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"Signor Park! "

Il richiamo eccitato di Jihoo gli giunse all'orecchio mentre attraversava il cortile interno della Casa Branco per raggiungere la stanza medica.

Jihoo se ne stava tranquillamente seduto fuori dalla porta e salutava e chiacchierava con chiunque lo oltrepassasse.

" Buongiorno Jihoo" gridò Jimin di rimando.

Il fatto che fosse seduto all'esterno in quella bellissima giornata di sole significava che era in qualche modo migliorato.
Il colorito del bambino era leggermente migliorato.
Un buon segno per Jimin.

" Signor Park, sono rimasto alzato per tutto il giorno, tranne quando dormivo. Come mi avete detto voi Signor Park! " urlacchio il bambino.

Hoseok apparve sulla soglia, asciugandosi le mani sul grembiule legato in vita.

" Buongiorno Jimin ..." disse accennando verso il bambino che si stava sforzando di restare sullo sgabello "... il nostro Jihoo sperava gli avreste permesso di lasciare quello sgabello infernale e la casa" aggiunse arruffando i capelli del bambino.

Jimin nascose un sorrisetto intenerito e si avvicinò ai due.

" Bhè ... lasciate che veda come sta e poi potremmo decidere se ampliare le pareti della sua prigione" disse tastando la fronte del bambino con un bacio.

" Ho preso tutti i vostri medicinali" disse Jihoo arrossendo come un peperone "anche quello marrone che ha un odore pestilenziale!".

Sul volto del bambino apparve una smorfia che imita un conato di vomito per enfatizzare quanto lo trovasse disgustoso.

"E' vero signor Jung?" domando il biondo in tono serio "Ha seguito tutte le mie istruzioni?"

Dalle parole entusiaste del bambino e dal suo atteggiamento appariva chiaro che si sentisse meglio, con o senza la conferma del rossiccio.

"E' vero!" asserì Hoseok.

"Entra e lascia che controlli il tuo respiro Jihoo".

Jimin sorrise mentre il piccolo saltava giuù dallo sgabello ed entrava nel salottino della casa di Hoseok.
L'errore che voleva assolutamente evitare era quello di concedergli di fare troppe cose troppo velocemente. Anche se comprendeva non sarebbe stato facile impedirglielo.
Jihoo permise ad Jimin di esaminarlo e tastarlo, e seguì le sue istruzioni per consentigli di ascoltare il suono del suo respiro.
Tossì ma non si trattava di uno di quegli eccessi incontrollabili precedenti.

Un altro buon segno!!

Non che fosse guarito, sarebbe stato un lungo percorso, ma se le pozioni che gli somministrava avessero mitigato i sintomi, si sarebbe retuenuto soddisfatto.

"Mmmmh ...credo che domani potremo permettergli di stare fuori per un pochino, Signor Jung" dichiarò Jimin alla fine della visita "Non deve correre, ovviamente, ma potrà trascorrere in paio di ore con i suoi amici."

"Sul serio?" domandò il bambino "Domani?"

"Solo se tu mi prometti che non correrai come un cavallo imbizzarrito!"

"Si Signor Park, lo giuro!!" urlò il bambino.

Il sorriso di Jihoo gli scaldò il cuore e le sue reazioni lo indussero a scorgere qualche cosa del suo piccolo Kai.
Non c'erano molti anni di differenza tra i due dato che Kai aveva tredici anni e Jihoo ne aveva otto come non c'erano molte differenze estetiche.

"Per oggi puoi tornare seduto fuori a chiacchierare con i tuoi amici, potresti organizzare una passeggiata per domani . Mh?!" disse Jimiin facendo mettere in piedi il bambino e spingendolo verso l'usicta dalla quale il piccolo uscì  saltellando per poi  sedere sullo sgabello dondolando i piedi felice.

SALVAMI [_♤JIK○○K♤_]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora