Erano passati due giorni da quando i suoi genitori l'avevano lasciata, si fidavano molto di lei e lei li sosteneva con tutta se stessa eppure aveva così paura di non averli lì vicini con lei.
Quel pomeriggio sarebbero arrivati zia Rachel e zio Rick a prenderla per portarla a casa con loro, Alice era contenta, perlomeno avrebbe visto di nuovo dei volti familiari e poi voleva davvero molto bene ad entrambi.
Le gocce sulla finestra davanti al suo letto facevano a gara per toccare prima terra, creavano dei disegni lungo tutto il vetro, aveva piovuto per due giorni ma finalmente si potevano intravedere i primi raggi di luce provenire dal sole che illuminavano la rugiada poggiata sui fili d'erba .
Si alzò, mettendosi a sedere sul lato sinistro del letto cercando con la punta dei piedi le pantofole, si strofinò energicamente gli occhi con le mani per cercare di aiutare i piedi con la vista , ed eccole li, sull'angolo del letto, sistemate da sua madre prima di partire, fece un sorriso e le afferro'.
Si alzò dal letto dirigendosi verso il bagno, si guardò per un secondo allo specchio, prese lo spazzolino, premette sul tubetto di dentifricio quasi finito cercando di non farlo cadere sul lavandino, lo avvicino' ai denti e iniziò a canticchiare con la guancia piena di schiuma; prese la spazzola e inizio a pettinarsi, il compito più arduo di tutte le mattine, aveva dei lunghi capelli neri che ogni tanto finivano incastrati nei denti della spazzola.
Tra meno di due ore sarebbero arrivati a prenderla e doveva ancora preparare il tutto, si diresse verso lo sgabuzzino in fondo al corridoio per prendere la valigia sopra all'armadio, era una grande valigia rosa che sperava solo non le cadesse in testa, la tirò giù con molta attenzione e la portò sul letto
"E adesso? Devo infilarci dentro tutto quanto"
Disse portandosi le mani ai fianco guardando l'armadio pieno di vestiti da svuotare
" ok direi di iniziare"
Piegò tutto meticolosamente fino a farci entrare di tutto, non portò tutto quanto, doveva ricominciare da capo alla fine e non portarsi dietro tutto il passato.
Finito di riempirla cercò di chiuderla
" e adesso come faccio a chiuderla?"
Disse scrutandone tutti gli angoli, la premette con il braccio destro e ci si sedette sopra, avvicinò le due estremità per riuscire a chiudere la cerniera e con qualche calcio e sbuffo,ci riuscì.
Si alzò in piedi soddisfatta e tirò giù quel gran macigno, tirò fuori il trolley e la sollevò per farla scendere le scale senza farla sbattere sugli scalini, pesava davvero tanto e infatti arrivata alla fine della rampa si dovette sedere su una sedia per riprendere fiato, appoggio' il mento sul carrello e guardò a lungo il salotto e la cucina, le mancherà tutto di quella sua piccola casa , l'angolo cel divano graffiato, il frigo pieno di calamite e foto dei viaggi assieme alla sua famiglia, le mancherà toccare col palmo della mano la parete mentre scende le scale per andare a mangiare, le mancherà un po' la vicina rompiscatole, le mancherà il ticchettio dell'orologio che spezzava di tanto intanto i suoi pensieri, finché un altro suono la fece sobbalzare dalla sedia, il suono del citofono, guardò l'orario ed erano passate due ore da quando si era alzata l'ultima volta dal suo letto.
Si alzò un po' rattristita ma contenta di intraprendere un nuovo viaggio , non vedeva l'ora di rivedere i suoi zii, si diresse alla porta d'ingresso con la valigia, girò la chiave pronta ad abbracciare Zia Rachel ma davanti a lei si presentò un ragazzo, poco più alto di lei, capelli ricci di un biondo miele che gli pendevano davanti agli occhi che erano di un colore azzurro chiaro con dei toni blu, erano chiari e trasparenti come il vetro, aveva una carnagione quasi bianca che risaltava le sue guance rosate , indossava un jeans nero e una giacca in pelle sopra le spalle.
"Oh, perdonami, io sono Gabriele"
Disse quel ragazzo misterioso allungando la mano.
" scusami ma, ci conosciamo?"
Chiese Alice arricciando un sopracciglio per la confusione.
" diciamo, è una lunga storia ma ti racconterò tutto durante il viaggio"
era confusa, un ragazzo si era presentato sull'uscio della sua porta dicendo di conoscerla; i suoi sospetti caddero quando dietro la sua figura intravide la macchina rossa di zio Rick che dal finestrino della sua 500 la salutò con la mano.
"Andiamo?"
Chiese Gabriele ritirando la mano un po' imbarazzato
"Si..certo, andiamo"
Il ragazzo le afferrò il trolley della sua grande valigia rosa mettendola nel bagagliaio per poi salire in macchina assieme a lei.
" piccola mia"
Disse zia Rachel portandole una mano sul viso.
"Mamma mi quanto sei cresciuta"
Si aggiunse zio Rick girandosi per guardarla.
" sono davvero molto contenta di vedervi ma, scusatemi , c'è un ragazzo seduto vicino a me che dice di conoscermi, chi sarebbe?"
Chiese Alice voltandosi verso quel ragazzo misterioso illuminato dalla luce del sole attraverso il finestrino.
" è una lunga storia che non vedevamo l'ora di raccontarti"
" oh, se avete fame lì sotto c'è una borsa con dentro dei panini"
Disse zia Rachel.
Alice e Gabriele si guardarono negli occhi.
Zio Rick girò la chiave dell'auto facendola partire, mettendo il piede sull'acceleratore uscendo dalle vie di Milano .
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Il filo blu
RomanceUn filo può tendersi e spezzarsi ma può anche unire e legare due anime. Ognuno dentro di se possiede un filo che lo lega o lo allontana da qualcuno ma comunque ne rimarrà per sempre unito. Questa è la storia del filo che ha cucito la storia di Alice...