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Memories (Adam+Jack)
7 Marzo 2021, 10:28pm
Londra

Jack's P.O.V.

Siamo tornati da Bristol poco dopo pranzo, Zac è dovuto correre a lavoro esattamente come me, mentre Scarlett è rimasta a casa, stava poco bene.

Il weekend appena trascorso è stato fantastico, sono riuscito a distrarmi un po', a divertirmi, a ritrovare un sorriso sincero, ma assieme a quel sorriso ho trovato anche tanta confusione, tanta paura.

Dal giorno in cui Scarlett mi ha presentato Adam le cose per me sono cambiate, e non capivo, non riuscivo dannatamente a capire cosa mi passasse per la mente, cosa mi stesse succedendo.
Giorno dopo giorno il mio rapporto con lui è cresciuto a dismisura, ho trovato un amico fedele e una spalla su cui piangere, ho trovato una persona che per la prima volta poteva comprendermi a pieno, abbiamo condiviso il nostro dolore, io gli ho parlato di Wendy, lui mi ha parlato di Pamela e Caroline.

Le conversazioni con lui sembravano così spontanee, era come se parlassi con qualcuno che conoscevo da una vita, sentivo realmente di conoscerlo da sempre.
Tra tè pomeridiani e serate al pub abbiamo cominciato a trascorrere insieme parecchio tempo, ma quando una sera mi sono ritrovato ad osservarlo quasi ammaliato, ho capito che qualcosa stava cambiando.

Mentre parlavamo del più e del meno, ridendo e scherzando, mi sono ritrovato a fissare i suoi occhi scuri, il modo in cui le sue labbra si muovevano mentre parlava, il modo in cui sorseggiava da quella bottiglia di birra che teneva tra le mani.

Soltanto quando il suo sguardo ha incontrato il mio mi sono reso conto di averlo osservato per, forse, troppo tempo.
Entrambi siamo rimasti in silenzio e per un istante tutto quel che c'era attorno a noi era svanito, e percepivo nel profondo che lui stava provando le mie stesse emozioni.

Questo mi terrorizzava.

Fui codardo probabilmente, incapace di affrontare la situazione, perché con una banale scusa decisi di tornare a casa mettendo fine alla nostra serata.
Ecco, da quella sera la tensione tra di noi non fece che crescere e crescere, e i miei pensieri erano sempre più disordinati.

Mi sembrava di star perdendo la testa, per anni avevo provato ad andare avanti, ma mai avevo provato nulla del genere.
Quella era la prima volta, la prima volta dopo Wendy, ed ero così fottutamente spaventato.
Ero spaventato perché non avevo idea di come gestire la situazione, ero spaventato perché non ero mai stato innamorato di un uomo o attratto da un uomo, ero spaventato anche solo per il semplice fatto di essere innamorato, perché posso negarlo a me stesso fino alla morte, ma io sono innamorato.
Ero terrorizzato dal poter rovinare l'unica vera amicizia rimasta nella mia vita, ero terrorizzato dalla possibile reazione dei miei figli, ero terrorizzato da me stesso, dalle mie emozioni e dalla mia incapacità di comprenderle.

La sera del mio compleanno, poi, eravamo seduti attorno al falò e per un brevissimo attimo, la mano di Adam ha sfiorato la mia per sbaglio, ci siamo guardati e ho sentito il cuore esplodermi dentro, siamo rimasti in silenzio, immobili, e non abbiamo più detto mezza parola.

Mentre ero a lavoro oggi Adam mi ha chiamato, dicendomi di volermi parlare, specificando che ha bisogno di vedermi.
Quindi eccomi qui, nella mia auto parcheggiata di fronte a casa sua, con le braccia e la testa sul volante, con il fiato corto e con il viso pallido.

Penso di potermi sentir male, di poterci restare secco.

-su Jack, ce la puoi fare- mi ripeto, e senza pensarci un secondo in più, dato che se lo facessi andrei via in questo preciso istante, apro la portiera e scendo dall'auto, e finalmente mi ritrovo davanti alla porta d'ingresso di casa sua.

Prendo un profondo respiro e suono il campanello, l'attesa mi sembra infinita, ma la porta finalmente si apre

-Jack, sei qui- sorride Adam lasciandomi entrare

-sono qui- affermo, lui chiude la porta alle mie spalle e ci dirigiamo in soggiorno, afferra due birre fredde dal tavolino da caffè e me ne porge una

-ero in giardino sul retro, si sta bene stasera- spiega, io afferro la bottiglia e ne bevo un lunghissimo sorso, lui si dirige in giardino, io inspiro profondamente, poi lo seguo.

Una volta fuori ci sediamo sul prato, con le spalle posate al muretto dietro di noi e il silenzio ci avvolge completamente.
Posso sentire il mio battito cardiaco  aumentare, il terrore crescere ancor di più, se possibile

-di cosa volevi parlarmi?- domando rompendo il ghiaccio, e mi ci è voluto parecchio coraggio

-sì uh, io uh..volevo parlarti di..- lo sento deglutire sonoramente, entrambi posiamo le bottiglie e Adam si sistema in modo da essere di fronte a me

-di noi?- oso, cercando di terminare la sua risposta, lui annuisce appena e abbassa lo sguardo

-sì, di noi..- confessa
-non riesco a capire cosa stia succedendo, poi da quando quella sera andasti via dal pub senza alcun motivo..-

-in realtà un motivo c'era- lo interrompo correggendolo, i suoi occhi incontrano i miei
-ero terrorizzato- confesso, lui sospira passandosi una mano tra i capelli

-lo ero anch'io- ammette
-e lo sono ancora, onestamente- aggiunge titubante

-perché..perché siamo così spaventati?- domando retoricamente

-i-io..- un sorriso interrompe le sue parole, abbassa lo sguardo, ma quando lo rialza i nostri occhi si ritrovano ad essere incatenati

-dobbiamo parlarne per forza?- domando, Adam scuote la testa in senso negativo e in un movimento rapidissimo le sue mani afferrano il mio viso facendo scontrare le nostre labbra.

Sgrano immediatamente gli occhi al gesto del tutto inaspettato, ma quando sento le macerie del mio cuore cominciare a ricomporsi le mie mani raggiungono il suo viso e senza alcun dubbio ricambio il bacio.

Le nostre lingue si intrecciano e incapace di nascondere un sorriso poso la mia fronte alla sua

-possiamo fare a meno di parlarne..- sussurra Adam, e senza aggiungere altro ci abbracciamo forte, fortissimo.

Ho cercato per anni di andare avanti e ho sempre sbagliato ogni cosa, perché non è così che funziona l'amore, non lo si può cercare e chiedere, bisogna semplicemente aspettare che il destino riveli le proprie carte.

È questo quel che è accaduto oggi, il destino ci ha rivelato le sue carte, ed io gli sono estremamente grato.

Spazio autrice

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All the love. G

Flight 283 [h.s.]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora