Steve Rogers

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Sciarpanera221B ce l'ho fatta, finalmente!

Nella hall della Stark Tower non c'è mai molto da fare.

Sei seduta da sola vicino a una pianta in uno dei pochi momenti di noia tra una scazzottata con i cattivi e un'esercitazione. Tieni la testa appoggiata su una mano e guardi distrattamente il telefono scrollando la home di Instagram, anche se tra la noia e il caldo afoso di luglio ti viene quasi sonno.

Sembri sul punto di addormentarti, quando una voce familiare ti riscuote.

- Sere! -

Trasalisci e alzi lo sguardo. Tony sta camminando verso di te e sorride.

Alzi un sopracciglio.

- Stark? - rispondi.

- Hey! - esclama sedendosi vicino a te accavallando la gamba.

- Come va? - ti chiede senza smettere di sorridere.

- Tutto okay. - rispondi raddrizzando la schiena e sorridendo a tua volta.

- Mi chiedevo, hai da fare, tipo, adesso? -

- Uhm... No, perché? -

- No, sai, io stavo andando a prendere un gelato. Vieni? -

- Okay. -

- Perfetto! -

Mezz'ora dopo siete su una panchina al sole di Central Park che chiacchierate allegramente mangiando due coni gelato.

Improvvisamente ti squilla il telefono.

- Pronto? - rispondi.

- Serena? Dove sei, scusa? - il suo tono ansioso ti allarma.

- Hey, Steve! Sono uscita un attimo a prendere un gelato. Tony mi ha... -

- Tony? Sei con Tony? - ti interrompe arrabbiato.

Aggrotti le sopracciglia.

- Ehm... Sì, ha deciso di offrirmi un gelato. Tipo, in amicizia. Perché? -

- Quindi sei con Tony? -

- Oh, ci sono problemi? -

- Mi pare proprio di sì! Sei con Tony a mangiare un gelato a Central Park. Ti pare normale? -

- Beh, sì! Che c'è di male? -

- C'è di male che sei con Tony, Serena!-

- Ma che stai dicendo, oh! Lo sai che siamo solo amici, te l'ho ripetuto ad nauseam! Perché sei sempre così geloso? -

- Ah, adesso io sono geloso? -

- Sì, lo sei! Continui a fare lo stalker e ti arrabbi se ho un briciolo di vita sociale! -

- Scusa tanto se mi preoccupo per te! -

- So cavarmela, Steve! E lo sai che amo solo te, okay? Smettila! -

Steve non parla più per un po'. Per la foga ti sei alzata in piedi e tieni i pugni chiusi furiosamente. Tony ha smesso di mangiare e guarda in terra strusciando nervosamente il piede nell'erba.

Fai un respiro profondo e ti schiarisci la voce per cercare di darti un tono.

- Senti, lascia stare. Se non ti fidi di me, allora è meglio che ci prendiamo un periodo di pausa. -

- No, aspetta... -

Riattacchi interrompendolo e ti volti verso Tony.

- Scusa, davvero. Mi dispiace averti rovinato il pomeriggio. -

- No, no, va bene. - risponde alzando gli occhi. - Sono io, anzi, a doverti chiedere scusa. Per... Per averti messa nei problemi con Steve. -

- È tutto okay, non ti preoccupare. Fa sempre così... -

Un silenzio imbarazzato pervade l'aria e nessuno dei due riprende a mangiare.

- Hey... Scusa, io vado. Non ho più fame. - mormori.

- Ci vediamo. - lo saluti.

- A più tardi. -

Mentre cammini da sola verso la Stark Tower tieni lo sguardo basso e rimugini sull'atteggiamento di Steve. È sempre così geloso... Quasi ossessivo. Troppo ossessivo. Non capisce che così stai solo male? Non capisce che hai diritto ad avere degli amici?

Immersa in questi pensieri, non ti accorgi che raggiunta una zona isolata tra gli alberi un passante ti si è avvicinato e ti ha appoggiato una mano sulla spalla.

- Mi scusi, signorina... - ti dice.

Ti fermi e provi a reagire.

Troppo tardi.

Il passante ti inietta un liquido strano nel collo e ti preme una mano sulla bocca per impedirti di gridare.

- Steve... - riesci a mormorare un istante prima di perdere i sensi.

***

Ti risvegli in una stanza completamente vuota, bianca, con delle lunghe lampadine a led sul soffitto. Provi ad alzarti e a muoverti, ma realizzi che hai le braccia legate al corpo con una catena.

Presa dal panico, cominci a gridare.

- Hey! Fatemi uscire! Fatemi uscire ho detto! -

Nessuna risposta.

- Non so chi siate, ma sappiate che... Che Steve verrà a prendermi! Proprio così, Captain America in persona! Mi troverà e vi riempirà di botte! -

Un rumore da un angolo del soffitto cattura la tua attenzione. Proviene da una piccola scatola bianca che si mimetizza con il resto della stanza.

È un altoparlante che comincia a gracchiare:

"La prego di rimanere in silenzio. Mi creda, in questo momento è l'unico modo per evitare di peggiorare la situazione."

- Cosa? No! Continuerò a urlare e strepitare finché non mi lascerete andare! -

Nessuna risposta.

Ti siedi e abbassi la testa sul petto mentre cominci a piangere.

- Steve... -

Ti rendi conto di esserti addormentata perché vieni riscossa da un tonfo.

Una porta elettronica a scorrimento nascosta nel muro si apre rivelando uno Steve stravolto in uniforme. Ha il volto contuso in più punti, deve essersi fatto strada fin lì a pugni.

- Serena... -

Corre verso di te e ti abbraccia.

- Steve! -

Scoppi di nuovo a piangere e affondi la testa nel suo collo.

- Oh mamma, Steve! -

- Mi dispiace... -

- Non fa niente, non preoccuparti... Ma come hai fatto a trovarmi? -

- Tony. Tony ha visto quel tipo che ti iniettava quella roba nel collo e mi ha avvertito. Ora è tutto a posto, sono qui! Andiamo a casa. -

Immagina MultifandomDove le storie prendono vita. Scoprilo ora