Urla nascoste

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Mi svegliai verso l'una, tra le urla di terrore cercando di ripetere a me stessa che si trattava solo di un brutto incubo, mi alzai lentamente dal letto e accesi la luce, improvvisamente mi sentii colare il sangue dal naso, cosa che succedeva spesso nell'ultimo periodo. Mi diressi a piedi scalzi verso il bagno e cercai di non far rumore con i miei passi, accesi un'altra luce e fui accecata da essa, chiusi la porta a chiave per paura che potesse entrare mio fratello, accesi l'acqua della vasca e attesi qualche minuto per farla scaldare, una volta tolta gli indumenti entrai e mi rilassai.
Feci lo stupido errore di chiudere gli occhi e iniziai a ricordare pezzi del sogno.Un albero, un fiocco e delle urla. Piansi come una bambina e presi la scatolina blu dal mobile attaccato alla vasca ed estrassi il contenuto. Il sangue dal naso continuava a scendere ma non mi importava, dentro di me urlavo dalla rabbia e avevo bisogno della mia medicina, guardai qualche istante l'oggetto tra le mie mani e pregai di far presto e di far cessare il dolore, ma sapevo di meritare molto più rispetto a quello, ero io l'errore della mia stessa vita...
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Tra le lacrime e il dolore avvicinai la lametta al mio polso e tagliai il più profondo che potevo, inizialmente urlai e cercai di non pensare a nulla, respirai profondamente cercando di pensare a qualcosa di bello, richiusi gli occhi per paura di vedere l'unione tra il mio sangue e l'acqua, metteva il voltastomaco e non era una bella visone. Vivevo a Busan con mio fratello Taehyung ed eravamo praticamente orfani da quando la mamma aveva deciso di separarsi da nostro padre e andare a vivere all'estero per lavoro per conto suo,mentre quest'ultimo si era risposato con un'altra donna e si era fatto un'altra famiglia, non mi dispiaceva stare con mio fratello di 20 anni, ma ogni tanto avevo bisogno di una figura materna nella mia vita e spesso avevo crolli emotivi che mi facevano svenire fino a portarmi in ospedale.
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Riaprii gli occhi giusto il tempo per accorgermi che qualcuno stava sforzando la serratura, velocemente misi apposto la scatolina pulendo il contenuto e nascondendo tutto nel mobile, feci scorrere l'acqua e mi sciaquai... Non poteva vedermi in quello stato. Mi rivestiti velocemente, sistemati i capelli e abbassai le maniche del pigiama infine dopo essermi guardata attorno e aver visto nulla fuori posto aprii facendo uno dei miei migliori sorrisi al ragazzo che ora era davanti a me con aria preoccupata.
"cosa ci fai sveglia a quest'ora della notte?" mi controllai le mani e le misi dietro la schiena per nascondere il delitto
"niente , avevo bisogno di farmi una doccia perché ho avuto un brutto incubo" Tae cercò di sbirciare all'interno e io gli è lo lasciai fare, infine disse "sicura che vada tutto bene? Hai gli occhi rossi..." mio fratello era sempre stato attento a ogni particolare della mia vita ma questa volta è tante altre volte le ho dovuto mentire "mi è entrato solo un pó di shampoo negli occhi" mentii spudoratamente guardandolo negli occhi e tenendo fissa quella posizione in modo da fargli capire che doveva farsi gli affari suoi.Lo vidi alzare un sopracciglio e sbirciare per la seconda volta all'interno, io esaurita mi spostai "vado a dormire, domani ho scuola" mi avviai verso il corridoio, per sbaglio nel buio andai a sbattere col braccio su qualcosa, urlai dal dolore, Tae si avvicinò preoccupato "ehi tu non stai bene" mi rialzai tenendomi per il suo pigiama e sorrisi "sono solo stanca, ora vado, notte" gli baciai la guancia e dopo avergli voltato la spalla tornai in camera mia chiudendo la porta, mi buttai sul letto e iniziai a piangere. Qualche secondo dopo bussarono alla porta, mi sciugai in fretta e furia le lacrime e mi sistemai dentro le coperte, il ragazzo aprì la porta e rimase lì a parlare "senti, lo so che ultimamente Oppa è sempre occupato per lavoro, ma sappi che io ti voglio bene e tu sei mia sorella, se hai qualche problema me lo devi dire, insieme possiamo risolvere tutto, capito?" erano queste le parole a spezzare ogni mio organo interno, il mio inconscio sapeva che stavo sbagliando ma ero testarda, lui doveva sapere... Ma al tempo stesso non volevo creare problemi, l'unica persona che meritava di soffrire ero io.
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Il giorno seguente mi svegliai tardi, dovevo andare a scuola ma avevo deciso di saltare l'ora di ginnastica, altrimenti i miei polsi ne avrebbero risentito, rimasi la mattinata a vedere la tv, la mia vita pure essendo molto asociale era basata su kdrama e mangiare Nutella, perciò approfittando che Tae non ci fosse andai in cucina e presi il barattolo, preparati due tost e vidi un biglietto piegato a metà, lo presi e lessi.

"Sono andato a lavorare, quando leggerai questo messaggio io probabilmente starò già fuori casa, sei libera di rimanere a casa se ti senti stanca, un giorno di assenza non ucciderà nessuno.
Ps.Stasera verranno a casa Hobi, Jin, Namjoon e Kokkie. Ti ho lasciato del pollo e un pó di ramen fresco nel frigo, nel caso tu avessi fame,ricordati che come fratello farò di tutto per starti accanto in qualsiasi difficoltà perciò, non avere paura di esprimere ciò che hai. Tvb tuo fratello Taehyung."
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Ripiegai la la lettera è mi guardai attorno sbuffando, se la sera ci sarebbero stati gli amici di mio fratello, sicuramente avrebbero bevuto, e la casa non era in buone condizioni per far entrare i casinari (termine che avevo dato loro poiché facevano sempre casino) amavano cantare dentro casa nostra, era un rito,andai in camera mia, presi il telefono e lo collegai alle casse che stavano in salone, cercai nella mia play list e trovai la canzone per la quale ero fissata Lie di Jimin l'unica persona che attraverso le proprie canzoni esprimeva il mio stato d'animo anche se non conoscevo questa persona sapevo che l'avrei ringraziata con la mia stessa vita se ci sarebbe stata l'occasione di conoscerla, era una canzone che mi trasmetteva la forza di andare avanti. Alzai il volume al massimo e iniziai a cantare e imitare i passi, immediatamente mi fermai dovevo pulire casa, sistemai il ripiano della cucina e con esso sistemai anche la dispensa, non trovando molto cibo decisi che una volta finito sarei andata a fare la spesa,una volta pulito il salone, andai in camera di Tata e pulii il pavimento e sistemai alcuni panni lasciati in giro, infine, andai in bagno e pulii ogni cosa che avevo attorno, per finire verso le ultime note della canzone... Mi avvicinai tremante al mobile accanto alla vasca e sospirai, se non levavo la scatolina poteva essere trovata da mio fratello o da uno dei casinari quella sera, sbuffa e presi la scatolina, me la misi nella tasca del pigiama ed andai in camera mia, posai la scatolina sul letto e ripresi a piangere, mi sentivo sola, nessuno avrebbe capito quanto il dolore mi consumava dentro... Ma dovevo andare avanti e lottare contro la forza del male e andare avanti nonostante il mio masochismo e la mia voglia di essere felice agli occhi degli altri. In quel preciso momento mi squillò il cellulare, corsi verso il salone per abbassare il volume e risposi alla chiamata non era mio fratello ma risposi lo stesso
"allora ti sei svegliata, pensavo che fossi morta, perché non rispondi ai messaggi?" era strano sapete, fino a quel giorno quella persona non mi aveva mai chiamato
"Buongiorno anche a te Kokkie" dissi in modo sarcastico. Jungkook era l'unico degli amici di mio fratello ad essere più piccolo e aveva creato col tempo uno strano rapporto con me "sai la mattina non sei il primo alla quale penso, ho altre cose da fare" non sono mai stata una ragazza dolce per principio e tra me e Kokkie c'è sempre stato un clima di litigio, sarà perché lui era il maknae della comitiva di mio fratello, lo sentii sbuffare "oh scusa, se ti chiamo di prima mattina pensando di essere nei tuoi pensieri, ma sai qui c'è qualcuno che si preoccupa della sorellina del mio Hyung" sorrise alla fine della frase e sorrisi anch'io "beh visto che vuoi saperlo perché non vieni a casa nostra così mi aiuti a sistemare, visto che stasera vengono tutti gli amici di Tae?" era difficile per me fare tutto da sola "arrivo tra 10 minuti" chiuse la chiamata mentre io alzavo il volume della cassa e ballavo sulle note di Focus di Kim dong Han.

Passarono all'incirca venti minuti, mi ritrovai Jungkook fuori la porta "ci hai messo tanto prima di aprirmi
"scusa stavo sistemando le cose" lo feci passare, si sedette sul divano "non ti stanchi mai?" mi guardò mentre sistemavo le ultime cose in cucina "no, ed ora vado a prepararmi che mi devi accompagnare a fare la spesa" andai in camera e chiusi la porta e mi cambiai.
Qualche minuto più tardi uscii dalla stanza, vidi Kokkie con mascherina, occhiali da sole e cappello, non feci domande e mi limitai a seguirlo fuori la porta "essere famoso porta a questo"
Salimmo in macchina e partimmo. Quando entrammo al supermercato una folla di ragazzine in pieni ormoni si avvicinarono a Jungkook per chiedergli un autografo, lui accontentò ogni fan e una volta finito mi raggiunse, riempimmo il carrello con tanto cibo tra questi c'era la Nutella.

Don't let go of my hand~ 지민Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora