Importante⚠️🔞:
Qui c'è una scena mezzo smut se sei sensibile e non ti piacciono queste parti puoi saltare il capito e leggere il successivo.Mi svegliai con un senso di nausea e mi di testa assurdo. Mi alzai tutta scombussolata e ancora assonnata.
Mi guardai intorno e mi resi conto che quello non era il divano del locale in cui lavoro."Buongiorno, sono le 09:30, puoi entrare alla seconda ora se ti prepari in fretta".
Alzai la testa e lo vidi. Stavo iniziando a ricordare. Io, ubriaca che mangiavo con un maiale davanti a ragazzo figo. Un senso forte di nausea e rigetto invase il mio corpo. "Posso usare il bagno?". Lui mi indicò il posto e non ci misi tanto a correre e rigettare dentro la tazza. Dio che vergogna. Tirai la catenella e mi rialzai in piedi.
"Ecco tieni, prendi queste pastiglie che dovrebbero alleviare il mal di testa e poi lavati i denti, ti aspetto giù per fare colazione." Mi lasciò tutto bel ripiano sopra il lavandino. Presi quella pastiglia e per fortuna il dolore alla testa allevió, di poco ma allevió. Mi lavai denti e faccia e scesi giù come mi aveva detto. La sua casa non è grandissima.
Ha due piani, il secondo piano è molto piccolo ha camera sua e poi un'altra stanza che non ho visto perché non sono impicciona fino a questo punto.
Scesi giù e mi sedetti sul tavolo dove avevo già la colazione pronta. "Mangia o si raffredda". Mangiai e giuro erano i pancake più buoni che io avessi mai mangiato in questi diciassette anni. "Senti mi dispiace per ieri, tutto quello che ho detto, qualsiasi cosa avessi detto o fatto era perché la mia testa era invasa dall'alcol e non pensavo lucidamente".
Cercai di scusarmi più sinceramente possibile. Ero davvero dispiaciuto di avergli recato disturbo. Anche se non capisco il motivo per cui mi abbia portato a casa sua.
"Hai la maglietta sporca di vomito". Mi disse non calcolando le mie scuse. Arossii per l'imbarazzo. "Ti do una felpa mia ma oggi me la ridai quando ti vengo a prendere da scuola."Perché mi vieni a prendere da scuola?". Chiesi stupita.
"Per la felpa non è ovvio?!". Disse come la cosa fosse ovvia e che la mia domanda era stupida. Salimmo su e lui mi diede una felpa nera semplice. Mi stava due volte ma mi devo accontentare anche perché io indosso sempre felpe più grandi della mia taglia.
Raccolsi i miei capelli in una coda, mi lavai nuovamente la faccia e presi il mio telefono per controllare se qualcuno mi avesse chiamato. 30 chiamate perse da mamma- 25 chiamate perse da Hyuna.
Cazzo, sono nella merda più totale.
Uscimmo di casa e ci sedemmo in macchina e io mi sentivo perennemente a disagio, avevo come la sensazione che da ubriaca avessi detto o fatto qualcosa che non andava fatto.
"Non ho libri". Dissi dal nulla
"Questo non è un problema mio". Wow che risposta…
"Sembri a disagio". Dice tranquillamente. Davvero?! Più si è fighi e più si è coglioni, cosi funziona il mondo?!"Non sono a disagio". Bugia. E come se mi sentivo a disagio ma ero troppo orgogliosa per ammetterlo. "Non devi sentirti a disagio, eri ubriaca e so che non pensavi quelle cose veramente". Mi guarda e mi fa l'occhiolino. Lo guardai esterrefatta, e ora che cazzo ho detto?! "Che ti ho detto?! Non me lo ricordo". Siamo quasi arrivati a scuola ma lui accosta un po' prima. "Vuoi che ti rinfreschi la memoria?". Dice con tu tono provocatorio.
Si avvicina ma io aprii la portina della macchina e saltai letteralmente fuori prima che potesse fare un altro movimento. "Allora ti vieni e ti riprendi la felpa a fine scuola ok?".
Lui annuì e parti. Feci un sospiro di sollievo. Non avevo voglia di andare a scuola in più non avevo nemmeno libri.
Rimasi al bar fino alle 11:00. A quell'ora a scuola scattava la ricreazione e io volevo parlare con Min-Ho. Andai verso l'entrata e lo vidi, lui si giró dalla mia parte ma fece finta di nulla, lo continuai a fissare e quando finalmente si giró completamente da me gli feci segno con le mani di venire.
"Che vuoi?!". Disse secco e distaccato."Devo parlarti". In realtà non era vero però sentivo di voler la sua compagnia."Tra poco suona la campana e devo entrare". "Ti prego". Gli presi il braccio. "Vieni con me". Lui sospirò e molto furbamente ce ne andammo da lì.
"Vieni a casa mia." mi disse.
"OK, però all'una devo ritornare verso scuola". Lui annuì senza dire niente.
Arrivammo a casa sua, mi tolsi le scarpe e mi accomodai sul divano. Aveva una casa molto particolare, molto moderna per essere arredata dai suoi genitori."Vuoi qualcosa da bene?" Mi chiese e io rifiutai. Si sedette sul divano di fronte al mio. "Allora di cosa vuoi parlare?". Ora che gli dico?! "Bella casa, i tuoi genitori l'hanno arredata molto bene". Cercai di cambiare discorso. "Vivo da solo". Rispose. "Ma non puoi sei ancora minorenne". "Non è vero ho diciotto anni". Allora- "So cosa stai pensando e si, sono stato bocciato. Credo che non finirò la scuola, non fa per me. Ho un lavoro fisso in una carrozzeria quindi so come guadagnarmi da vivere". Ci fu un lungo e imbarazzante momento di silenzio.
"Allora di cosa mi devi parlare? Vuoi rimanere lì seduta sul divano senza dire nulla!?". Sto per fare una grande figura di merda. "In realtà non devo parlarti di nulla". Mi sedetti sul divano dove era seduto lui. "Volevo passare un po' di tempo con te". Risposi sincera. I suoi occhi si addolcito per poi farmi una radiografia.
Si avvicinò al mio collo e le sue labbra viaggiarono su di esso. Non mi mossi da quella posizione, non mi opposi, speravo in un suo contatto. Iniziò a lasciarmi qualche bacio qui e là per tutto il collo e io piegai la testa da un lato per dargli più spazio. Lui improvvisamente si allontanò e mi lasciò così. "Guardiamo un film?". Mi propose e io ancora scombussolata annuì.
Il film era noioso, sentivo una strana sensazione dentro di me mai provata prima. Lui iniziò come a provocarmi, mi accarezzava mi toccava i fianchi detto da lui per gioco ma io volevo di più, poi guardavo quelle labbra e più le osservavo e più le volevo sulle mie. "I-io, sai dov'è il bagno, nel senso ecco.
Mi serve il bagno puoi dirmi qual è?!". Dissi mangiando tutte le parole. "Si, è in fondo a destra". Andai in bagno e mi sciacquai la faccia. Mi guardai alla specchio per poi tirarmi un piccolo schiaffetto per farmi scendere dalle nuvole. "Ok So-yon, datti una calmata ora tu vai, dici che già passato una bella serata e poi te ne vai. Ok? Ok!". Uscì dal bagno quando mi ritrovai attaccata al muro.
"Questa felpa non è tua". Oddio avevo il suo corpo attaccato al mio e la cosa non mi dispiaceva per nulla. "Cosa?". Chiesi confusa. "Ho detto".Le sue labbra finirono di nuovo sul mio collo. "La felpa non è tua. No. Ha il tuo odore". Inizió a lasciarmi baci sul tutto il collo. La mia mente era completamente fusa. Lo allontani per poi dirigermi in salotto. Lui mi seguì e da lì capitó quello che mai mi sarei immaginata di fare:
Lo spinsi sul divano per poi mettermi a cavalcioni su di lui, iniziai a baciarlo con foga, con desiderio. Lui ricambió subito e questa cosa non fece altro che offuscare la mia mente. Le sue mani si posarono dai fianchi al mio sedere che strinse fra le sue mani e a quel gesto la mia bocca fece uscire un suono di piacere. Mi staccai da lui e arrossì per il verso appena uscito. Lui mi guardó e si morse il labbro sorridendomi."Sei ancora più eccitante quando fai l'innocente".
Inzió a baciarmi il collo con molto più foga. Le sue mani si infilarono dentro la mia felpa. Le sue mani fredde a contatto con la mia pelle calda mi fece sussultare e di conseguenza saltare. Le nostre intimità si scontrano e un alto verso di piacere uscì dalla mia bocca. Mo tolsi la felpa senza pensarci due volte. Ci guardammo per poi baciarci nuovamente con foga. Continuai a far far incontrare le nostre intimità che a ogni contatto una lunga scossa di piacere invade a il mio corpo. Ci staccammo dal bacio le mancanza di fiato. Decido di prendere nuovamente l'iniziativa e gli tolsi la felpa per poi lasciare tanti baci umidi per tutto il suo collo. Non smisi mai di sfregare le nostre intimità l'unica con l'altra. "Tu sei solo mia hai capito?". Dice capovolgendo la situazione facendomi stendere sul divano. Io annuì velocemente.
Sentii le sue labbra mordere e succhiare pezzi della mia pelle. Ormai la stanza era invasa di lussuria e piacere. Mi lasciò segni su tutto il mio collo poi passó al seno. Non ho mai provato sensazioni così forti. "Voglio farti mia". Disse con voce roca. "Sono già tua". Questo fece scattare qualcosa in lui ma prima che potesse fare qualsiasi avesse in mente uno squillo ci interruppe.
Angolo Autrice:
Ciao~
Spero che io capitolo ti sia piaciuto💕
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~𝓛𝓸𝓿𝓮 𝓪𝓼𝓱~
RomanceUn ragazzo cambierà completamente la sua vita, la cambierà, la trasformerà in un altra persona. Preso dal libro: Sei la prima persona che mi ha fatto conoscere l'amore Sei la prima persona che mi ha fatto amare qualcosa Sei la prima persona che amo...