capitolo 10

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Sei ore davanti al computer.
Queste erano le parole che Francesco si ripeteva da quando aveva salvato quel lavoro.
Dopo space valley aveva deciso di dedicarsi al disegno, specificatamente al fumettismo.
Dato che non aveva nulla da fare, grazie all'aiuto di alcuni programmi digitali, era riuscito a crearsi un bel ripiano dove farsi riconoscere.
Certo, non era chissà quanto bravo, ma c'era veramente di peggio.
Aveva appena finito di creare una copia di un fumetto.
Una ragazza ha voluto avere la sua copia personalizzata, con i disegni di Tonno su un fumetto non suo.
Erano poche le volte in cui rimaneva così tanto tempo davanti al PC.
Di solito era abbastanza veloce nel fare disegni su richiesta, dato che spesso e volentieri erano dei disegni su foto o semplici caricature, tutto in digitale, insomma.
Questa volta, invece, il fumetto era su carta, e non è stato molto semplice ricopiarlo tutto, dalla prima all'ultima pagina.
Finalmente si tirò su dalla sedia che aveva assunto la sua forma. Si stiracchiò andando in cucina per bere qualcosa così da risvegliarsi un po' dopo tutto quel caos che la sua mente aveva creato.
Aprì la credenza per prendere un bicchiere quando il suo occhio cadde su una tazza.
La prese in mano e la rigirò tra le mani: tazza bianca, semplice,con i tre colori primari che spiccavano all'occhio. Costituivano un piccolo disegnino: due stelle, un razzo, delle linee e due parole in rosso.
Un sorriso apparve sulle labbra di Francesco, il quale disse quasi per parlare con chi c'era dietro quella scritta con tono basso, come se non volesse farsi sentire da nessuno nonostante oltre a lui ed ai suoi gatti non c'era nessuno: «io non mi sono mica scordato di voi, pezzi di merda»
Chiuse la credenza e prese un tè freddo e lo versò dentro la tazza, tornando con calma verso la sua scrivania.
Aprì ancora una volta il programma di disegno e prese la penna della sua tavola grafica.
Sorseggiò la bevanda fredda.
Appena allontanò dalle labbra la tazza concentrò la sua attenzione sul piccolo disegnino stampato sulla ceramica.
Selezionò il pennino usato per le bozze e posò delicatamente la punta della penna digitale sulla superficie liscia della tavoletta.
«regia? Possiamo partire»

«ma papà, perché non posso giocare col pituter?» disse il piccolo Niccolò seguendo suo padre che girava per casa, teso, con il telefono tra le mani.
«perché il computer serve a papà, tesoro» disse Nelson prendendo in braccio il piccolo Venceslai.
«ma-ma ora non hai il pituter, ora- ora hai il celefono...» ribatté il bambino incrociando le braccia al petto.
«uguale al papà, identico» disse Beatrice spuntando dalla cucina.
«lo ripeterai a vita? - chiese Nelson girandosi verso la sua ragazza, che nel mentre rideva divertita, guardando subito dopo Niccolò - perché non vai dalla mamma che sta preparando le carotine?»
«shi le carotine!!» urlò esaltato il bambino scendendo dalle braccia di suo padre per correre in cucina.
«sul cibo però ha preso da te, io non mangio quelle cose» disse poi il ragazzo appoggiandosi allo stipite della porta della cucina, ridendo poi vedendo Beatrice con una carota tra le fauci.
Lei subito la tolse dalla bocca per riuscire a ridere, contagiata dalla risata del fidanzato.
«almeno una cosa buona l'ha ereditata»
«ah, la pensi così?» disse Nelson fingendosi offeso.
«sì, la penso così - rispose la ragazza avvicinandosi - e ti amo così come sei» aggiunse baciandolo dolcemente.
Sul viso del ragazzo riccio si formò un sorriso intenerito.
«bleh, sai di carota» disse poi ridendo.
«dai, sei un cretino» rispose Beatrice allontanandosi da lui, mentre Nelson dava sfogo alle sue risate.
«parlando di cose serie, hai visto che fine ha fatto tonno?» aggiunse dopo un po' di silenzio la mora.
«no, è successo qualcosa di grave?» chiese il riccio preoccupato.
«no anzi. A differenza tua ha sfruttato il liceo che ha fatto ed è diventato fumettista, guarda» rispose passando il telefono al ragazzo.
Era aperta una pagina Google dove c'erano numerosi disegni e caricature.
«mi stai perculando o sei seria?»
«sono serissima. Poi non avevi detto che ti serviva qualcuno che vi facesse la copertina per l'album della band?»
Nelson annuì.
«devo chiamare gli altri, anche se non so se potranno rispondermi subito.» disse parlando più a sé stesso che alla ragazza difronte a lui.
«chiedi consiglio a qualcuno dei rovere tipo Davide o Marco»
«ma se non stanno più nella band?»
«avete comunque bisogno di un batterista o un bassista, non potete andare avanti con il launchpad, quante cose deve fare Lorenzo?»
«hai ragione...»
«prova a chiamare prima Tonno, poi vedi come fare.»
«ok, cerca di non far fare casino a Niccolò, non ho voglia di parlare di lui con Tonno»
«e perché? non è mica un mostro che devi nasconderlo»
«bea... ti prego» concluse poi Nelson guardandola con sguardo supplichevole prendendo il suo telefono ed avvicinandosi al balcone.
Iniziò a scorrere tra i contatti per cercare quello del suo amico, mentre la pace delle dodici di mattina iniziava ad influenzare la mente del ragazzo riccio.
Il caldo vento primaverile gli smuoveva delicatamente i ricci accarezzandogli piano il viso.
Socchiuse gli occhi sorridendo a quel dolce tocco.
Cullato dal vento selezionò il contatto di Francesco, portando all'orecchio il telefono, mentre nella sua testa continuava a chiedersi se stava facendo la cosa giusta.

L'aura di ispirazione creatasi attorno al ragazzo biondo venne distrutta dalla suoneria del suo telefono.
Prese quell'aggeggio tra le mani e vide, socchiudendo gli occhi a causa della scarsa luce del telefono, che la chiamata proveniva da un numero sconosciuto.
«sarà il solito cliente» disse rispondendo alla chiamata.
«pronto?»
«ueh, tone!»
«Nelson?!» disse incredulo Francesco.
«si sono io! - disse il riccio ridendo - come stai?»
Il biondo sorrise passandosi una mano di capelli.
«bene, bene... te invece? Come te la spassi?»
«benissimo!»
Ci furono secondi di silenzio scanditi dal ticchettio dell'orologio nello studio di Francesco.
«cazzo vez, sei sparito per cinque anni, ma ti rendi conto di quanto devi fare schifo?» disse sarcastico Tonno.
«non ti ci mettere pure tu, sai che non ho voglia di litigare con te, soprattutto per telefono.»
«ok, ok, perdonami...»
Nelson sospirò stropicciandosi gli occhi.
«mi sei mancato vez...» aggiunse poi il riccio cercando di regolarizzare il tono di voce nonostante il nodo alla gola che gli si era formato.
Dopo cinque anni si rendeva conto di quanto fossero importanti per lui gli amici, soprattutto quegli amici.
Ne aveva sentito la mancanza, solo che non aveva mai aperto gli occhi da poterlo capire.
Tonno sorrise a quell'affermazione.
«anche tu mi sei mancato...»
Rimasero a contemplare lo spazio davanti a loro, quando il pensiero dell'album passò per la mente di Nelson.
«ah, sì! tone volevo chiederti una cosa»
«dimmi tutto, ti ascolto.»
«beh, ecco... bea mi ha detto che ora fai il fumettista o cose simili, sbaglio?»
«sì..?»
«ecco... volevo chiederti se per caso avessi voglia di... fare una collaborazione... per... per l'album del mio gruppo...»
«ah ma quindi ti senti ancora con davide?»
«no, è uscito dalla band tre o quattro anni fa. non so dov'è, so solo che ho bisogno di un bassista e un batterista prima dell'inizio del tour.»
«e per registrare i singoli come avete fatto? cioè, tutto in digitale, giusto?»
«esatto... purtroppo ci siamo dovuti arrangiare così... solo che-- cioè, sono molto simili i suoni...»
«capito, capito... beh, ci incontriamo per vedere la copertina dell'album?»
«certo! - rimase per un po' in silenzio mordendosi le unghie - allora ci sentiamo in chat... ciao tone»
«ciao nelsi» ed attaccarono.
Nelson rimase a fissare il cielo azzurro intenso canticchiando involontariamente "logico" di Cremonini.
Quando si rese conto della cosa sbuffo una risata «che bello il 2018... mi mancano quei tempi»
Cominciò a viaggiare con la mente, gomiti poggiati alla ringhiera del balcone, mani nei capelli e occhi rivolti verso il basso.

spazio autrice
questo capitolo è per i notturni, spero di potervi intrattenere nelle vostre notti insonni.
volevo ringraziarvi per tutto il riscontro positivo che sta avendo questa storia, davvero, ve ne sarò per sempre grata.
grazie di tutto, vi amo 💖🤧
arriverenze 🚀✨

p.s.: perdonatemi per eventuali errori ortografici, ho scritto questo capitolo di getto. Se ne trovate qualcuno mi farebbe piacere se me li segnalaste in un commento, grazie mille 💖🤧

𝒂𝒇𝒕𝒆𝒓 𝒂𝒍𝒍 𝒕𝒉𝒊𝒔 𝒕𝒊𝒎𝒆 ..? - 𝒔𝒑𝒂𝒄𝒆 𝒗𝒂𝒍𝒍𝒆𝒚Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora