1. Inseguendo la luce

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Dove sei?

Era immerso nel buio più totale. Eppure c'era qualcosa di diverso in quel momento.

Non aveva più la cognizione del tempo.

Da quando stava lottando per tornare? Da quando quella flebile fiamma della sua anima si stava forgiando attraverso il fuoco della sua volontà per tornare ad avere un corpo? Un anno, dieci, un secolo?

Aspettami, Gege.

Erano le parole che si stava ripetendo di continuo, quelle che gli avevano permesso di non dimenticare, nel buio di quella non-vita, la promessa che gli aveva fatto prima che l'ultimo residuo del suo potere spirituale dissipasse la sua forma precedente.

E lo avrebbe fatto, era già tornato dalla morte per lui e non lo avrebbe abbandonato neanche questa volta.

Sentì come una fitta al cuore quando gli tornarono in mente le immagini di quel periodo. Erano passati più di ottocento anni, eppure ancora poteva percepire il dolore lacerargli l'anima. Ma a fargli male non era il ricordo di quando appena ventenne morì in battaglia. Morire per Xie Lian, sua Altezza il principe ereditario, era stato un onore e lo avrebbe rifatto altre mille volte in altre mille vite. No, quella fitta lancinante, che sembrava togliergli il respiro e allo stesso tempo alimentava il fuoco della sua anima, era provocata solo dal ricordo del dolore nel vedere il suo amato cadere nella disperazione.

Non aveva potuto riposare in pace vedendo soffrire Xie Lian, quando per la prima volta fu esiliato e ingiustamente bandito dai cieli. Non aveva potuto proteggerlo quando, una volta morto, lui stesso si era trasformato in una semplice palla di fuoco fantasma, costretto a guardarlo mentre Xie Lian veniva deriso, umiliato, trafitto con una spada centinaia di volte per quella sua testarda volontà di voler aiutare la gente comune. Per aiutarlo si era dovuto trasformare in un Supremo, un re fantasma, una delle quattro grandi Calamità, uno dei tre di grado Devastazione: Hua Cheng, Pioggia di Sangue che Raggiunge un Fiore.

Ci era riuscito allora, ci sarebbe riuscito ancora.

Certo, quel terribile periodo era finito. I nemici erano stati sconfitti, Xie Lian non sarebbe più stato un dio della sfortuna e nessuna catena maledetta, tatuata sul collo e su una caviglia, gli avrebbe ancora impedito di usare i suoi poteri spirituali.

Eppure in quegli ultimi istanti, prima che la sua anima perdesse forza e il suo corpo fisico si dissipasse, Hua Cheng aveva visto le lacrime e un dolore immenso negli occhi di Xie Lian e non aveva potuto impedirsi di prometterglielo ancora.

«Tornerò, Gege. Credimi.»

Non era più buio, brevi lampi argentati andavano aumentando dinanzi al suo occhio sinistro, l'unico ancora presente sul suo volto. Il silenzio che lo aveva avvolto e oppresso fu interrotto da un fruscio veloce, come il suono ovattato e frenetico del battito d'ali di una farfalla.

Hua Cheng sorrise, alzò la mano sinistra dalla pelle chiara mentre migliaia di farfalle argentate illuminavano il suo corpo che era tornato ad avere la sua normale forma.

Su una delle lunghe e affusolate dita un filo rosso era legato con uno stretto ed elegante nodo. Lo scrutò a lungo, ammirandone la brillantezza del colore e il sorriso aumentò.

«Sto arrivando, Gege.»

***

Quando uscì dalla grotta, dove la fiammella residua della sua anima si era rifugiata per alimentarsi della forte energia presente in quella montagna, Hua Cheng non aveva avuto dubbi su dove sarebbe andato. Non era certo di dove Xie Lian si trovasse in quel momento, forse durante la sua assenza avevano ricostruito le fortezze celesti abbattute durante l'ultima battaglia e avrebbe potuto essere lì. Ma il suo istinto gli suggeriva che lo avrebbe trovato nel mondo umano. A Sua Altezza piaceva vivere tra le persone, raccogliendo rottami e cianfrusaglie da rivendere per avere quel poco di cibo di cui aveva bisogno e ottenere il denaro necessario per un semplice posto dove vivere.

Tornerò sempre per te - a gay fanfiction - La benedizione dell'ufficiale divinoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora