22.

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MiSun pov

"Jackson io non-- non potevo dirtelo"

"Perché? Credevi mi avrebbe fatto del male?"

"Sono sicura che l'avrebbe fatto"

"Sai almeno chi è?"

"No ma ci sto lavorando.. Diciamo"

"Dovresti dirlo alla polizia"

"È fuori discussione"

"Che avresti intenzione di fare da sola?"

"Non lo so ma proverò a-"

"Yah! Non fare la stupida. Non puoi fare niente da sola, lo capisci??" alza il tono della voce

"Per cominciare tu non dovevi entrare in camera mia"

"Adesso che stiamo insieme avevo tutto il diritto di entrare ma comunque prima ho bussato" dice facendo un sorrisino, ma non mi sembra proprio il momento

"Senti, dammi la foto e fai finta di non sapere niente, okay?" faccio un passo avanti per prendergli la foto di mano ma si sposta impedendomi di prenderla

"Se fai un altro passo avanti e provi a prendere la foto è finita" aveva di nuovo quello sguardo serio nei suoi occhi

"Non credo di poter fare altrimenti"

Presi la foto e gli passai accanto senza riguardarmi indietro.
Per ora è meglio per entrambi se non stiamo insieme, stando con me continuerebbe a farsi del male.
Non pensavo di poter spezzare il cuore a qualcuno in questo modo, non dopo che era già successo a me; mi dispiace Jackson, farti soffrire era l'unica cosa che non dovevo fare ma per adesso è meglio non rischiare.
Rientro nell'università e nel mentre osservo la foto notando qualcosa che non avevo visto prima: dal vetro del negozio dietro di noi si vede un riflesso che non può essere altro che il suo; prendo il telefono e chiamo Kris, quel mio amico che lavorava alla centrale per chiedergli se può ripulire la foto, così da renderla più chiara e visibile.

Vedo cosa posso fare

Grazie, fammi sapere

Chiudo la chiamata e mi appoggio al muro del corridoio sospirando.
Ci penso e ripenso e nonostante dieci minuti siano passati da molto decido comunque di andare in biblioteca. Voglio vedere chi è e sapere cosa ha da dirmi.
Non c'era nessuno per i corridoi, era tutto silenzioso, cosa alquanto rara visto il numero di studenti.
Entro nella biblioteca ma non c'era anima viva, che se ne sia andato?
Mi stavo guardando intorno quando sento dei passi pesanti dietro di me ma prima che potessi girarmi qualcuno mi blocca e mi copre con un fazzoletto bagnato con uno strano liquido che mi fa subito perdere i sensi.
L'ultima cosa che ricordo sono queste parole: "Sogni d'oro principessa"

Apro gli occhi e subito sento un forte dolore alla testa

"Ahh.." mi guardo intorno e noto di essere stesa su un vecchio materasso, in una stanza buia con solo una scrivania e una finestra per avere un po' di luce.
Mi alzo e mi affaccio dalla finestra, è uno dei piani più alti di un edificio malandato e abbandonato, deduco si trovi in una specie di bosco visto che è circondato da alberi ed erba alta.
Mi allontanò dalla finestra e tutti i ricordi iniziano a riaffiorare, ricordo tutto. Cosa pensavo? Perché sono andata lì senza pensare alle conseguenze che avrebbe potuto portare?? Sono davvero una stupida, un idiota totale. Adesso come esco da qui? Ho un mal di testa che potrei scoppiare, fa caldo, ho sete e per di più ho paura e la porta è chiusa a chiave, non ho nessuna via d'uscita.
Inizio a battere sulla porta e gridare

"Yah!! Fammi uscire!"

Continuo così fino a perdere le speranze, non mi avrebbe rinchiuso qui se poi mi avrebbe fatta uscire.
Scivolo addosso alla porta fino a sedermi a terra stringendo le ginocchia al petto e appoggiando la testa su di esse.
Avrei dovuto ascoltare Jackson e chiede aiuto, ma faccio sempre tutto di testa mia, è tutta colpa mia se adesso sono nei guai.
Non devo farmi prendere dal panico, devo rimanere calma e cercare di trovare una soluzione ma...
Se dovesse uccidermi? Se morissi qui? Se non riuscissi più a uscire? E Se fosse una specie di maniaco? Potrebbe farmi di tutto-

Dancing with a stranger // Jackson WangDove le storie prendono vita. Scoprilo ora