16. La Calma Prima Della Tempesta

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"Grace...ho smesso."

Le parole di Damon mi presero alla sprovvista.

"Come scusa?" gli chiedo confusa.

Sbuffa ridendo. "Non tocco la droga da più di un anno. Fumo solo qualche sigaretta ogni tanto. Ma la droga non l'ho più toccata...quei spacciatori che ho chiesto di sbarazzartene volevano che continuassi con il traffico della droga ma ho rifiutato. Con questo hanno cominciato a dire che l'avrei pagata e tutto.
Quindi ho pensato, perché non ucciderli?
Ed ecco che lì tu sei entrata in scena...
Senti Grace, mi dispiace davvero.
Non volevo che ti succedesse qualcosa.
Davvero...scusa." finì la frase e i miei occhi si fecero bagnati.

Non capivo perché stavo piangendo ma quello che ho sentito ora...era quello che volevo sentire da, ormai, molto tempo.

Dopo tanti anni volevo sentire quella parola..."scusa".
Fa davvero una grande differenza una fottutissima parola...

Mi asciugai immediatamente le lacrime con il dorso della mano.
Le ferite mi stavano uccidendo dal dolore ma mi trattenevo da fare smorfie strane.

"Ora devo andare...riposati Grace." dice per poi girarsi verso la porta.

Lo fermo. "Damon...volevo- lascia stare." faccio un piccolo sorriso per alleggerire la situazione.

Mi ricambia il sorriso e dopo esce.

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Dopo circa venti minuti la porta della stanza si apre, rivelando la figura alta e snella di Savannah.

Aveva gli occhi rossi. Probabilmente aveva pianto...

Mi guardò e dopo secondi, che sembravano un eternità, corse verso il mio letto e mi abbracciò, cercando di non esagerare la stretta.

Ricambiai l'abbraccio. Ne avevo bisogno...

Avevo bisogno di una figura femminile nella mia vita, oltre a quello di mia mamma.
Avevo bisogno di una amica.
Avevo bisogno di una persona con cui parlare di tutte le mie incertezze, i miei problemi, i miei dolori.
Avevo bisogno di Savannah.

Cercai di non stringerla molto. Le ferite facevano un certo effetto ogni volta che sfioravo qualcosa.

Savannah sciolse l'abbraccio e mi guardò dritta negli occhi.

"Grace..." cominciò a parlare.
"Cazzo...sono una stracazzo di scema.
Non dovevo...non volevo.
Scusa..." cominciò a singhiozzare.

Le dissi che tutto era ok ma non sembrava calmarsi.

La allontanai e le diedi uno schiaffo dritto sulla sua guancia, bagnata dalle lacrime.

"E questo?!" mi chiese perplessa.

Cominciai a ridacchiare.
"Scusa ma non ti stavi calmando. Non sapevo che altro fare."

Dopo un po' cominciò a ridere anche lei in una fragorosa risata.

Mi unii a lei.

Ecco. Questo mi era decisamente mancato.

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~Dylan~ 

Era passata una giornata da quando quell'episodio è successo. Ho cercato di chiamarla in tutti i modi possibili ma non mi ha mai risposto. 

Mi sentivo una merda, una fottuta merda.

Ho giocato con i sentimenti di Grace e me ne sto pentendo amaramente.

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