Il foxy

1 0 0
                                    

Alle prime luci dell'alba la comitiva giunge finalmente in prossimità dell'abitazione di Flemeth.

"Eccoci qua".

Davanti a loro in mezzo ad un piccolo pezzo di terra brullo è situata una minuscola costruzione fatiscente pendente verso destra. Un piccolo cartello sbiadito dal tempo e dalle piogge indica il nome della costruzione ormai illeggibile: "Foxy".

"Non prendertela Flemeth, ma quando hai detto che saremmo venuti a casa tua mi sarei aspettata qualcosa di più" interviene Rose un po' delusa.

"Infondo vive anche lei nell'isola dei rifiuti, era prevedibile che anche casa sua sarebbe stata un rifiuto" rincara la dose Kaligos che nel mentre ha completamente recuperato le capacità motorie.

"Ehi attento a come parli bambino oppure la prossima volta ti lascio morire".

"Ma Flemeth sbaglio ho tu hai vinto i le olimpiadi della meccanica a 14 anni. Il primo premio non dovrebbe essere di 10000 monete d'oro?".

Nel sentire l'enormità della cifra tutti i bambini esplodono all'unisono urlando: "COSA?". Kaligos si sente mancare un momento al solo pensiero di avere così tanti soldi iniziando a sbavare ripetendo come un ebete.

"10000 monete d'oro, 10000 monete d'oro, 10000 monete d'oro ecc...".

"Volete smetterla di lamentarvi ed entrare una buona volta".

E la ragazza conclude aprendo una porta in legno mangiata dalle termiti.

"Nana, ci sei?".

Da dentro la costruzione se possibile sembra ancora più piccola che da fuori. L'unico pezzo di arredamento è un bancone tutto impolverato e diverse con sopra vari pezzi di ricambio nascosti dalle ragnatele.

L'ambiente è completamente buio tranne per una piccola finestra da cui entra un fascio di luce dentro il quale e facile notare i granelli di polvere sospesi a mezz'aria.

"Che puzza che c'è qua dentro", si lamenta una bambina.

Flemeth la fulmina con lo sguardo zittendola immediatamente finchè da una porta posta dietro al bancone entra un nuovo personaggio che zittisce definitivamente il mormorio proveniente dal gruppo.

Il primo che riacquista la parola è Cool: "Incredibile, era da molto tempo che non vedo un nano in carne ed ossa".

"Una nana ragazzo mio" replica la nuova arrivata.

"Nana dove ti eri cacciata?".

"Mi trovavo di sotto, tanto qua non ci viene mai nessuno".

"Mi domando il perchè" interviene Kaligos mentre passa un dito sul bancone tirandolo su nero.

Stavolta però la ragazza non lo calcola di striscio troppo impegnata ad abbracciarsi con Nana. Per farlo è costretta ad inginocchiarsi visto che l'altra non supera il metro e venti di altezza. Nonostante ciò riesce con fatica a cingere i corpo tozzo dell'amica finendo per immergere la faccia nei suoi ricci ispidi.

Kaligos è sicuro che quella dimostrazione di affetto gli avrebbe sciolto il cuore se solo non fosse stato occupato a trattenere un il vomito dovuto al fatto che quella nana aveva più barba di lui, Cool e Shoot messi insieme.

"Piccola mia cosa ti è successo, da dove vengono tutte queste ferite?".

"Diciamo solo che la missione non è andata secondo i piani".

"E cos'è successo?".

"Ti spiegherò tutto più tardi, ma prima abbiamo tutti bisogno di riposare ed a questa ragazza servno cure immediate", con un cenno del capo indica che Viola che a stento riesce a restare in piedi appoggiata a sua sorella.

"Ho capito, allora andiamo tutti di sotto".

Nana conduce il gruppetto dietro al bancone dov'è situato un piccolo elevatore.

"Forza ragazzi sbrigatevi ad entrare che lo spazio è poco, dovremo fare molti viaggi per portarvi giù tutti".

Flemeth senza aspettare nessuno si infila nell'ascensore mentre gli altri si guardano sospettosi tra di loro finchè tutti gli sguardi non puntano un unica persona; Cool.

"E va bene entro io, guarda te se mi tocca morire dentro una trappola di ferro, spero che questo coso non cada", continua a dire mentre con fatica si infila nel cubicolo che si rivela essere più stretto del dovuto.

"Ehi attento a dove metti le mani".

"Non è colpa mia, dentro sto coso manca lo spazio vitale e poi stai tranquilla ti ho già toccata ovunque mentre eri svenuta, ormai nulla di nuovo".

Una volta che si sono incastrati uno davanti all'altra le porte dell'elevatore si chiudono e questo inizia a scendere producendo un sinistro cigolio.

"Ammettilo che ti stai vendicando per tutto quello che ti ho fatto".

"Anche se te lo meriteresti ti stai sbagliando, osserva".

Cool volta lo sguardo fuori dall'elevatore rimanendo a bocca aperta.

Dopo aver superato uno strato di terra l'ascensore entra dentro un'enorme caverna naturale che funge da hangar. Il soffitto disterà più di 50m dal terreno che è letteralmente ricoperto di armature a vapore, strutture di saldatura e pezzi di ricambio.

"Benvenuto al vero Foxy".

"Tutto questo è incredibile".

"Lo so, ora ti conviene chiudere la bocca prima che ti si stacchi la mascella".

Le seconde a scendere sono Rose e Viola seguite da Shoot e Kaligos, appena la malata mette piedi a terra Flemeth la conduce subito nella stanza degli ospiti. Una piccola cameretta quadrata con un letto, un armadio, uno specchio ed una scrivania.

Mentre Cool controlla le condizioni della ragazza la padrone di casa esce dalla stanza ritornando subito dopo con un flacone di antibiotico.

"Questo dovrebbe andare bene no?".

Cool se lo rigira un attimo fra le mani osservandolo con attenzione.

"Si è perfetto, grazie".

Al termine della frase sorride alla ragazza che ricambia.

In un attimo somministra la medicina alla malata e fa uscire tutti dalla sua stanza assicurandoli che starà bene e che ha solo bisogno di riposo.

"E non è l'unica; pure noi dobbiamo recuperare le forze dopo la giornata appena passata" conclude Flemeth.

"Hai proprio ragione".

"Wow sono stupita che tu mi abbia...".

La ragazza non fa in tempo a concludere la frase che il ragazzo piomba sul pavimento addormentato. Subito dopo lui Shoot, Rose e Kaligos seguono la stessa sorte. Infine imitati da tutti i bambini.

Esausti uno dopo l'altro si accasciano sul terreno addormentandosi all'istante ed in alcuni casi iniziando pure a russare.

Un attimo in difficoltà la ragazza conclude dicendo: "capisco siate esausti, ma così mi sembra un po' esagerato".

Nessuno le risponde.

SteampunkDove le storie prendono vita. Scoprilo ora