10.

21 4 0
                                    

Erano passati ormai due mesi da quando ho avuto l'incidente.

In questi due mesi non sono successe molte cose. A parte che Damon il coglione non è andato in galera o non ha pagato niente dopo quello che mi è successo.

La cosa più strana è che non mi ha dato fastidio o non è venuto per chiedermi se potevo morire, in questi due mesi. Non me lo sarei aspettata.

Il bello è che questo silenzio non durerà per molto. Sono certa che tornerà e continuerà a rovinarmi la vita.

Ha detto che avrebbe avuto la sua vendetta.
Ma non sa che la mia vendetta è  quella servita nel piatto freddo...anzi gelido.

Ci vendicheremo a vicenda...bello no?
Non vedo l'ora...

Dylan? Beh lui è stato sempre accanto a me. Mi ha aiutato con le ferite. Qualche volta è venuto a casa mia per vedere se stavo bene o solo perché voleva passare del tempo con me.

Flashback

"Dai Grace non fare così! Ridammi subito il cellulare!" mi dice con respiro affannato.

Gli avevo preso il cellulare perché continuava a guardarlo invece che parlare con me...

"Così impari a non ascoltarmi! Sai era da quasi dieci minuti che ti parlavo dalla cucina e tu? Tu eri li ad annuire con la testa e guardare questo dannato cellulare." faccio un finto broncio.

"Ufff ti offendi subito. OK scusa hai vinto. Ora però ridammi il cellulare." mi dice con faccia seria.

Mhm dovrei darglielo? No.

"Se lo vuoi davvero devi prima riuscire a prendermi!" gli faccio una linguaccia per poi comimciare a correre.

Comimcia a correre anche lui, lamentandosi.

"Grace non puoi correre! Sei uscita dall'ospedale da solo una settimana. Come fai a essere così iperattiva? Ogni volta mi stupisci."

Sì, mi faceva male ancora quel punto nel torace. A quanto pare nell'incidente mi aveva quasi rotto le costole quel coglione di merda.

Non sento più i suoi passi e le sue lamentele. Si sarà fermato?

Wow, per la prima volta, corro e non mi viene un attacco d'asma.

Ad un certo punto sento una una mano prendere la mia vita e girarmi verso la direzione opposta.

Avevo Dylan a pochi centimetri di distanza. Ci stavamo guardando con ancora i respiri affannati.

Era dannatamente bello...
Perché avevo il cuore che mi batteva in questo modo? E un formicolio nella pancia?

Dopo un po' Dylan si stacca. Distoglie lo sguardo.
Non capisco cosa ha?

"Hey Dylan tutto ok?" mi avvicino e poso la mia mano sulla sua spalla.

"No niente. È che...ops ho preso il cellulare. Hahah fregata!"

"Brutto stronzo. Questo è barare!" faccio la finta offesa e metto le braccia incrociate sul petto.

"Ok,ok scusa. Però non è carino che mi chiami stronzo sai?" mi fa la faccia più pucciosa del mondo.

Che carinoooo!

"Mhm scusa..." mi giro verso di lui per guardarlo negli occhi.

"Scuse accettate, dai vieni qui."
Apre le braccia e fa segno con la testa di avvicinarmi.

Sbuffo e poi mi avvicino per abbracciarlo. Ormai tutti sapevano che eravamo "migliori amici".
Non lo so però il mio corpo, la mia mente, il mio cuore vuole di più di solo amicizia.
Ma non penso che ricambierebbe.

𝓦𝓲𝓷𝓽𝓮𝓻 𝓕𝓵𝓸𝔀𝓮𝓻Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora