Ore 6:30
<davideeee> sento una voce femminile chiamarmi. Mi giro e noto Michela che sta correndo verso di me <ehi sta qui> gli dissi indicando la stanza. Si fermò davanti a me <spiegami tutto per filo e per segno> disse impuntandosi, così iniziai a raccontarle tutto. <lo sapete che non vi perdonerà mai vero? > disse guardando verso il lettino dove c'era la sua migliore amica priva di sensi <si lo sappiamo tutti> le rispondo con un tono più che triste <secondo te potrebbe mai cambiare idea? > domandai sperando in una risposta positiva. <la vedo difficile Davide, tu e nessuno di voi sa quante ne ha passate in questi anni. Si ripromise che non si sarebbe affezionata più per nessuna ragione al mondo. In poche le siamo rimaste vicine in quel periodo No della sua vita. La Giorgia dura che vedi adesso è il risultato di tutto il male che le hanno fatto per 6/7 anni, se vuole te lo racconterà lei semmai doveste chiarire adesso vado a preparare tutto per quando si sveglierà > la vidi entrare in quella stanza la nº777 e chiudere la porta dietro di sé. Allora ecco di cosa parlava quando eravamo a cena, da quel che ho capito la sua infanzia non è stata molto felice e noi le avevamo rovinato l'adolescenza e mi sento fottutamente in colpa.
Nel frattempo che aspettavamo che Gio si svegliasse arrivò un dottore <mi servirebbe parlare col più grande per il vostro amico> e così toccò a è <si certo, mi dica > dissi uscendo dalla stanza seguito dal dottore. <allora dopo 10 ore d'intervento il vostro amico è finalmente salvo. Lo porteremo in questa stanza così starete tutti insieme, tra un pò dovrebbe svegliarsi> disse il dottore senza nemmeno fermarsi e io tirai un sospiro di sollievo <grazie mille dottore > mi fece un sorriso e andò a prendere Sandro finalmente. Rientrai in stanza e spiegai tutto agli altri che iniziano ad esultare tutti. Io mi sedetti affianco al lettino di Giorgia e gli strinsi la mano piena di lividi a causa dello scontro. Io non ero così felice, alla fine avevo perso del tutto la persona che mi piaceva. Federico si sedette accanto a me <dispiace anche a me sai, mi stava simpatica ed era na brava ragazza> disse guardandomi <le abbiamo fatto solo del male, Michela mi ha detto che ha avuto un passato più che difficile e che le aveva rovinato l'infanzia e da quel periodo la gente che le rimase accanto era davvero poca> tra un sentivo che sarei scoppiato <che persone di merda che siamo, ti ha detto per caso se mai ci perdonerà? > domandò speranzoso quasi come lo ero io con Michela <è molto improbabile, quando si sveglierà vedremo cosa fare > lui si rattristò e si mise a guardare un punto fisso sul muro.Ore 8:30
Finalmente Giorgia sta aprendo gli occhi molto lentamente, così Michela di scatto prende le cuffie e gliele mette. Mi ha spiegato che l'unico metodo per non farla pensare alle flebo è la musica (in generale della dpg, side, tedua, tutte cose così insomma) e quando finalmente è completamente sveglia si gira verso di noi.
G: Michela, grazie.
M: ringrazia Davide meglio sennò saresti continuata a svenire all'infinito
G: grazie Da, ma ale? Come sta? Ditemi che ce l'ha fatta.
D: girati e guarda con i tuoi occhi.
La vedo girarsi di scatto.
Ale: sono qui tranquilla.
Il suo lettino era vicino a quello di Giorgia e lui era già sveglio da un pò.
G: oddio ale.
Si sofferma e inizia a piangere
G: credevo di averti perso per sempre.
A: non ti libererai così facilmente di me.
Finalmente ho rivisto Alessandro sorridere. Quando Antonio si intromise <bhe mo non iniziate, non vi siete visti per circa 12 ore e già fate così > tutti lo guardarono in cagnesco come se volessero ammazzarlo <antò adesso mi stai iniziando a stare sulle palle, se per te 12 ore non sono niente vedilo dal punto di vista mio. Per 12 fottutissime ore non si sapeva se era vivo o morto e ti devo ricordare che questo è anche per colpa tua> lo azzittì Giorgia e lui abbassò il capo <dai Gio basta> cercò di fermarla vano <dopo ne riparliamo pure io e te, ma voi tutti mi avete delusa in un modo che manco immaginate, e menomale che eravamo una famiglia o cose del genere pronti a difenderci, ma alla fine sono andata solo io a salvargli la vita e ne sono uscita anche con la faccia rovinata> aveva ragione, infatti nessuno si permise di dire una parola, ma io sentivo il bisogno di chiarire con lei così <ragazzi potete uscire e lasciarci soli a noi 3 un attimo, per favore> dissi sperando in una risposta positiva.
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Tutto per caso
RomanceStoria di una ragazza che prese una cotta per un ragazzo del suo paese conosciuto per caso.... LEGGETE PER SAPERE DI PIÙ