A dieci anni Cassandra si arrampicava sugl'alberi.
Non aveva paura dell'altezza, anzi!
Cercava sempre di arrivare quanto più in alto possibile.
Con il vento tra i capelli, più vicina al cielo e più lontana dal suolo.Cass sapeva bene che l'uomo non può volare, ma quello era per lei la cosa che più vi si avvicinava.
E si divertiva.
- Cassandra! -
Cass alzò gli occhi al cielo.
Si tolse qualche foglia dai capelli e, con tutta calma, si accomodò sul ramo della vecchia quercia secolare che stava scalando.
Ignorando la voce che la chiamava.- C-Cassandra...s-signorinella... -
Un pallido e trafelato Pete, ormai diciassettenne, arrivò ai piedi del suo albero.
Piegato sulle ginocchia magre e traballanti e affannato dalla corsa.La bambina rimase a guardarlo dall'alto in basso con un sorrisetto divertito.
Suo padre credeva davvero che quei due potessero tenerle testa?- Ti ho tolto gli occhi di dosso per un secondo...un solo secondo, accidenti! Dammi un attimo... -
La giovane recluta si mise in piedi, si raddrizzó l'elmo dorato sulla fronte sudata e puntò un dito verso di lei con un fare che voleva essere minaccioso.
- Cassandra, ti ordino di scendere immediatamente da quell'albero! -
Cass, per tutta risposta, accavalló le gambe e poggiò il mento sul palmo della mano.
- E perché? -
La guardia gettò il collo all'indietro per guardarla in faccia, ma il movimento gli fece scivolare via l'elmo dalla testa, rendendolo ancora più ridicolo.
- Il capitano... - cominciò Pete, mentre si abbassava a recuperare quel dannato capo d'abbigliamento troppo grande.
- Lui mi ha affidato l'incarico di tenerti sotto la mia supervisione fino a quando la sua supervisione degli scambi commerciali con Equis non sarà terminata.
E io sono molto determinato a portare a termine l'incarico del mio superiore! -Cassandra gli rivolse un'occhiata scettica.
- E...anche perché mi ucciderà se saprà che ti é successo qualcosa mentre lui non c'era. -
Lei ridacchiò e sporse il busto all'indietro.
- Quindi sarebbe davvero un peccato se tipo ora...cadessi. -
Pete sbiancò a quella vista e cominciò ad agitare le braccia in aria come un forsennato.
- No, no, no! Ti prego! Perché mi fai questo? Mi odi? Vuoi vedermi morto?
Vuoi soldi? La mia anima?Cosa vuoi da me, ragazzina?! -- Che tu la smetta di lamentarti e venga a prendermi. -
- Stai scherzando? -
- No. Non dovrebbe essere poi così difficile. Non ti hanno fatto scalare muri più alti all'addestramento? -
- No...cioè sì. Il problema é che devo salirci per acciuffare te! Non posso farlo, é come se mi facessi mettere i piedi in testa da te! É una questione di principio! -
- A me sembra che tu lo stia già facendo. - rispose lei con ovvietà.
- Dove vivo io i bambini portano rispetto per le persone più adulte! -
- Dove vivo io le guardie reali sanno scalare uno stupido albero. -
- Ma viviamo tutti e due nello stesso posto! Oh, ma perché ti sto ancora parlando?! -
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Broken hero
FanfictionCassandra non era la cattiva di quella storia, no... Era solo una anima spezzata che aveva bisogno di aiuto.