Per grazia della sorte

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In tutta la sua vita, mai era passata nella testa del capitano Kade l'insana idea di sposarsi.

O meglio...sì, l'idea era passata.
L'idea appunto.

Ma il capitano era fatto così.

Ogni sua idea doveva sempre, necessariamente, passare attraverso una moltitudine di ponderate e accurate approvazioni, prima di tradursi in azione.
Era un tipo razionale, sveglio e soprattutto cauto.
Non una testa calda che si gettava nella mischia senza pensare.
Il pensiero era essenziale.

Il capitano aveva pensato.

E alla fine la sua idea non aveva ricevuto abbastanza approvazioni.
Restava incastrata tra un groviglio di "ma" , "però", " se" e " tuttavia".

Così, quando qualcuno glielo domandava, piuttosto che condividere l'oscura natura dei suoi dubbi, preferiva rispondere che non ci aveva pensato affatto.

Dunque:  mai era passata nella testa del capitano Kade l'insana idea di sposarsi.

Figuriamoci l'idea di diventare padre.

Ma il destino non sembrava pensarla allo stesso modo.

Non che Kade credesse in questa storia del destino...
Al massimo poteva credere nalla sorte.

E quando, per grazia della sorte, si era ritrovato davanti agl'occhi quella bambina di quattro anni che piangeva disperata invocando una madre che non sarebbe mai più tornata a prederla, la macchina delle idee nel suo cervello andò in cortocircuito.

Non ci furono né "ma", né "però" né "se" né "tuttavia" a fermarlo.

Nel momento in cui i suoi occhi incontrarono quelli verdi e gonfi di lacrime di lei, decise che non avrebbe mai più permesso a nessuno di far del male a quella piccola creatura.

E così Kade divenne padre.
Mandando a repentaglio metà dei piani che aveva progettato per la sua vita.

All'inzio credeva che sarebbe stato oltremodo complicato.
Contava sul suo buon cuore, ma per il resto non aveva la più pallida idea di come si crescesse un bambino.
Anzi, una bambina.
In effetti quest'ultimo particolare peggiorava le cose ancora di più.

Contrariamente alle sue catastrofiche aspettative, la situazione non sembrava essere partita poi così male.

Insomma, Cassandra era una brava bambina.
Intelligente, obbediente, rispettosa e tutto sommato tranquilla.
Tutti gli abitanti del regno che lo conoscevano non facevano altro che complimentarsi con lui e dirgli quanto fosse dolce e graziosa la piccola.
Le vecchiette le pizzicavano le guance, il buon vecchio Monty le regalava una caramella, i suoi colleghi le arruffavano i capelli e lei non gli aveva mai dato problemi.

Insomma, niente male no?

Ma Cassandra aveva ancora quattro anni e di certo non li avrebbe avuti per sempre.
E questo sembrava essere sfuggito al capitano.
Di certo il povero Kade non poteva immaginare che cosa sarebbe successo da lì a qualche anno...





Angolo

Il nome "Kade" per il capitano appartiene a TheOfficialKai517.
Lo trovo semplicemente perfetto per lui e non sono riuscita a idearne uno migliore.
Ho ricevuto il consenso per utilizzarlo e quindi eccolo qui.

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