"L'avventura ha inizio."

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Aterrai verso le 14.30, un volo piuttosto movimentato ma tutto sommato pensavo fosse peggio. Scesi dall'aereo e mi aspettai che i miei genitori avessero chiamato qualcuno per venirmi a prendere ma nemmeno l'ombra, ora come faccio con tutte queste valigie? Impossibile portarle tutte, bhe metterò un post su Instagram magari qualche mio followers è qui in giro. Sbloccai il telefono ma vidi subito che non c'era campo per internet allora controllai se magari ci fosse il Wi-Fi ma non c'era nemmeno quello. Abbandonai l'idea del social e piano piano portai fuori tutte le valigie. Vidi che c'era un cartellone affisso e abbassando gli occhi notai un volantino con la mappa del paese. Cercai il nome della via di casa dei miei nonni disperatamente ma niente da fare. Cercai di chiedere alle persone che erano in giro ma nemmeno così trovai delle informazioni. Vidi un ragazzo in lontananza che stava portando degli scatoloni in quello che sembrava un negozio, dopo mille rifiuti provai a chiedere a lui magari mi avrebbe potuto aiutare.

"Ehi ciao scusa..per il disturbo insomma. Non è che conosci questo posto? Sono nuova di qua e devo raggiungere i miei nonni ma ho anche molte valigie e qui non c'è connessione a Internet!" Dissi con voce tremante.

"Certo sono i signori Scoot! Sono molto conosciuti in paese, fatti aiutare ti ci accompagno io, tanto sono di passaggio. Fammi finire di consegnare questi scatoloni e poi andiamo!" Mi rispose lui, sembrava anche molto contento.

"Bhe grazie allora, ti aspetto qui mentre finisci!" Risposi io tirando un sospiro di sollievo.

Mi aiutó a caricare le valigie sul furgoncino e partimmo. Ero molto in imbarazzo nemmeno lo conoscevo e già mi stava aiutando. Non avevo nemmeno argomenti di discussione perché sembrava un contadino in campagna ed io una ragazza di città, due mondi completamente diversi. Arrivammo davanti all'ingresso e dentro di me c'era una punta di curiosità, non vedevo l'ora di poter vedere i miei nonni, per tutto il viaggio controllavo se ci fosse internet ma niente.
"Che sbadata non ti ho nemmeno chiesto come ti chiami?" Chiesi io con imbarazzo.

"Bhe mi chiamo Mikael ma gli amici mi chiamano Mike e tu cara?" Rispose lui.

"Sono Alice, grazie del tuo aiuto senza di te sarei ancora ferma la! Buona giornata allora!" Chiusi la portiera e mi avviai all'ingresso.

Arrivata alla porta vidi che c'era un enorme pendolo da dover sbattere, le vecchie porte. Non c'era nemmeno un classico citofono, bussai due volte e rimasi in attesa di risposta.

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