Capitolo 3: Mezz'orco, mezzo rispetto

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Catena ad Est. Il Sole Orientale gettava un colore nitido e omogeneo su tutto ciò che toccava. Anche la pelle verdastra di Hùr-skab sembrava leggermente più accesa, sarà stato anche il contrasto con il colore legnoso della corazza di cuoio. Non faceva nemmeno troppo caldo. La grande torre di Heaven copriva il Sole Occidentale, come un gigante copre la vista dell'orizzonte. Hùr si sistemò l'ascia sul fianco e proseguì la salita sul ferro.

"Spostati mezz'orco." Gli disse un carovaniere elfico. "Stai occupando la strada."

"Scusi." Si fece da parte e il carro trainato da uno di quegli enormi tori corazzati gli passò di fianco. Puzzava di letame. Varie mosche ronzavano attorno alle enormi spalle coperte da placche sottocutanee. La lunga coda pelosa si agitava freneticamente per scacciarle. Come le mosche Hùr-skab era abituato agli odori forti perciò non ci fece troppo caso. Quando fu il carro a passargli di fianco però, un forte aroma di incenso, spezie e unguenti lo investì piacevolmente. Sentì le narici irrorarsi mentre un forte odore di gelsomino glie le punzecchiava, intervallato da qualcosa di più dolce. Gli elfi erano bravi a trattare i prodotti dei boschi nei quali abitavano, anche se non erano gli unici. Col tempo quelle terre a Est rappresentate sulle mappe erano diventate più simili a puntaspilli. I boschi erano estesi ma delle comunità, anche multiculturali, fiorivano a vista d'occhio. Erano per lo più pacifiche, anche se...

"La prossima volta guarda dove vai." Gli disse il carovaniere guardandolo. "Cos'è? Degli orchi hai solo preso il cervello piccolo? Mi hai sentito pelleverde?" Gli fece l'elfo, il viso come porcellana sbeccata da un'unica cicatrice sul labbro.

Hùr-skab sbuffò. "Spero che ti sfuggano gli animali, bastardo." Disse fra sé e sé.

Il razzismo nei confronti degli orchi non era mai stata una novità per lui. Era così dalla notte dei tempi e aveva imparato a non farsi domande a riguardo. Ciò su cui non era mai riuscito a trovare un riscontro, per lo meno storico, era la discriminazione raziale per il meticciato, perpetrata principalmente dai popoli umanoidi. Umani ed elfi erano i peggiori in questo. Aveva sentito alcuni esemplari dei primi vaneggiare qualcosa sull'ancestralità del loro retaggio dopo aver bevuto qualche bicchiere di troppo. Purezza del sangue, discendenza divina, eletti dal Creatore. Solite stronzate. Certo era che per quanto ne sapesse Hùr avrebbe potuto trattarsi di qualche aasimar con tanto sangue umano e poco sangue celestiale. Tanto gli era bastato comunque per abbandonare la locanda con la mano stretta sull'ascia. Gli elfi invece... Beh, gli elfi sono elfi.

Il mezz'orco si avvicinò a un altro carro nel modo più amichevole possibile. Alla guida c'era un uomo un po' anzianotto con pochi capelli al centro. Hùr-skab gli sorrise mostrando le zanne giallognole.

"Buon uomo mi scusi, non è che posso chiederle un passaggio?"

L'uomo si girò a guardarlo. Il viso gli diventò della colorazione dei cenci e iniziò a balbettare una frase "Io... Ehm... Non avrei spazio in realtà... Non posso. Sei troppo alto per il mio carro..." L'uomo diede un colpo di redini ai buoi che accellerarono leggermente. "Mi dispiace..." Disse senza nemmeno guardarlo.

"Non si preoccupi..." Disse guardandolo allontanarsi. Si stava già rassegnando all'idea di dover continuare a camminare quando una voce dietro di lui lo chiamò.

"Mezz'orco!"

"Si, ora mi sposto..."

"No, vieni. Io ho posto sul carro. Salta su."

Si girò, cercando la fonte della voce. Un orco dentuto lo stava salutando dal carro appena dietro di lui. "Muoviti!"

Lui non se lo fece ripetere due volte, lo ringraziò con un ampio cenno del capo e si diresse verso il retro del carro, accarezzando i tori dall'odore pungente di letame. Si issò sul carro appena prima che l'orco gli chiedesse "Sei su mezz'orco? Dammi un segno, voglio arrivare ad Heaven prima dell'inizio della Grande Caccia."

"Anche io!" Lo spazio era misero, abbastanza da contenerlo se solo si fosse rannicchiato. Così fece. Il giovane battè un colpo sul legno e il carro ripartì con un leggero scossone. Un po' lo intristiva il fatto di essere stato aiutato solo da uno della sua stessa razza, ma in fondo era la possibilità più gettonata. Gli orchi sono così rudi con gli altri popoli. Dei guerrafondai per natura. Anche Hùr-skab era stato addestrato nell'arte della guerra, ma a differenza dei suoi fratelli e sorelle del clan, non nutriva particolare interesse per la lotta sterile e fine a sè stessa. Sfortunatamente però si rivelò comunque molto capace in combattimento.

"Da che parte provieni?" Urlò l'orco ingobbito alla guida.

"Da Nord-Est. Lì c'è il mio piccolo clan."

"Come mai hai lasciato casa? Krellya non è molto gentile con noi orchi."

"Lo so, ma non ne potevo più di discorsi come guerra, combattimento, asce... E poi avevo voglia di vedere qualcosa in più oltre alla mia piccola porzione di bosco. Sono partito qualche anno fa alla scoperta del mondo."

"E cos'hai scoperto?"

"Beh... A quanto pare solo perchè sono mezz'orco non mi merito solo la metà degli insulti. Anzi, probabilmente godo della metà del rispetto che vi viene riservato."

"E dovevi girare il mondo per scoprire quello?"

"No, ma dovevo girare il mondo per scoprire della Grande Caccia, no?"

"Vero..." l'orco non sembrò sorpreso. Uno con un'ascia come quella poteva solo essere un'avventuriero alla volta della città. "Credi di vincere?"

"Non lo so, non sarebbe male, ma la cosa principale è capire di che sitratta."

"Ooooh, un orco curioso. Capisco perché sei andato via... Beh buona fortuna, ehm..."

"Hùr-skab."

"Allora buona fortuna a te!"

Hùr-skab si strinse nel mantello da viaggio. "Già... buona fortuna...". Si costrinse a dormire in quella nicchia scomoda.

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