Essere il capitano delle guardie in un regno dove ogni occasione era buona per organizzare una festa di paese e dove i ladri spuntavano ovunque come funghi, non era affatto semplice.
Se poi quel capitano era anche padre di una bambina di otto anni, beh...
Kade avrebbe davvero voluto aver preso moglie, in quei casi.Quando non era di turno al castello presso la famiglia reale ed era costretto a girovagare per Corona, allora le opzioni erano tre.
Primo: assumere un'ancella tra i suoi contatti al castello e lasciarla a casa con Cass.
Secondo: portarsela appresso e farla sorvegliare da uno dei suoi apprendisti.
Terzo: portarla in piazza a giocare con gli altri bambini.Quel giorno Kade optò per la terza.
Non se la sentiva di spendere per una tata e i suoi apprendisti, due giovani ragazzi di nome Stan e Pete, non sembravano essere troppo svegli o degni di fiducia.
Tutti i pomeriggi, quando faceva bel tempo, i bambini e i ragazzi si radunavano nella piazza attorno alla fontana per giocare tra loro e uccidere la noia.
Le madri, le nonne, le zie o qualsiasi altro parente adulto di sesso femminile, controllavano i loro rispettivi ragazzi appolaiate al sole sul davanzale della finestra.
C'era sempre qualche signora che si metteva a stendere il bucato sul balcone, a sferruzzare fuori dalla porta o a spettegolare con i vicini.
C'era il meraviglioso tempio delle leccornie dello zio Monty, sempre aperto e felice di distribuire dolci a destra e a manca ai bambini famelici di zucchero che non temevano le carie.
C'era il panciuto fabbro Xavier che aveva l'officina aperta fino a tarda sera.
Nel bene o nel male c'era sempre qualcuno che teneva d'occhio i ragazzi della piazza.
Forse era il luogo più sorvegliato del regno, dopo il castello.Così Kade aveva portato Cassandra in piazza subito dopo pranzo, promettendo che sarebbe tornato a prenderla quando entrambe le lancette del grande orologio sarebbero arrivate sul numero sei.
L'aveva raccomandata a un paio di clienti di Xavier e se ne era andato.Per fortuna era stata una ronda piuttosto tranquilla.
Il grosso del lavoro aveva dovuto farlo per tenere a bada quei due disgraziati di Stan e Pete.
Quando aveva scelto quei ragazzi per la loro impeccabile performance all'addestramento, non aveva idea che avrebbero passato il tempo a rovinargli i timpani con le loro stupide litigate.Tornò a prendere Cassandra mezz'ora in anticipo di quanto concordato.
Quando Kade si affacciò sulla piazza, la vide che dondolava le gambe seduta su una panchina di ferro.Se ne stava sola soletta con le mani a torturarsi le pieghe della gonna verde oliva, senza sapere bene cosa farci.
I suoi occhi erano fissi su un punto alla sua sinistra.
Kade scorse in quello sguardo una scintilla che non sapeva bene come definire.
Sembrava sincera curiosità...no.
Era desiderio.
Tuttavia non si muoveva da lì.Il capitano si voltò nella stessa direzione per decifrare meglio quello strano comportamento di sua figlia.
Sulla sinistra, sedute sul bordo di marmo della fontana, un gruppetto di bambine rideva allegramente, sovrastando le grida dei ragazzi che giocavano poco più in là.
Un particolare saltò subito all'occhio dell'uomo.
Ognuna di loro reggeva una bambola di pezza tra le mani.
Le bambine pettinavano loro i capelli e si scambiavano i vestiti.Il cuore di Kade si strinse in una morsa dolorosa.
Era ovvio.
Perché diamine non ci aveva pensato prima?Il giorno dopo il capitano Kade si presentò nella sartoria della signora Helena, con grande sgomento di quest'ultima.
Le sue conoscenze all'interno del palazzo reale si erano rivelate nuovamente utili.
Attraverso varie bocche, aveva mandato a chiedere a una delle ancelle più anziane dove avrebbe potuto trovare una bambola di quelle piene di merletti che piacevano tanto alle ragazzine.
E aveva ricevuto il nome di Helena.La quale fissava ancora con sguardo attonito il suo nuovo cliente, chiedendosi cosa mai potesse volere da una sarta quel monolite di pietra che era il capitano delle guardie.
Quando Kade le spiegò con santa pasienza quello che stava cercando, Helena sorrise e capì al volo chi fosse il destinatario dell'acquisto.
L'uomo posò sei monete d'argento sul bancone e lasciò che la sarta scegliesse quella che secondo lei era la più carina tra quelle esposte.Quella sera Kade portò a casa una bella bambolina con due bottoni neri al posto degl'occhi, un vestito a fiori e un grande ficco tra i capelli.
Il regalo fece colpo.
Cass si mostrò molto entusiasta (forse non così tanto quanto si era aspettato) e gli gettò le braccia al collo.
Kade avvolse la bambina tra le braccia in quello che era il loro primo abbraccio.
Si sentiva così felice che non riusciva a smettere di sorridere.Convinto di aver centrato in pieno il bersaglio, il capitano rimase piuttosto sorpreso nel constatare che la bambola restava spesso e volentieri dimenticata in un cassetto.
Cassandra la tirava fuori ogni tanto per dormirci assieme, per poi lasciarla sepolta tra le lenzuola.
Che fosse passata di moda?
Kade ci rifletteva mentre tornava in piazza a prendere sua figlia come di consueto.
Mentre camminava i suoi piedi incapparono in qualcosa e per poco non perse l'equilibrio.
Quando si chinò e raccolse da terra proprio la bambola col fiocco azzurro di Cassandra, la cunfusione non fece che aumentare.Cassandra stava al suo solito posto sulla panchina a agitare le manine in grembo con fare irrequieto e non sembrava essersi minimamente accorta della sua perdita.
Continuava a guardare inspiegabilmente verso sinistra, con quello stesso sguardo di sempre.
Kade osservò le bambine che giocavano con le bambole accanto alla fontana, senza capire subito.
L'illuminazione arrivò qualche secondo dopo, quando fece scorrere lo sguardo oltre la fontana, ancora più a sinistra.
Di fronte all'officina di Xavier i ragazzi tiravano di spada con armi di legno e armature improvvisate.
E a quel punto Kade comprese che ciò che gli era sembrato ovvio all'inizio, in realtà ovvio non lo era affatto.
Cass era palesemente attirata dai movimenti frenetici di quelle spade e seguiva gli scontri con le labbra serrate e gli occhi spalancati.L'uomo era così impegnato a metabolizzare quella...inaspettata scoperta, che non si accorse di essere osservato.
Una bambina con un paio di trecce rosse lo fissava con un intensità palpabile.
O meglio, fissava la sua mano destra con intensità palpabile.La bambola di pezza, pressoché nuova era ancora lì.
Kade guardò Cass un'ultima volta e poi la piccola rossa inchiodata davanti a lui.
Sospirò, sorrise alla bambina e le mise la bambola tra le mani.
Questa emise un gridolino di sorpresa, fece un breve inchino abbozzato e corse via saltellando.Era chiaro che Cassandra non avrebbe mai giocato con le bambole.
Da lì in poi, le cose cominciarono a farsi complicate.
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Broken hero
FanfictionCassandra non era la cattiva di quella storia, no... Era solo una anima spezzata che aveva bisogno di aiuto.