6. Il Patriarca di YiLing

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Gli tenne la mano durante quei pochi istanti che servirono per ritrovarsi su una lunga scalinata in pietra lungo i pendii di una montagna. Tutto intorno la natura appariva rigogliosa e guardando verso l'alto sembrava proprio di immergersi tra le nuvole.

Xie Lian non era mai stato in questa parte del mondo mortale né conosceva i Cultori del clan GusuLan che viveva ai Meandri delle Nuvole, ma un senso di pace e tranquillità sembrava permeare ogni cosa in quei luoghi.

L'unico suono alterato era quello del battito accelerato del suo cuore che ancora non si era calmato dopo ciò che era accaduto poco prima nel lago. Per un attimo si chiese cosa sarebbe potuto succedere se non fossero stati interrotti dall'arrivo degli altri tre.

Al pensiero, sentì di nuovo il calore del corpo aumentare e un formicolio gli attraversò la schiena e il basso ventre, mentre le dita, ancora intrecciate a quelle di San Lang al suo fianco, tremavano leggermente.

A dire il vero, gli era sembrato che lo stesso Hua Cheng si fosse fermato da solo e non ne aveva compreso bene il motivo.

Forse era dipeso da lui? Dalla sua goffaggine e inesperienza? In effetti era proprio ciò che aveva cercato di dirgli più volte senza riuscirci.

«Io... no...»

Io non so come fare.

Era quello che avrebbe voluto dire, ma le parole non erano uscite, le gambe erano molli, il respiro accelerato e l'unica cosa a cui era stato in grado di pensare era che non aveva mai provato emozioni così intense in ottocento anni.

Ne aveva paura, eppure allo stesso tempo ne avrebbe volute ancora.

«Ci siamo, Sua Altezza,» Feng Xin, che camminava insieme agli altri due a qualche passo di distanza, si fermò dinanzi a un grande arco di pietra prima di voltarsi a guardarli.

«Bene, perfetto...» Xie Lian lasciò quasi di scatto la mano di San Lang e si avvicinò al gruppetto che li attendeva. «C'è una barriera magica per impedire le intrusioni... forse avremmo dovuto avvisarli del nostro arrivo.»

«Non è un problema, Gege.»

Il sussurro lieve di Hua Cheng alle sue spalle lo fece rabbrividire e Xie Lian vide con la coda dell'occhio la sua mano affusolata allungarsi. Decine di farfalle argentate apparvero librandosi in volo verso l'arco, e in pochi istanti la barriera invisibile si frantumò in migliaia di scintille.

«Adesso sanno che siamo arrivati,» disse San Lang con il suo calmo sorriso un po' beffardo.

«Sei il solito sbruffone che non conosce regole, davvero un bel modo di presentarsi!» sbottò furioso Mu Qing.

«Hai un modo strano per tessere le mie lodi,» Hua Cheng incrociò le braccia continuando a sorridergli, anche se non c'era nulla di cordiale nel suo sorriso. «Avete iniziato a farlo, vero? Vi ricordo che mi dovete dodici mesi di ringraziamenti per avervi salvato... anche se avrei preferito non farlo affatto.»

Xie Lian vide gli occhi di Mu Qing divenire rossi per la rabbia e di nuovo si parò davanti a Hua Cheng. «Per favore, smettetela,» disse all'uomo che aveva già sfoderato di qualche centimetro la sua spada. «Anche tu, San Lang, non provocarlo,» si voltò rivolgendosi direttamente a lui. «Già litigano tra loro di continuo, non mettertici anche tu... fallo per me.»

Hua Cheng abbassò lo sguardo su di lui e il sorriso divenne in pochi istanti più dolce. «Come desideri.»

Xie Lian annuì e con un sospiro tornò a rivolgersi agli altri tre. «Andiamo, probabilmente ci verranno incontro. È già sera e non voglio rischiare di dover rimandare ulteriormente l'incontro con questo Patriarca.»

Tornerò sempre per te - a gay fanfiction - La benedizione dell'ufficiale divinoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora