcosa di sbagliato

-non ho una famiglia..n-non più- il cuore mi si ferma nel petto alle sue parole e smetto di camminare posando una mano sul suo braccio

-Adam..perdonami, a volte parlo a sproposito e..scusami, davvero, non volevo ferirti- biascico mortificata, ma lui sorride appena

-sta' tranquilla, non avresti potuto saperlo, è tutto okay- mi tranquillizza mentre riprendiamo a camminare, e finalmente siamo fuori
-ad ogni modo, la mia auto è qui e accompagnarti non sarebbe affatto un problema, quindi se vuoi evitare di aspettare un taxi, sono a tua disposizione- rifletto qualche secondo, e alla fine decido di accettare il passaggio, quindi saliamo in auto e in circa una decina di minuti raggiungiamo il vialetto a me tanto familiare

-eccoci- affermo sorridendo
-ti ringrazio di cuore Adam- aggiungo con un sorriso stampato sulle labbra

-è stato un piacere- sorride lui di rimando

-ti va di entrare per un tè?- propongo

-oh grazie, ma per oggi dovrò rifiutare l'invito, va' pure a seguire l'intervista- parla tranquillo
-sarà per la prossima volta- aggiunge poi sorridendo

-guarda che ci conto, eh!- sorrido rivolgendogli uno sguardo fiducioso

-la prossima volta non rifiuterò, promesso- ridacchia l'uomo, quindi mi avvicino per salutarlo

Flight 283 [h.s.]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora