Le settimane successive passarono allo stesso modo, uscivo solo per andare a scuola, non mangiavo, non dormivo parlavo a stento con Michael e Lauren e qualche volta con gli altri ragazzi. Questa mattina non avevo scuola quindi decisi di stare tutta la giornata passando dal letto al divano. I ragazzi e di conseguenza anche lui, erano in garage per le prove, non ero pronta a vederlo, eppure sono riuscita ad ignorarlo. Ha provato a chiamarmi un paio di volte, poi ha smesso siccome non lo rispondevo ma ha continuato a mandarmi messaggi anch'essi senza risposta
'Hey, Jane' mi salutò Calum che era appena entrato dal garage insieme agli altri
'Hey ciao, fate una pausa?' Mi misi seduta per fargli spazio sul divano
'Si avevamo un pò fame quindi eccoci qui, che si mangia?' Risi leggermente poi mi alzai
'Vi va della pasta?' chiesi loro
'Vada per la pasta' risposero in coro, poi mi diressi in cucina per preparare della semplice pasta al sugo. Ero ai fornelli quando sentii qualcuno entrare in cucina, e a giudicare dal battito accellerato del mio cuore si trattava di lui. Restai impassibile, come se nella cucina fossi da sola, continuavo a muovermi avanti e indietro per apparecchiare la tavola
'Mi ignorerai ancora per molto?' Chiese alla fine spazientito
'Ti ignorerò il necessario' risposi fredda
'Jane diamine ti ho chiesto scusa milioni di volte cos'altro vuoi che faccia?!' alzò di poco la voce, mi girai di scatto sbattendo la mano sul tavolo
'Non devi alzare la voce, avresti dovuto pensarci prima Ashton. E ora non puoi pretendere che ti perdoni così come se nulla fosse successo'
'È passato quasi un mese Jane, hai riflettuto abbastanza. Come pensi che stia io? Che sia orgoglioso di ciò che è successo? Credi che non ci stia male per come ti abbia fatto soffrire?' non sapevo più cosa fare, nella mia mente era tutto in conflitto. Una parte di me, quella più forte, diceva che dovevo ancora stare un pò da sola, mentre l'altra, quella più debole, mi diceva che adesso, in questo istante sarei dovuta stare tra le sue braccia e baciarlo fino a quando non avevamo più fiato. Ma non ci riuscivo.
'Basta Ashton, vuoi che ti dica io cosa fare?! Bene. Dovrai fare di tutto per farti perdonare' detto questo chiamai gli altri ragazzi e servii loro la pasta mentre io tornai in salotto e guardare un film.
Era pomeriggio inoltrato ormai e i ragazzi erano ancora in garage per le prove. Avevo sentito delle voci prima, qualcuno stava discutendo ma non riuscii a capire bene chi fosse, anche adesso sentivo delle voci abbastanza alte e mi ci volle poco per capire che si trattava di Michael
'Devi avere pazienza diamine' aveva urlato poi continuò 'Non sai realmente come è stata. Ha passato quasi un mese, un fottuto mese senza toccare cibo o dormire e adesso non puoi pretendere che ti perdoni così su due piedi' capii che stava parlando di me. Mi alzai per avvicinarmi alla porta che portava al garage per ascoltare meglio la conversazione
'Se fosse stato il contrario Ashton?! Se fosse stato il contrario amico fidati, non avresti neanche permesso che ti parlasse' urlò ancora Michael
'Pensi che non lo sappia Michael? Sto provando di tutto per farmi perdonare ma dopo un mese dubito fortemente voglia ritornare con me' questa volta era Ashton che parlava, o meglio urlava 'Non immagini io come ci stia male per non aver fatto nulla da permettere di impedirlo' non potevo più sopportare oltre. Non potevo più sopportare di sentirli urlare e litigare per colpa mia, entrai in garage e tutti si girarono nella mia direzione
'Che diamine vi prende a voi due? Smettetela di urlare, e smettetela di litigare. Non per colpa mia! Smettetela l'ultima cosa che voglio e che voi vi mettiate a litigare' ero arrivata al culmine della pazienza e ora sentivo il bisogno di dover dire quello che avevo accumulato per un mese intero
'Potete lasciarci soli.. per favore' dissi agli altri, annuirono e ad uno a uno lasciarono il garage lasciandomi sola con Ashton
'Scusa non volevo prebdermela con tuo fratello' disse posando le bacchette sulla sua batteria per poi tornare di fronte a me
'Non dovete litigare. Odio sentirvi litigare anche per una stupida canzone che non suonate bene. Odio ancora di più il fatto che litigate per colpa mia' mi allontanai e iniziai a camminare avanti e indietro sotto i suoi occhi
'Jane io sto male, dio mio. Sento che impazzirò da un momento all'altro se non torniamo insieme' sembrava sincero dallo sguardo che mi aveva rivolto, mi fermai
'Pensi che io non impazzisco? Se dici di amarmi, e io sento che è così. Hai la possibilità di dimostrarmelo, adesso.' non sapevo perché gli dicevo quelle cose ma ero stanca. Ero stanca di non poter stare con lui anche se era una mia decisione
'Farò tutto ciò che vuoi, ma ti prego non continuare ad ignorarmi' si avvicinò a me cautamente. Annuii in risposta 'prometto che ti dimostrerò di amarti più di qualsiasi altra cosa al mondo' annuii ancora una volta. Avevo bisogno di lui e mi mancava, mi mancava come non mai.
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You are my favourite place|Ashton Irwin
AcakOgnuno di noi ha un posto preferito dove ci si può sentire al sicuro,ad esempio su una spiaggia a fissare il mare oppure su un terrazzo dove il panorama ti toglie il fiato... invece per lei era diverso. Per Jane il suo posto preferito era stare tra...