FIOR DANALE (2)

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Una volta in casa, andarono dall'orco e il ragazzo disse
<<Padre, ecco la fanciulla di cui mi sono innamorato! >>

Il genitore <<È davvero bellissima! Sappi però che lei è la figlia del re di Spagna. - poi rivolto alla ragazza -
Principessa, mio figlio è un bel ragazzo, sono convinto che insieme formereste una bella coppia.
Posso sapere il tuo nome? >>

<<Mi chiamo Francesca >> rispose la ragazza.

I due successivamente si sposarono. Da quel momento, l'unione tra i due sposi, tutto sommato, risultò alquanto felice se non fosse che ogni tanto, la ragazza pretendeva la camicia per andarsene.

Passó del tempo...

Un giorno l'orco chiamò il figlio e gli disse<<Fior Danale, ti devo dare una brutta notizia. Domani, così come è scritto nel libro del nostro destino, io e tua madre moriremo.
Una volta senza vita, devi prendere i nostri corpi e dividerli a metà. Dopo le parti le devi appendere ai quattro lati della casa. Fatto questo i nostri corpi spariranno.
Tu, comunque, sarai padrone della nostra proprietà. Non abbatterti, e sii felice con tua moglie! >>

Così come gli era stato detto i due orchi morirono.
Fior Danale come richiesto, divise i corpi e gli appese ai lati della casa. Subito dopo, come per incanto i corpi sparirono.
Fu così che i due sposi rimasero soli.

Trascorsi alcuni giorni dalla morte dei due orchi, Fior Danale, rivolgendosi alla moglie disse
<<Francesca ti devo raccontare una storia >>

<<Quale storia, Fior Danale? >>fu la risposta

<<La mia. Sappi che io mi chiamo Mimino e non Fior Danale. Non sono figlio degli orchi. Io... >> praticamente il ragazzo gli raccontò tutta la sua storia.

Alla fine del racconto la moglie rimase alquanto sbalordita, poi disse
<<È bene ciò che finisce bene,ma ora cosa facciamo? >>

Mimino allora disse <<Dobbiamo andare al mio paese natio, dalla mia vera madre che, chissà se potrò trovarla viva. >>

Così i due presero due cavalli, gli salirono in groppa e si misero in cammino verso il paese natale del ragazzo.

Una volta arrivati, andarono subito verso la casa dove abitava prima.
Scoprirono con stupore, che l'abitazione era occupata da un altra persona.

Così chiese il ragazzo <<Mi scusi, mi saprebbe dire dove posso trovare l'anziana donna che viveva prima qui? Lei è mia madre. >>

L'inquilino << Tua madre, poveretta, è in giro per il paese che chiede l'elemosina>>.

Mimino e Francesca andarono in giro per il paese a cercarla, finché non videro una donna anziana, che seduta per terra chiedeva l'elemosina.

Si avvicinarono e il figlio le disse
<<Mamma! Mamma sono tornato! >>
dopo gioioso ed emozionato abbracciò la madre.

La vecchietta rispose all'abbraccio e tra le lacrime disse
<<Figlio mio! Figlio mio! >>

Terminati gli abbracci, il ragazzo prese per mano la ragazza al suo fianco e disse
<<Mamma, questa è Francesca mia moglie! >>dopo in modo tenero e commovente le due donne si abbracciarono.

I tre, poiché non avevano più una casa dove andare ad abitare, per un po' di tempo,soggiornarono in un albergo.
Nel frattempo Mimino si dette da fare e acquistò una palazzina tutta per loro.

Conscio di avere con sé la camicia della moglie, decise di nasconderla e la muró nel muro della camera da letto.

La vita familiare trascorreva tranquilla, anche se ogni tanto la moglie chiedeva la sua camicia.

Mimino ormai benestante, non aveva più bisogno di trovarsi un lavoro.
Infatti, si era creato una cerchia di amici con i quali, un giorno decise di andare a caccia.

Prima di andare via, chiamò la madre e disse
<<Mamma io devo mancare un po' di tempo perché vado a caccia con i miei amici.
Devi sapere che ho murato la camicia di Francesca nel muro della da letto.
Lei, senz'altro, approfittando della mia assenza, piangerà e farà in modo di sapere da te dov'è nascosta.
Se lei la trova, si trasforma in colomba e vola via.
Non dirle niente! Hai capito? >>

La donna allora rispose
<<Si Mimino. Ho capito bene. Stai tranquillo! >>

Il giovane partì con gli amici a caccia.

Come sospettava l'uomo, la moglie, approfittando della sua assenza cominciò a urlare e a piangere chiedendo la camicia.
L'anziana negava di sapere dove fosse.

Passarono i giorni e Francesca era una lamentela continua <<Voglio la mia camicia! Voglio la mia camicia! >>

La povera donna non ne potette più ed esasperata disse
<<La tua camicia è murata nella stanza da letto! >>

Subito, la ragazza, si precipitò nel luogo indicatole e liberata dal muro, l'indossó, si trasformò in colomba e andò voló via.

La vecchia, rimase allibita alla vista di ciò e presa dalla tristezza cominciò a piangere.

Quando finalmente Mimino tornò a casa, trovò la madre che piangeva disperata.
Le si avvicinò e chiese
<<Perché piangi? Dov'è Francesca? >>

La madre gli rispose
<<La tua assenza è stata per me un inferno. Tua moglie, ogni giorno, non faceva altro che piangere e urlare che voleva la sua camicia.
Non c'è l'ho fatta più e le ho indicato dove era nascosta. Lei saputo ciò, ha preso la camicia dal muro, l'ha indossata ed è volata via>>.

Il ragazzo, tutto rammaricato e arrabbiato disse<<Mi dispiace mamma, ti devo lasciare! Hai di che vivere. Io senza mia moglie, non so stare. Devo cercarla e raggiungerla! >>

Così, saluta la madre, andò via verso l'avventura. Il viaggio che aveva intrapreso però, non era alla cieca, perché ricordatosi delle indicazioni che gli aveva dato "suo padre", a suo tempo, si diresse a cercare verso la zona dove poteva esserci la dimora dell'orco che controllava le fanciulle.



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