Si o No

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Dire si o no.
Prendiamo un momento che dovrebbe essere felice e spensierato, dove l'unico pensiero dovrebbe essere la preoccupazione di dover passare il weekend a studiare.
Ma quando soffri di DCA I momenti felici svaniscono.
Esiste quel senso iniziale di sicurezza apparentemente piacevole.
Quel momento in cui il cibo è solo una tentazione a cui tu sai resistere e nessuno interferisce con il tuo obbiettivo di sparire.
Perciò quando la sera scorsa mi proposero la pizza fatta in casa da mia madre a denti stretti ho fatto un grande respiro.
ho fatto un attimo di restart e mi sono detta "se dico si cosa accade"
-MANGIO LA PIZZA, che già di sè è un buon motivo, appagante e piacevole sapore del impasto alto e soffice, la crosta croccante un velo di passata di pomodoro e sopra formaggio filante che ti ustiona la bocca e ti ritrovi con il boccone già tra i denti a soffiare come una disperata..
-MANGIO COME LA MIA FAMIGLIA, sentirmi parte del nucleo famigliare, pensare di poter mangiare senza quegli sguardi che giudicano.
-NON SARÀ QUESTA A FARMI INGRASSARE.
E se "ingrasso" che male c'è ... nessuno.
Proprio per questo non dovreste avere paura di un pasto apparentemente troppo piacevole, un pasto che va molto oltre quelle regole fisse di chi ha un DCA restrittivo dove le tentazioni sono vietate.
-RISCHIO UN ABBUFFATA !
sono sicura di rischiare un abbuffata? Ho paura che quel piacevole pasto inneschi la fame compulsiva e mi ritrovi il sabato sera in cucina senza farmi sentire.
Ma la verità è che se siamo consapevoli della nostra malattia possiamo affrontarla riconoscerla ed ogni volta ridurre gli effetti.
-RISCHI IL PENSIERO DI COLPA !
ho mangiato ed ora quella pizza mi ha gonfiato e mi vedo così enorme, mi sono lasciata tentare ed ora ho perso tempo per arrivare al mio obbiettivo.
Ma quale è l'obbiettivo se non morire, perché perdere peso autodistruggendosi è un lungo suicidio.
Ma i sensi di colpa gli puoi affrontare e mandare a quel paese.
Il mantra è "ESTICAZZI"

E invece se dico di no.
-NIENTE PIZZA e senso di disagio per non aver mangiato una cosa buona.
-DISAGIO, lo sguardo freddo della famiglia che disapprova la mia decisione.
E se poi la pizza l'ha cucinata mamma o papà il loro sguardo triste ti rimane dentro e ti logora, non importa se ti senti indifferente alle loro parole.
Ma la verità è che state provando lo stesso di chi fa un incidente e non sente il dolore perché l'adrenalina ne attenua gli effetti.
-NON INGRASSO ?! Magari non prendo peso, ma a che scopo?! e se prendo peso con altro cibo meno gustoso poi mi intristisco, perciò perché dovrei togliermi uno sfizio ogni tanto...
- IL DISPIACERE MI FA ABBUFFARE ! a lungo tutto questo dispiacere multi fattoriale mi farebbe sentire così sbagliata ed inutile... un vuoto che non si può spiegare e non importa se è una abbuffata vera e propria i solo il senso di perdita di controllo, ciò che accade a lungo termine può realmente portare ad una abbuffata che non saprei gestire.
-ENORMI SENSI DI COLPA PER AVER DETTO DI NO ! Quando inizi il recovery ma ti tiri indietro ad ogni rischio, premi in contemporanea acceleratore e freno... uno sforzo immenso e ti senti così fragile e disperato, non sai più cosa sia giusto e ti chiedi se hai detto no perché hai ceduto alla malattia.
Perciò ora vi lascio sotto ciò che ho fatto io.
🌷🌷🌷
Quindi che fai dici di no.
Insomma che male c'è.
Era davvero buona.
L'abbiamo divisa in tre.
Io ho mangiato la strisci di Margherita con tanta mozzarella e una teglia di carciofi gratinati (più di quelli in foto)
Mia sorella quella con i carciofini sott'olio e papà quella con olive e alici.
.
Ragazze godetevi la vita.
Cercate i pro ed i contro
ma date a ciascuno il giusto peso.
La differenza tra dire di sì e di no pò sembrare enorme per chi ha un DCA.
Ma prendete in modo oggettivo ciò che ho scritto sopra.
La differenza è minima.
Ma solo una ti porta almeno un po' di vera e sana felicità.
E ricordatevi sempre che la prima volta non è mai tutta sta gran cosa, non sempre è piacevole ed appagante.
Ma imparerete a gestire le vostre paure passo dopo passo.
Il recovery non è semplice ma ne vale la pena

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