Dal giorno alla notte.

Capitolo 16. Lizzie

Mi ci volle qualche giorno ma mi ripresi..

Ero ancora disturbata dai fatti che si erano manifestati nei giorni scorsi e decisi di non pensare più ne a Victoria ne a tutto quello che le riguardava.

La vita procedeva diciamo tranquilla, se non fosse che quella casa mi sembrava sempre troppo grande per una sola persona.

Lavai tutte le lenzuola del divano ecc, insomma sembrava una giornata tranquilla, fino a quando non suonarono alla porta.

Aprì senza pensare.

Era una ragazza sulla ventina, credevo cercasse qualcuno e sicuramente aveva sbagliato piano.

"Ciao scusa sai per caso in che piano sta Victoria" disse la ragazzina.

Per un attimo mi si fermò il cuore.

"Vic.. Victoria.. oh certo sta al secondo piano.

"Seguimi la accompagnai.

Bussai alla riccia che aprì subito.

"Questa ragazza, ti cercava" dissi fredda.

"Ah sei arrivata" disse guardando la ragazzina con aria affamata.

La ragazza stava per entrare ma la bloccai, entrai e chiusi la porta.

"Cosa vuoi fare a quella ragazzina?" Non farle quello che hai fatto a me! dissi fredda.

"Primo.. non sono affari tuoi e secondo non sono affari tuoi.! disse lei con tono seccato.

"Non credo che dovresti mettere il naso nei miei affari" continuò lei.

"Se no ti finirà come quella volta" disse lei sorridendo.

Mi pietrificai.

"Ok.." e uscì.

Tornai a casa pensando a cosa avrebbe fatto alla povera ragazza e poi continuai a fare quello che stavo facendo.

Poco dopo sentì delle urla.

E esattamente 3 secondi dopo la riccia venne a bussare alla mia porta.

Aprì e lei entrò chiudendo la porta terrorizzata.

"Devi aiutarmi, è successa una cosa assurda! disse senza fiato.

"Spiegami" dissi.

"La ragazzina è un demone, e vuole ucciderci." disse lei tremando.

"Ucciderti!" puntualizzai.

"Eh.. cosa no no tu devi aiutarmi, non sai di cosa è capace." disse lei tremando.

Mentre stavamo parlando sentimmo un rumore..

E dopo un altro ancora...

Poi d'un tratto la mia porta di casa cadde a terra. E la ragazzina ci salutò con la mano.

"Siete pronte"? disse lei divertita.

Victoria stava andando in corridoio per capire da quale finestra scappare..

Io capendo la storia mi parai davanti a lei per non fare vedere che stava scappando.

"Cosa state scappando"?  disse la ragazzina

"No" dissi io.

La riccia pietrificata dietro di me, si mosse piano.

Il demone dalla mano fece uscire un'ascia che mi prese in pieno.

Mi poggiai nelle piastrelle del mio corridoio dolorante e la riccia presa dal panico tornò indietro.

Le mimai un "vai" e dolorante mi rialzai in piedi.