Liberi.

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Il destino è così beffardo
Da e toglie,toglie e da
Piangiamo litri di lacrime
Sorridiamo del nulla
Ci divincoliamo in un inferno maledetto
Una vita stanca
Una vita passata a correre e rincorrere
senza arrivare
Ma poi qual' è la nostra vera destinazione?
Mai pienamente in pace
Cercare e mai trovare
Caos.

Giugno stava finendo,lui non si vedeva da giorni,tutto era statico,privo di sapori e colori.
Continuavo nelle mia routine senza senso,senza un'emozione,così come un blocco di qualcosa d'inanimato mi trascinavo sempre nei soliti luoghi.
Elisa lavorava alla Zona Rossa,stava al bar,Daniele le aveva trovato il lavoro.
Io ero sempre più sola,sola con me stessa e questo mi faceva paura.
Quel giorno ero stata chiusa in casa,passeggiavo avanti e indietro per l'appartamento ascoltando in loop tutte le canzoni più tristi dei Marta sui Tubi.

Si fece sera,come sempre ero sola,Lizzy dormiva ormai ogni notte da Daniele.
Andai a letto,spensi la luce,il bagliore dei lampioni illuminava fiocamente la mia stanza.
Chiusi gli occhi,la finestra era aperta,si sentivano i rumori della città,quella viva ,in lontananza,suoni ovattati interrotti solo dal passaggio di qualche auto sotto al palazzo.
Abitavo al primo piano e il terrazzino si affacciava sul giardino condominiale,quindi anche i fari delle macchine illuminavano al loro passaggio la camera.
Stavo quasi per addormentarmi stremata,non sapevo nemmeno che ora fosse ma la notte era iniziata da un pezzo.
A dire il vero per me quei giorni erano stati tutti quanti bui
Mi girai e rigirai nel letto poi caddi in una specie di dormiveglia.
Mi sentii osservata,percepivo di non essere sola in stanza,mi voltai per guardare se veramente c'era qualcuno e li appoggiato alla finestra con la luce giallastra che entrava da fuori vidi Lauro che mi guardava. Accesi la luce della abat-jour con fare agitato,lui si avvicinò e disse piano "tranquilla,sono io,non volevo spaventarti..."
"Che ci fai qui?"chiesi
"Nulla,ho sentito che dovevo venire da te,ho camminato e camminato fino a che sono arrivato qui..."
Si avvicinò sedendosi poi sul bordo del letto accanto a me.
"Sono un disastro"sussurrai coprendomi il viso con le mani.
"Sei bellissima"e mi scoprì il viso accarezzandomi poi le guance.
Gli buttai le braccia al collo,lo strinsi forte a me e lui iniziò a baciare il mio volto,il mio collo,il mio corpo fino a sfilarci le magliette a vicenda e velocemente ci trovammo nudi nel letto...Lo sentivo mio,veramente.
Accadde ciò che da tempo desideravamo entrambi,poi ci addormentammo l'uno tra le braccia dell'altra e si fece giorno.
Al mio risveglio dovevo correre al lavoro,lo baciai ripetutamente in viso con baci veloci per toccare con le mie labbra ogni centimetro della sua pelle fino a che si alzò anche lui dal letto.
Uscimmo.
Mi accompagnò fino all'hotel poi andò via.
Lo guardai allontanarsi,volevo stamparmi in testa ogni singolo momento trascorso con lui,ogni piccolo frammento d'immagine.
Seguirono giorni di baci e carezze,di corse per le strade della città,notti passate a fare l'amore,baci rubati nei vicoli vuoti,sorrisi,passione,complicità..
Tutto...
Mi sentivo libera,eravamo liberi!
Liberi di amarci senza aver paura più di farlo,senza temere incoscientemente che quell'amore avrebbe potuto farci del male.
Oggi lo so,dico incoscientemente perché era da incoscienti anche solo pensarlo...

Chissà se mi stai pensando#Lauro Prima Di #AchilleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora