capitolo 9

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«nic il biglietto l'ho preso io. Mi raccomando non farmi brutti scherzi, ok?» disse premurosamente Dario chiudendo il computer davanti a sé.
«grazie Dario...» rispose Nicolas.
Sul viso di Dario apparve un leggero sorriso, mentre fece adagiare la sua schiena contro lo schienale del divano.
«non devi ringraziarmi, lo faccio per te»
Nic si asciugò le ultime lacrime rimaste sul suo viso.
«ti voglio bene Dario» disse poi il piccolino.
Dario sbuffò una risata, passandosi una mano fra i capelli.
«ti voglio bene anch'io, Nicolas...»
E così dicendo chiusero la chiamata.
Dario gettò il telefono accanto a lui portando le mani sugli occhi leggermente tremante.
Quel ragazzo gli fumava completamente il cervello, si era rassegnato alla realtà.
Voleva un bene dell'anima a Nicolas, ormai lo aveva capito.
Stropicciò piano gli occhi che si fecero subito rossi, essendo diventati molto sensibili a causa dello "stile di vita" di Dario.
Si alzò avvicinandosi ad un comodino accanto alla porta del bagno, aprì un cassetto e tirò fuori da lì un pacco di sigarette ed un accendino.
Si avvicinò al balcone ed aprì piano la tapparella, lentezza causata dalle poche forze nel corpo del ragazzo.
Subito il suo volto fu inondato da una forte luce calda, segno che ormai il tramonto era vicino.
Socchiude subito gli occhi infastidito dall'improvvisa luce forte, portandosi le mai davanti agli occhi, riaprendoli lentamente man mano che si abituava alla luce.
Prese un bastone e lo poggiò ad un gancio iniziando a farlo girare su lui stesso per alzare la tenda che bloccava la vista verso il panorama che il balcone del ragazzo donava.
Fece cadere a terra il bastone creando un forte rumore, per il quale venne costretto a tapparsi le orecchie, infastidito da quel frastuono improvviso.
Si avvicinò ad una sedia che era lì da tempo e sospirò stropicciandosi ancora gli occhi solcati da occhiaie profonde.
Alzò lo sguardo verso il balcone socchiudendo gli occhi, abbandonandosi al fresco venticello che gli scompigliò i capelli, provocandogli un brivido freddo.
Si strinse nella felpa ormai troppo grande per il suo esile corpo sedendosi sulla sedia.
Guardò verso il basso notando l'altezza del balcone, smorzando un sorriso sghembo.
«e se saltassi se ne accorgerebbe qualcuno?» disse a voce bassa per poi scoppiare in una fragorosa risata.
«non credo proprio» si rispose tornando a stropicciarsi gli occhi eccessivamente sensibili.
Si guardò poi le mani con gli occhi rossi e gonfi.
Tremavano eccessivamente.
Erano viola e screpolate, attorno alle unghie tante piccole ragadi insanguinate.
Non ricordava più quando è stata l'ultima volta in cui le sue mani erano ferme e precise.
Deglutì a quel pensiero prendendo il pacco di sigarette dalla tasca, osservandolo.
Esaminò bene la solita figura usata per inquietare la gente e l'inutile scritta "il fumo uccide".
Sbuffò una risata.
«tanto se non mi ammazza lui lo faccio io...» disse con un sorriso sadico portandosi alle labbra il piccolo momento di felicità da lui tanto atteso.
Prese l'accendino e con agilità premette sul tastino, facendo apparire la fiammella.
La coprì subito con l'altra mano dal vento e con cautela accese la sigaretta, inspirandone piano l'essenza.
Chiuse gli occhi assaporando il gusto della nicotina invadergli i polmoni.
Subito gli tornò in mente Nicolas e la sua voce rotta.
"se ti vedesse come sei diventato ti sputerebbe in faccia quel povero ragazzo"
«andatevene» sbottò subito Dario facendo un altro tiro alla sigaretta.
"sei nervoso? Forse dovresti calmarti"
«aah, andate a fanculo voi.» urlò il ragazzo cacciando fuori il fumo in eccesso.
Si alzò subito dalla sedia gettando nel posacenere la sigaretta rimasta.
Entrò in casa barcollante appendendosi subito al cordone per abbassare le tapparelle chiudendole quasi totalmente.
Iniziò a tossire violentemente accasciandosi al terreno.
Il suo respiro iniziò a farsi sempre più pesante mentre il battito cardiaco aumentava sempre di più.
«b-bastardi...» sibilò Dario prendendosi la testa tra le mani.
Sulle sue guance iniziarono a scorrere lacrime amare, mentre leggeri singhiozzi uscivano come suoni rotti dalle rosee labbra del ragazzo distrutto.
«v-vi prego andate via...» disse disperato tra i vari singhiozzi mentre pian piano i suoi demoni arrivavano da lui per fargli visita.

Un forte rumore di anta di armadio sbattuta interruppe il silenzio scaturito dal fatto che il piccolo Nicolas abitava da solo.
Appena aveva chiuso la chiamata con Dario si era impegnato a riorganizzare tutta la valigia, cercando di finire  il prima possibile per abbandonare quel paese che lo aveva accolto così come lo stava cacciando.
Dopo aver finito di sistemare le valigie più importanti si gettò sul letto con un sorrisone sulle sue labbra.
Il giorno dopo sarebbe tornato nella sua amata Italia.
Sarebbe tornato dalla sua famiglia che tanti gli mancava.
Sarebbe tornato dai suoi amici.
Sarebbe tornato da Dario.
Quest'ultimo pensiero fece sfuggire dalle labbra di Nicolas un piccolo urletto di felicità, accompagnato da vari salti per la stanza.
Il fatto di rincontrare la persona a cui teneva più di tutti lo eccitava particolarmente.
Prese in braccio il suo cuscino e lo strinse forte a sé, facendo scendere qualche lacrima di felicità.
Non vedeva l'ora di stringere a sé quel ragazzo alto dagli occhi profondi e le braccia rassicuranti.
Non vedeva l'ora di stare con lui.
L'unico che poteva capirlo sempre.
Si gettò ancora sul letto privo di coperte e lenzuola e, tenendo sempre stretto al suo petto il cuscino, si lasciò sprofondare tra le braccia di Morfeo, sperando di poter fare presto lo stesso tra le braccia del suo migliore amico Dario.

spazio autrice

NON UCCIDETEMI
SO CHE IL CAPITOLO È CORTO, MA GIURO CHE DAL PROSSIMO LA STORIA PARTE DEFINITIVAMENTE.
poi oggi l'ho finito anche perché è il mio compleanno quindi non faccio un regalo a me ma lo faccio a voi aggiornando.
spero tantissimo che la storia vi stia piacendo, vi ringrazio tantissimo per le 3,54K letture, mi fa molto piacere.
buona festa della liberazione per domani e mi raccomando

STATE A CASA

arriverenze🚀

𝒂𝒇𝒕𝒆𝒓 𝒂𝒍𝒍 𝒕𝒉𝒊𝒔 𝒕𝒊𝒎𝒆 ..? - 𝒔𝒑𝒂𝒄𝒆 𝒗𝒂𝒍𝒍𝒆𝒚Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora