8. Un abisso di emozioni

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Era sera inoltrata quando lasciarono i Meandri delle Nuvole. Le conseguenze del pranzo preparato dal Patriarca avevano impedito a Feng Xin, Mu QIng e Shi Qing Xuan di rimettersi in viaggio molto presto attraverso un portale di accorciamento delle distanze.

Xie Lian salutò i tre, ancora in parte debilitati, assicurandosi che fossero in grado di arrivare a destinazione e si voltò verso Hua Cheng rimasto al suo fianco.

«Credi possa essere utile andare alla città Fantasma, San Lang? Magari troviamo qualche informazione in più.»

Hua Cheng a braccia incrociate emise un profondo respiro, osservando il portale ancora aperto. «Magari domani, a quest'ora saranno tutti nelle bische o nelle case di piacere e poco inclini a parlare in modo lucido.»

«Giusto, rimandiamo a domani allora,» Xie Lian si morse un labbro non riuscendo a scrollarsi la fastidiosa agitazione che quella storia gli stava provocando. «Credi possa esserci davvero un collegamento tra la minaccia di questo nuovo fantasma e l'anima morta in quel tempio?»

«Non lo so, Gege. Forse lo sapremo solo quando lo troviamo.»

«È passato così tanto tempo da quella maledetta notte,» Xie Lian sospirò, prima di porgere la mano verso Hua Cheng. «Andiamo a casa, prima che il portale si chiuda. Domani andremo a cercare informazioni alla città Fantasma. Voglio risolvere questa cosa il prima possibile.»

«Come desideri, Gege,» disse San Lang prima di guardarlo per qualche istante, sorridere e prendere la sua mano per attraversare il portale.

Bastarono pochi secondi per ritrovarsi di nuovo sul monte Taicang. Il cielo era illuminato da una luna quasi piena e da migliaia di stelle che si riflettevano sulle acque del laghetto vicino al cottage.

Xie Lian scrutò per qualche attimo la roccia dove San Lang si era premuto contro di lui e il ricordo di quel corpo bagnato e nudo gli diede un'immediata scossa. Il calore salì improvviso e lasciò la mano che ancora teneva intrecciata per timore che si notasse il lieve tremore che lo aveva attraversato.

«Hai fame? Vuoi che ti prepari qualcosa?» si incamminò verso il cottage per distrarsi da quei pensieri e nascondere l'imbarazzo che lo aveva assalito. Proprio non sapeva come comportarsi senza apparire troppo goffo.

«Ho mangiato abbastanza oggi,» gli rispose Hua Cheng seguendolo.

«Ah, giusto, giusto,» entrò nel cottage e accese le candele, posando il suo cappello di bambù su un ripiano vicino a una finestra, mentre Ruoye si svolgeva dal suo polso acciambellandosi in un angolo, e rimase per un po' a guardare ancora la luna alta nel cielo. «Pensi che possa esserci qualche congiunzione astrale particolare? Un collegamento indiretto con quello che accadde quella notte?» gli chiese senza girarsi, tornando di nuovo con la mente su ciò che lo stava in realtà assillando più di tutto.

«Non credo. Ma lo scopriremo, Gege,» la voce calma di Hua Cheng si avvicinò alle sue spalle. «Non pensarci, andrà tutto bene, vedrai.»

Xie Lian incrociò le braccia continuando a guardare fuori dalla finestra. «Come faccio a non pensarci? Sei appena tornato... non... non voglio vederti sparire di nuovo.»

«Non lo farò, te lo prometto.»

La voce di Hua Cheng era diventata appena un sussurro accanto al suo orecchio. Xie Lian non rispose nulla, ma chiuse gli occhi appena sentì le mani che si appoggiavano ai suoi fianchi. Con un profondo sospiro lasciò che lo attirasse contro di lui e quando sentì la schiena contro il suo torace appoggiò la testa indietro.

Il corpo di Hua Cheng era normalmente freddo, ma in quel momento gli sembrava caldo e il tepore confortante lo liberò da quella fastidiosa apprensione nei confronti di una minaccia ancora troppo fumosa per essere affrontata e risolta.

Tornerò sempre per te - a gay fanfiction - La benedizione dell'ufficiale divinoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora