Capitolo 2

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Una secchiata d'acqua ghiacciata in pieno volto fu la modalità con la quale venne svegliato. Aprì la bocca e strinse gli occhi, annaspando in cerca d'aria, cercando di mettersi seduto per evitare che l'eccesso di acqua gli finisse nel naso otturandogli il respiro.

Aprì gli occhi con il respiro affannato e la prima cosa che notò furono le sue caviglie legate, così come le sue mani dietro la schiena, e poi le sbarre che lo rinchiudevano in una cella angusta e fredda, dove solo un po' di paglia mischiata a della polvere sostava in un angolo.

Fu mentre si chiedeva come fosse finito in quel posto, e come, chiunque fosse stato, avesse avuto il coraggio di attaccare una nave proveniente dal regno Daeson, che sentì una risata gutturale proveniente da dietro le sbarre che lo imprigionavano.

Girò lo sguardo affilando l'olfatto e trovando di fronte a sé un energumeno dall'aspetto orripilante: in quel sorriso dai denti marci, a tratti mancanti, riusciva quasi a sentire l'alitosi che impregnava quella bocca; la pelle rugosa e olivastra, gli occhi piccoli che sembravano nascondere la più totale cattiveria, i vestiti trasandati avevano un aspetto disgustoso, consumati dal tempo, oltre al fetore che trasmettevano che non includeva quello del sudore, bensì quello di ormoni alfa.

«Ha fatto un buon riposo principino?» gli chiese gracchiando una risata subito dopo, che fece assottigliare lo sguardo dell'omega a quell'impertinenza. Di certo non sarebbe stato un pirata, alfa o beta che fosse, a mancargli di rispetto in questo modo.

«Ti ordino di liberarmi immediatamente» disse con voce ferma, sicuro di sé. Se avesse lasciato mettersi i piedi in testa in questo modo avrebbe perso già in partenza la sua dignità.

Quell'ordine però sembrò non essere per niente gradito da quell'alfa che, al contrario, con uno scatto repentino allungò il braccio lungo le sbarre, sorpassandole e afferrando il colletto della sua maglia con forza e velocità, alla quale Taehyung non era per nulla abituato – o semplicemente non si aspettava che qualcuno potesse fare una cosa del genere a lui –, per poi tirarla verso di sé facendo sbattere il volto già martoriato e macchiato da del sangue a causa dell'impatto contro il timone durante l'attacco da parte della spia, contro le sbarre arrugginite, con una violenza inaudita che fece digrignare i denti al principe lasciantosi sfuggire un grugnito di dolore.

«Mi ordinate di liberarvi?» gli rise a pochi centimetri dal volto lasciando che qualche goccia di saliva gli finisse in viso e marcando quel verbo con un tono stizzito. «Siete davvero divertente» concluse poi spingendolo all'indietro e facendolo di conseguenza cadere sul suolo freddo con un forte impatto.

La figura dell'alfa, inizialmente accovacciata sulle ginocchia per stare alla sua stessa altezza, adesso lo squadrava dall'alto con tono di sfida e disgusto, come se si fosse trovato d'avanti il peggiore degli assassini. «Non avete ancora capito in che situazione vi trovate?» continuò a prenderlo in giro con quel tono di beffa che mandava su tutte le furie l'omega, ma che per istinto di sopravvivenza aveva capito dover placare e potendo dimostrare la sua rabbia solo con delle semplici occhiatacce che sperava però sortissero il loro effetto.

«Lasciate che vi spieghi cosa—» quella frase ed il suo giocare con il mazzetto di chiavi – dentro il quale doveva trovarsi anche quella della sua cella – legato alla cintura insieme ai foderi delle piccole lame, non presagiva nulla di buono per Taehyung che, per un attimo, aveva avuto il timore che quell'alfa avrebbe potuto entrare e costringerlo a fare cose che la sua mente non riusciva ad immaginare pienamente. Ma fu proprio in quel momento che dei passi echeggiarono nell'aria fino a quando dalla sua destra non sbucò una testa rossa familiare fermando qualsiasi frase e azione che quell'alfa di fronte a sé stava per compiere.

«Chanwook,» lo guardò di sott'occhio quello che scoprì essere un secondo alfa – Taehyung non l'aveva capito fin da subito dato l'attacco che il moro gli aveva rivolto facendogli perdere i sensi – «credevo fossero chiari gli ordini del capitano.» commentò senza nessun tono nella voce, come se non gli importasse di aver appena fermato una probabile aggressione da parte dell'alfa nei confronti dell'omega.

The Omega's Crown|ᴋᴏᴏᴋᴛᴀᴇDove le storie prendono vita. Scoprilo ora