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Erano trascorsi tre giorni e Jungkook aveva dovuto ammettere un se stesso di essere stato distratto.

Jimin non era più sceso al villaggio dopo il loro ultimo incontro, era stato costretto a interrompere degli allenamenti  per precipitarsi al cancello ogni qual volta avvertiva l'arrivo di un nuovo odore in zona.
Fortunatamente in pochi davano peso alle continue interruzioni, o così credeva.
Molti degli abitanti del villaggio l'avevano però notato passare avanti e indietro dai campi di allenamento al limitare del villaggio, alcuni non dicevano nulla ma altri bisbigliavano e commentavano.
E non tutti i commenti erano stati scherzosi.

Dopo la morte di Choi Minho e suo fratello Seoknim il clan si era diviso.
Alcuni appoggiavano la successione  di Jungkook a suo padre, altri invece proponevano una fusione con un altro clan.
Da quando era diventato l'unico successore al capo clan ogni sua mossa e decisione era stata osservata e valutata, in cerca di segni di debolezza o di mancanze o di conferme alla sua sucessione.
Negli ultimi tre giorni Jungkook si era gettato nel lavoro a capofitto.
Sapendo che la salute di Jihoo stava migliorando, restava alla casa branco dall'alba al tramonto.
Supervisionava gli allenamenti dei giovani guerrieri, preparava i turni di guardia delle sentinelle e controllava anche la preparazione dei lavori di ristrutturazione e riedificazione delle mura attorno al villaggio.
Nonostante la sera si sentisse stanco e stremato il pensiero del guaritore dai capelli biondi gli impediva di prendere il sonno.

Il sesto giorno Jungkook decidese di recarsi da lui.
Con il pretesto della mancanza di foglie necessarie per gli infusi e con le monete in tasca per pagarle si diresse verso la casa di Hoseok e Yoongi per prendere il bambino e recarsi con lui da Jimin.
Occupato a pensare di raggiungere il guaritore non si accorse di aver sbattuto contro qualcosa o meglio qualcuno.

"Oddio!!  Buongiorno...e scusami, Irene" dichiarò mentre afferrava la vicina di casa per impedirle di cadere "Non vi avevo vista."

"Buongiorno Jungkook!" disse la ragazza rimettendosi in piedi senza allontanarsi dall'alfa "Pare andiate di fretta signor Jeon...E' successo qualcosa al piccolo Jihoo?"

Nonostante avesse tempo, per raggiungere le cascate e tornare al villaggio prima di sera, jungkook non volle mostrarsi scortese con la ragazza che più volte si era offerta di aiutarlo a prendersi cura di jihoo.

"No, Jihoo sta bene..." Jungkook sorrise ripensando a quanto in fretta si fosse ripreso il bambino
" Si sono verificati alcuni miglioramenti ultimamente. Ma..." aggiunse "...ho intenzione di portarlo dal guaritore adesso."

"Tutti si aspettavano che quell'ibrido tornasse qui.  Ma....è prudente condurre il bambino così lontano?"

C'era un luccichio sconosciuto negli occhi scuri della ragazza e Jungkook si chiese cosa pensasse di ottenere mettendo in dubbio le sue decisioni.

...o insultando Jimin!

Scollò le spalle per allontanare quella sensazione di fastidio.

"Esiste una ragione per cui intendo recarmi lassù. Lui non viene qui da sei giorni ormai. I ragazzi del villaggio non hanno visto traccia di lui accanto alle cascate. Mio padre ha accordato la sua protezione e..."

Non fece in tempo a finire la frase che la ragazza gli si avvicinò ulteriormente e lo interruppe con un sorriso accattivante ad incurvargli le labbra.

"Verrete a cena da me al vostro ritorno? E passato molto tempo dall'ultima volta in cui abbaimo diviso un pasto noi due."

Jungkook la fissò sbigottito ed estereffato.
Ci stava provando?!?!
Non si era mai accorto di quanto tentasse di sedurlo prima di allora, ma ora gli era tutto molto più chiaro.

SALVAMI [_♤JIK○○K♤_]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora