Nell'ombra

113 11 1
                                    

A 17 anni Cassandra era una delle reclute per entrare a far parte del corpo delle guardie di Corona.

L'unica donna.

In realtà non volevano nemmeno permetterle di firmare la candidatura, ma suo padre aveva messo una buona parola per lei presso la famiglia reale.
Il re Fredrick e la regina Arianna non avevano manifestato alcun disappunto e avevano dato tranquillamente il loro consenso (con grande entusiasmo di quest'ultima in particolare).
Tuttavia, non tutti condividevano lo stesso spirito d'iniziativa della regina e Cassandra ebbe modo di sperimentare subito questa disapprovazione.

Nonostante fosse il capitano, non sempre suo padre sovrintendeva agli allenamenti, e quando non lo faceva la ragazza rientrava a casa distrutta.

Per lei preparavano i percorsi più complicati, la sua balestra era sempre quella difettosa, il suo arco era sempre quello più pesante, le sue pareti da scalare erano sempre le più alte...

Cass non ne era sicura, ma aveva anche la sensazione che nelle prove a tempo bloccassero il suo cronometro con due minuti di ritardo.

Non ci voleva un genio per capire che nessuno la voleva lì.

Il mondo era contro di lei, ma Cassandra non si è arresa.

Ha serrato i senti, si è rimboccata le maniche e ha lottato con le unghie e con i denti mettendo in gioco tutta se stessa.

Ha lottato contro i giudizi, contro gli insulti, contro migliaia di persone che non credevano in lei e che volevano solo vederla cadere a terra stremata.
Ha lottato contro tutti coloro che hanno cercato di schiacciarla con i loro piedi.

Con quelle malette voci che non la smettevano di risuonarle nelle orecchie...

Non è un problema se lo fanno loro, è un problema se lo fai tu!

Hai una personalità che va...smussata.

Tu...non potrai mai diventare come me, Cassandra.

Ti prometto che aggiusteremo tutto, tesoro!

Sei nata nel secolo sbagliato Cass.

Ma ogni volta che la scaraventavano al suolo sperando di frantumarla per sempre, lei alzava la testa, raccoglieva i pezzi e si rimetteva in piedi.

Ogni.

Singola.

Volta.

Cassandra aspettava.
Aspettava nel buio, nascosta dalle ombre imponenti dell'altri.
A versare sudore e sangue in un angolo mentre guardava da lontano centinaia di persone diverse occupare quel posto che sarebbe dovuto essere suo.

Cassandra ha 20 quando finalmente abbandona le sessioni d'allenamento.

Le viene data una spada sua e un'armatura ma nemmeno un briciolo di fiducia.

Il massimo incarico che le abbiano mai assegnato è stato andare avanti e indietro tra le celle dei sotterranei a sorbirsi le bestemmie dei prigionieri.

Mai una singola lamentela o protesta era uscita dalla sua bocca.
Farlo sarebbe equivalso ad ammettere la sua sconfitta.
Ma per chi la conosceva non era poi così difficile notare una punta di insofferenza.

Era un giorno come un altro e Cass se ne stava con le spalle appoggiate alle mura della prigione e gli occhi bassi.
Quando ad un tratto avvertì un tocco leggero sul braccio.

- 'Giorno, Lady Cassandra. -

Cass alzò la testa e sorrise a Pete.

Nonostante fossero passati diversi anni, era rimasto il tipo buffo e mingherlino che era sempre stato.

Broken heroDove le storie prendono vita. Scoprilo ora