Si era addormentato in pochi istanti appoggiato alla sua spalla, cullato dai suoni della natura che li circondavano e dal respiro leggero di Hua Cheng.
Xie Lian aprì piano gli occhi alle flebili luci dell'alba e la prima cosa che vide fu la sua mano appoggiata sul torace di San Lang e intrecciata a quella di lui. Osservò i raggi del sole nascente che accarezzavano quel filo rosso annodato al suo dito. Si era svegliato ogni mattina negli ultimi dodici mesi nella speranza di vederlo riapparire, e sorrise al pensiero di come una cosa così all'apparenza semplice potesse per lui avere così tanta importanza.
Non erano più appoggiati all'albero ma distesi, e sulle sue spalle un mantello rosso, uscito fuori da chissà dove, lo copriva mentre il braccio di San Lang lo teneva stretto a sé. Xie Lian in genere non aveva un sonno pesante, eppure non si era accorto di nulla.
Da quando non dormiva così bene e profondamente per un'intera notte?
Possibile che la sola presenza di San Lang lo rendesse così sereno, come non era stato forse mai negli ultimi ottocento anni?
Emise un lungo respiro e spostò appena la testa alzando lo sguardo sul volto di Hua Cheng. Un ciuffo di capelli ricadeva sull'occhio destro, coprendo in parte anche la benda, e nel sonno appariva rilassato.
Quando è successo che sei diventato così importante?
Era una domanda che si era posto spesso nell'ultimo anno, alla quale ancora non aveva trovato una risposta precisa.
Non era stato consapevole della sua presenza costante nella sua vita fino alla sua terza ascesa al cielo, eppure quando San Lang gli si presentò per la prima volta un paio di anni prima Xie Lian sentì da subito che di lui si sarebbe potuto fidare. Quel Re Fantasma non era pericoloso o una terribile minaccia come gli era stato raccontato, non per il Principe Ereditario almeno.
Forse una parte di me ha sempre saputo che c'eri.
Xie Lian sollevò la testa, osservando le ciglia folte, il naso dritto, i lineamenti belli e decisi, le labbra piene e rosse che risaltavano in modo particolare sulla pelle chiara del volto e il mento che la sera prima in un gesto spontaneo, mai avuto prima, aveva baciato.
Era stata forse la cosa più audace che avesse mai fatto, a parte quando durante l'ultima battaglia prima che il suo corpo si dissipasse gli aveva preso il viso più volte per baciarlo e avere un po' del suo potere spirituale. Ma una cosa era farlo con uno scopo preciso, un'altra era decidere di farlo per il solo piacere di volerlo fare.
Quando alzò di nuovo lo sguardo, Hua Cheng si era svegliato e per qualche istante i loro occhi rimasero incatenati.
«Buongiorno,» Xie Lian gli sorrise, chiedendosi per quanto tempo fosse rimasto a fissare le sue labbra e da quanto lui fosse sveglio.
«Buongiorno, Gege,» gli rispose Hua Cheng in un sussurro con la voce un po' roca.
Xie Lian percepì un brivido lungo la spina dorsale, forse provocato da quell'iride nera che non distoglieva lo sguardo da lui, o da quel modo così intimo con cui pronunciava quel vezzeggiativo. Tutto a un tratto essere appoggiato a lui in quel modo, con i volti a poca distanza uno dall'altro, gli fece accelerare il cuore e deglutì leccandosi le labbra divenute secche. Le schiuse, con l'intenzione di parlare per spezzare l'improvviso imbarazzo, ma non ebbe il tempo di dire nulla.
Hua Cheng avvicinò il volto e, come la sera prima al lago, lo baciò.
In un attimo Xie Lian sentì il corpo attraversato da decine di brividi. Accolse quella bocca che si fece presto più esigente, schiuse le labbra per incontrare la sua lingua e non riuscì a soffocare un lieve gemito. Si aggrappò con le mani alle sue spalle quando si ritrovò disteso sulla schiena e il peso del corpo di Hua Cheng, che per metà premeva su di lui, gli fece contrarre lo stomaco per l'eccitazione.
STAI LEGGENDO
Tornerò sempre per te - a gay fanfiction - La benedizione dell'ufficiale divino
Fanfiction(Storia Completa) Questa storia si basa sulla novel "Tian Guan Ci Fu - La benedizione dell'ufficiale divino" di Mo Xiang Tong Xiu. *** Xie Lian è il principe ereditario e figlio unico del regno di Xian Le. A soli diciassette anni, per grandi meriti...