Bucky Barnes

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_Giuly_Ale_ N-NO, NON SONO IN RITARDO DI UN MESE! È solo una tua impressione uwu (scherzo, scusami davvero!) Spero davvero che ti piaccia, altrimenti se vuoi te lo rifaccio senza problemi! <3

Seduta al tavolino di un bar, ti guardi intorno furtiva da dietro gli occhiali da sole a specchio. Gli altri agenti dello S.H.I.E.L.D., tuoi compagni di squadra, si mantengono nel tuo campo visivo nonostante siano sotto copertura.

«Okay ragazzi, ora vi voglio concentrati. Dovrebbero arrivare da un momento all'altro.» mormori sporgendoti in avanti e portando una mano all'auricolare nascosto.

Avete ricevuto una soffiata, quella mattina: una squadriglia dell'Hydra avrebbe attaccato in quel quartiere, in cui era nascosta nientemeno che una delle banche dati dello S.H.I.E.L.D. e sei stata scelta per fermarli.

Tutto procede per il verso giusto, almeno finché un camion blindato non si arresta violentemente sul marciapiede. Le porte si spalancano e cominciano a fuoriuscire fiumi di uomini bardati con le armi spianate e le divise dell'Hydra.

In un attimo la via è nel panico.

Le persone urlano e scappano, gli agenti hanno già estratto le armi e il cuore ti batte forte nel petto.

Ma poi lo vedi.

Data la sua alta statura si erge sopra tutti gli altri, imbracciando il mitra e guardandosi intorno in cerca di agenti dello S.H.I.E.L.D. scoperti. Indossa maschera e occhialini, ma Fury vi aveva fornito il dossier prima di partire. In più, il braccio metallico con una stella rossa impressa proprio sulla spalla è inconfondibile.

È Bucky.

In un impeto di affetto apri la bocca per gridare il suo nome, tanto che devi forzarti a stare zitta. Invece ti lanci verso il camion ignorando gli spari e le grida, ignorando anche Bucky, che ora ti ha puntato il mitra e ha cominciato a fare fuoco.

Stringi i denti quando una pallottola ti sfiora l'orecchio, che ha cominciato a sanguinare, e con un balzo metti un piede su una sporgenza alla base della motrice, ti aggrappi con le braccia alla cima e ti issi con uno sforzo incredibile.

Eccolo, è proprio lì, di fronte a te. Si è girato e ovviamente sta puntando l'arma verso di te. Ti slanci in avanti e ti ritrovi proprio davanti a lui, gli strappi il mitra dalle mani e prima che possa riprendersi dallo stupore gli rifili un pugno sullo zigomo che lo fa barcollare all'indietro.

Approfitti del momento per fermargli entrambi i polsi e lo guardi negli occhi.

«Sveglia, Bucky! Sono io!»

Per tutta risposta lui ti sferra una testata proprio sul naso: un dolore lancinante ti esplode su tutta la faccia e percepisci fiotti caldi di sangue cominciare a scorrere dalle narici, ma resisti. Devi resistere.

"Ah, è così che la metti, eh?" Pensi mentre cerchi di dominare l'istinto del Soldato d'Inverno che vuole riaffiorare.

"E allora giochiamo a modo tuo."

Senza pensarci due volte né dare il tempo al tuo povero cranio di riprendersi dalla botta, colpisci Bucky con un'altra testata e poi affondi il tallone nel suo piede. Lui scivola e cade, la sua maschera vola via per via dell'impatto e tu indietreggi con un balzo mentre estrai la pistola con un gesto fluido.

«Adesso ti devi svegliare! Bucky, sono io! Ti ricordi di me?-»

Lo tieni sotto tiro, ha smesso di dimenarsi e urlare. Potresti sparare da un momento all'altro e, per quanto addestrato alla battaglia, nemmeno il Soldato d'Inverno vuole morire.

«Sono solo io, okay? Ti ricordi? All'Hydra, gli esperimenti, le simulazioni! Ricordati di me! Sono io!»

Sembra funzionare. Lo guardi, la pistola ben tesa davanti a te, mentre si tiene la testa gridando. È uno spettacolo davvero brutto, ma è un buon segno. Decidi di continuare a parlargli.

«Quella volta in cui mi hai difesa quando un altro tipo stava per picchiarmi. Mi aveva messa all'angolo e aveva già un pugno alzato e io ero spaventata, mi avevano appena fatto il lavaggio del cervello ed ero ancora stordita. Poi però sei arrivato tu e l'hai steso con un pugno. Ti ricordi?»

"Ti prego..."

«Sì! Ah... Mi ricordo!» grida stringendo gli occhi.

«Mi ricordo i tuoi occhi... E mi ricordo il tuo viso!»

Si alza in piedi tremante, tu lo guardi negli occhi e sorridi. È tornato in sé.

Ma non c'è tempo per le riconciliazioni. Una scarica di proiettili passa in mezzo a voi due: dovete andarvene.

«Vieni, andiamo via!» ti grida mentre ti raggiunge e ti cinge le braccia. Saltate giù dal camion dalla parte opposta agli spari e lo usate come barriera.

«Aspetta... La missione!» realizzi.

In un attimo venite circondati, ma non da agenti dell'Hydra. No, loro sono stati arrestati tutti: tutti, tranne Bucky.

«No... No, fermi, fermi! Lui...»

«Lui cosa, signorina?» tuona Fury in persona rompendo il cerchio di agenti e posizionandosi proprio davanti a te. Tiri su con il naso, che ancora gronda e fa un male tremendo, e resisti al suo sguardo.

«Lui è come me. Non potete arrestarlo, non era in sé!»

«Signorina, lei si rende conto che il suo fidanzatino qui ha commesso gravi crimini contro l'umanità, oltre che omicidi tentati e riusciti, giusto? Lei era leggermente diversa. O mi sbaglio?»

«No, si sbaglia di grosso. Lui...»

«È una minaccia. Se vorrà potrà visitarlo e guardarlo dall'esterno della cella d'isolamento in cui verrà tenuto.»

«Ha ragione...» mormora Bucky abbassando la testa.

«Sono un mostro. Non mi merito di essere libero.»

«Si rende conto di quello che sta dicendo, vero?» incalzi Fury come un bulldozer.

«Signorina, noi...»

«Offritegli sostegno psicologico! Dategli un consulto psichiatrico, qualcosa! Andiamo, siete spie che si occupano di delicate questioni di importanza nazionale e non riuscite a gestire una persona sola?»

Fury a quel punto china il capo e sospira.

«Vedrò cosa posso fare.» acconsente.

Soffochi un grido di gioia e salti al collo di Bucky, che ti stringe delicatamente a sua volta.

Finalmente!

Immagina MultifandomDove le storie prendono vita. Scoprilo ora