Capitolo 11.Lord Gabriel.

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Avevamo perso.. le avevamo perse..

e non riuscivo a farmene una ragione..

Mi risvegliai a terra, vicino trovai Anto svenuta..

Non capivo dove fossimo.

Era una stanza piena di candele e poltrone.. non mi stupì dato che erano vampiri le candele era d'obbligo. Ma mi soffermai sulle altre cose che circondavano la stanza. Una finestra con balcone grande si affacciava quasi alla fine della stanza, che era enorme, c'era un letto matrimoniale con lenzuola rosse e due comodini ai lati del letto. Sembrava la casa di un tizio ricco.

Ad un tratto sentì delle voci.

"Dovete portarle da me, magari facciamo un bel banchetto!" disse la voce misteriosa.

"Certamente Lord Gabriel detto (Il puddin per gli amici), andrò a svegliarle e le porterò subito al vostro tavolo." disse Toni.

Subito dopo entrò nella stanza e si accovacciò per svegliare me e Anto.

"Ragazze svegliatevi, i vampiri nella sala grande hanno fame." disse la rosa.

Mi alzai di scattò

"Non saremo la vostra cena.! dissi categorica.

"Beh si.." disse lei.

La guardai fisso e poi continuai dicendo:

"Toni.. ti prego torna in te..

Aveva ancora gli occhi rossi e quell'espressione vuota.

"Ma io sto bene, devo eseguire gli ordini e obbedire, se no vi uccideranno" disse la rosa.

Mi ricordai di quanto facesse bene un po' d'affetto e quindi attuai la mia mossa

La abbracciai forte. La strinsi tra le mie braccia.. Non disse niente.. Fece una faccia scioccata e per un millesimo di secondo mi tranquillizzai.

Poi tornò a guardarmi e i suoi occhi erano tornati normali.

"Grazie al cielo, sei tornata in te! Le dissi felice riabbracciandola.

"Basta così, anche io ti voglio bene ma così è troppo." disse lei ridendo.

"Bene c'è un problema.. Cheryl. E poi c'è un certo Lord Gabriel.. è un tizio pericoloso, pare sia il marito della regina dei vampiri." disse Toni.

"Bene gli faremo il culo, tu e Anto andate a destra io andrò a sinistra.

"Ok " disse Toni.

Svegliò Anto e si diressero nell'ala di destra.


Io uscì piano dalla stanza e mi recai nell'ala sinistra di quello che doveva essere un castello immenso.

Aprì quasi tutte le porte per orientarmi e per vedere dove fosse la rossa. Ma non la trovai.

In compenso trovai Victoria..

Aprendo una delle tante porte, mi accorsi che la riccia stava riposando in quella stanza.

(Sinceramente mi andava di romperle le scatole e la infastidì).

Scossi il suo corpo ma non si svegliò.

Allora passai al piano B.

Acqua gelata.

Presi un secchio che si trovava nel bagno e gliela gettai addosso.

Subito si alzò e aprì gli occhi.

Io mi dilettai in una fragorosa risata.

"Oh eccola.. è di nuovo qua" disse lei.

"Buongiorno raggio di sole" dissi. Mi sedetti accanto a lei.

Dal giorno alla notte.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora