24. Prospettive

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¡Attenzione!

Le scene che vi presento sono frutto della mia immaginazione. Non voglio dimostrare che il male è buono.

Dovete solo guardarlo da un'altra prospettiva.

Buona lettura✨

∼ ☾ ∙☾∙☾∙☾ ∼

"Grace, corri!"

Cominciai a correre sebbene non avessi la forza per farlo.

Stavo tenendo la mano di colui che in questo momento mi stava salvando da questo inferno, circondato da diavoli in persona.

Sento il corpo farsi forte come se avessi uno scatto di adrenalina.

La luce pian piano si fa vedere e i miei occhi si illuminano di speranza.
Speranza che però non c'è e non potrà mai esistere.

La speranza di dire sono viva, fuori da questo Inferno.

Svanita nel nulla come un fiore che ha la speranza di sopravvivere l'inverno aspettando che arrivi la primavera.
Ma purtroppo quel fiore sperava troppo.
Non era forte come lei pensava.

I suoi petali erano già caduti e di lei non era rimasto più niente.

Solo quella poca speranza che, d'altronde, non serviva a nulla.

"Ti voglio bene." e con un sorriso malinconico mi aveva lasciato lì, in preda ai diavoli della notte.

∼ ☾ ∙☾∙☾∙☾ ∼

12 ore prima


Sento la porta aprirsi mostrando due figure entrare nella stanza.

Continuavano a parlare e ridere facendo, ogni tanto, alcuni commenti stupidi.

Sono voci famigliari, già sentiti. 

"Guarda chi si rivede...Grace Wester o dovrei forse dire Grace Isabel Moon?" dice l'anonimo con una voce bassa, roca.

"Chi diavolo...sei?" chiedo a mia volta.

"Non è educato rispondere alle domande con altre domande, tesoro. Per ora chiudo un occhio, ma la prossima volta ti assicuro che non la passi liscia."

"Non ti ho chiesto nulla di così offensivo. Ho solo chiesto il tuo...nome. Rilassati, permaloso." dico giocherellando con le mie dita. 

Si avvicina pericolosamente verso la mia direzione e intreccia le sue dita nel mio collo, stringendo sempre più forte.

"Stai zitta. Non voglio sentire la tua stupida voce." 

"Perché? Ti eccita per caso?" chiedo, per poi formarsi un ghigno sulle mie labbra.

Sento una risatina al quanto femminile provenire da poco più in là.
Cerco di guardare a chi appartenesse ma la forza con qui teneva il mio collo quel bastardo non mi permetteva di farlo.

"Sei solo un'imbecille." lascia la presa sul mio collo e pian piano inizio a tossire. 

"Senti chi parla..." dico a voce bassa, quasi inudibile. 

𝓦𝓲𝓷𝓽𝓮𝓻 𝓕𝓵𝓸𝔀𝓮𝓻Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora