10. Chiudi gli occhi

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Si svegliò con la netta sensazione che qualcosa non andasse, che ci fosse un che di sbagliato, di terribilmente errato in quell'assoluto silenzio.

Hua Cheng, prima ancora di aprire gli occhi, allungò una mano al suo fianco alla ricerca di una presenza che non trovò.

«Gege?»

In pochi secondi fu del tutto sveglio e lucido. Si sollevò a sedere nel letto vuoto e con la mano poté percepire ancora un lieve tepore tra le lenzuola, dove fino a non molto prima doveva esserci stato Xie Lian.

«Sua Altezza? Dove sei?»

Nella penombra della stanza si guardò in giro e, quando si accorse che non c'era traccia del Principe ed erano spariti anche i suoi vestiti, un lungo brivido di apprensione gli attraversò la schiena.

Ci vollero pochi istanti per alzarsi, indossare giusto i pantaloni e in un attimo spalancò la porta. Le poche candele illuminavano appena i corridoi e le altre sale. Camminò a passo svelto a piedi scalzi cercandolo e, man mano che ai suoi richiami rispondeva solo il silenzio, l'apprensione si trasformò in ansia e paura.

Si fermò a pochi passi dall'uscita e abbassò lo sguardo alla mano. Il filo rosso era presente, eppure sembrava meno brillante, più opaco.

«Gege!»

Il cuore iniziò a battere veloce e feroce nel suo petto, mentre con le mani tirava quel filo con il terrore di ritrovarne l'altro capo tagliato o distrutto.

Ti prego no.

Ne seguì il percorso con il cuore in gola, nell'assoluta e più totale confusione fino a ritrovarsi nel cortile esterno e fermarsi di fronte a una aiuola di fiori candidi.

«Gege... cosa hai fatto?»

Fu appena un sussurro, mentre con una mano rendeva visibile il filo. L'iride scura si assottigliò e lo sguardo divenne opaco. Con mano tremante si accucciò vicino a uno dei fiori al cui stelo era legato l'altro capo del filo, ma non ebbe il coraggio di sciogliere il nodo.

Per un attimo gli sembrò di essere tornato senza corpo, senza cuore o polmoni. Si accasciò, crollando in ginocchio per terra, con il capo chino e le mani abbandonate in grembo come se fosse divenuto tutto a un tratto un burattino senz'anima.

Rimase a lungo immobile in quella posizione, fino a quando rabbia, dolore e paura non esplosero e un urlo feroce riverberò per l'intera Reggia, mentre migliaia di farfalle argentate si librarono attorno a lui in un volo frenetico.

Rimase a lungo immobile in quella posizione, fino a quando rabbia, dolore e paura non esplosero e un urlo feroce riverberò per l'intera Reggia, mentre migliaia di farfalle argentate si librarono attorno a lui in un volo frenetico

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Era stata la decisione più difficile che avesse mai preso in ottocento anni.

Xie Lian sapeva che avrebbe dato un dolore a San Lang, ma il desiderio di proteggerlo da qualcosa di peggio lo aveva spinto a rompere quella promessa fatta tempo prima.

Ma come poteva rischiare di vederlo soffrire ancora di più o peggio sparire per sempre? No, questa volta aveva dovuto lasciarlo indietro proprio per il suo bene.

Tornerò sempre per te - a gay fanfiction - La benedizione dell'ufficiale divinoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora