Sogni d'oro

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Una, due, tre, quattro, alla quinta volta che Joseph si butta l'acqua del lavandino sul viso ha finalmente il coraggio di alzare lo sguardo e guardarsi allo specchio.

Come dei flash i ricordi di ciò che ha appena vissuto gli attraversano la mente.

Rose che gli si avvicina.

Rose che inizia a slacciargli la cintura.

Sempre lei che si sporge sulle punte dei piedi per baciarlo.

E poi il buoi, lui che scappa a tutta velocità, apre porte ed attraversa corridoi senza guardarsi indietro fino ad infilarsi nel primo bagno che trova.

Ancora non riesce bene a realizzare ciò che è successo, non sa bene perchè ha fatto quello che ha fatto, ma è più che sicuro che non vuole che accada ciò che stava per accadere.

Le vampate di aria che gli escono dalla bocca mentre inspira ed espira furiosamente appannano il vetro. Con le nocche afferra il bordo del lavandino come se volesse stritolarlo fino a quando non sente un rumore di passi traballanti avvicinarsi alla porta.

Per paura che sia Rose che lo sta cercando Joseph scatta indietro aprendo la porta di una delle tante latrine. Ci si infila dentro per poi richiudersi la porta alle spalle lasciando solo un piccolo spiraglio aperto da cui sbirciare.

Si sente un grosso tonfo fuori dal bagno come se qualcuno si fosse appena abbattuto sulla porta.

Poi il silenzio cade.

Joseph rimane immobile nel suo nascondiglio con un groppo in gola ed il ticchettio dell'acqua che sgocciola dal rubinetto non completamente chiuso a fargli compagnia.

Dopo alcuni secondi la maniglia della porta del bagno inizia a girare lentamente finchè quest'ultima non si apre di scatto riversando sul pavimento il corpo di Chrisantos.

L'uomo sconvolto dagli spasmi si rimette in piedi a fatica barcollando fino al lavandino più vicino.

Più che appoggiarsi sul pezzo di ceramica gli crolla pesantemente addosso spaccandone una parte e rimanendoci aggrappato in posizione precaria.

Le gambe tremanti dell'uomo non riescono a fare presa sul pavimento scivolando costantemente all'indietro.

La parte rotta del lavandino apre un profondo taglio lungo l'avambraccio sinistro da cui inizia ad uscire una copiosa quantità di sangue.

L'uomo con un ultimo sforzo cerca di issarsi in piedi prima di cadere a terra.

A quel punto come colpito da una schiaffo in piena faccia Joseph si risveglia all'improvviso. Esce dalla latrina di corsa andando ad appogiarsi di fianco a Chrisantos.

"Signore come vi sentite? State bene?".

Col respiro affannato e gli occhi vitrei Chrisantos sposta il suo sguardo su Joseph.

"Chi sei tu?".

Ora che si trova più vicino Joseph nota che la pelle dell'uomo ricorda la cenere di un camino da quanto tende al grigio/bianco. Cosa strana visto che la sua alta temperatura corporea.

"Signore non mi riconoscete? Sono io, Joseph, il ragazzo di vostra...", si interrompe improvvisamente ripensando a quello appena successo sul terrazzo.

"Non importa, aspettate che vi aiuto". Joseph si toglie la giacca di dosso rimanendo solo con la camicia bianca a coprirgli il petto. Ne strappa un lembo e con quello fascia il braccio di Chrisantos per fermare l'emorragia.

"Tenete ben stretto intanto io vado a cercare un dottore" prima che si possa alzare Chrisantos lo blocca.

"No, nessun dottore, ho bisogno della mia medicina".

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