CAPITOLO 17:

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Mi girai, non potevo anzi non volevo crederci. Min-Ho...

"Min-Ho che ci fai qui?". Chiesi con voce molto preoccupata, non mi piaceva quella situazione... Avevo un brutto presentimento.

"So che quest'ora chiudi così sono venuto per parlare di quello che è successo oggi a scuola".

La mia mente riaffioró quello successo stamattina e che Ji-Ho mi ha fatto dimenticare per tutto il pomeriggio.
Iniziò a salirmi la rabbia, la delusione. Ero nauseata dal suo comportamento. Io che ho dato letteralmente il mio corpo a lui...

"Non abbiamo niente di cui parlare. Oggi sei stato molto chiaro anzi chiarissimo. Io ti ho prestato gli appunti. Sono io la stupida che ha frainteso tutto". Dissi fredda.

"Ascolta, io non lo penso veramente, a me tu piaci e tanto". Cercó di avvicinarsi ma io mi allontanai.

"Ti prego non respingermi". Cerco di avvicinarsi nuovamente ma Min-Ho che era rimasto a guardare per tutto questo tempo di mise in mezzo a me e Min-Ho.

"Ha detto che non vate nulla di cui parlare". Dice calmo.
Vudi la faccia di Min-Ho cambiare radicalmente. Si stava iniziando ad arrabbiare.

"Fatti gli affari tuoi, non sono cose che ti riguardano e poi tu non dovresti nemmeno essere qui". Dice Min-Ho con disprezzo.

"Sta attento come parli ragazzino, non ti conviene metterti contro di me". Ribatte Ji-Ho.

Min-Ho aveva il pugno stretto da quanto stringeva le nocche erano diventate bianche. Vedevo al rabbia, la gelosia nei suoi occhi. Prima che potesse fare altro li bloccai.

"Ragazzi basta". Dissi in modo tranquillo cosi da poter abbassare le acque.

"So-yon dimmi chi è lui e che ci fate qui. Ora". Disse Min-Ho fulminandomi con lo sguardo. Non lo avevo mai visto così arrabbiato.

"Lui è Ji-Ho, abbiamo passato il pomeriggio insieme e mi ha fatto compagnia dato che una certa persona mi ha umiliato davanti ai suoi amici facendomi passare come una svitata, oggi mi ha fatto ridere e mi ha tolto dalla testa le immagini di te che mi ferivi il cuore. Oggi sono stata molto bene". Le ultime parole le dissi sorridendo guardando Ji-Ho.

"So-yon tu mi piaci da impazzire e voglio rimedi-". Lo interruppi bruscamente.

"Tra noi non c'è stato nulla. Smetterò di amarti e troverò una persona meglio di te. Voglio una persona che non si vergogni di dire che sono la sua ragazza. Io oggi ti ho chiamato perché volevo ufficializzare le cose tra noi due. Volevo darti, darci una possibilità e diventare noi.
Però va bene così, questo mi ha fatto capire il tipo di persona che sei realmente".

Dissi con gli occhi che mi pizzicavano e con le lacrime in procinto di uscire.

"So-yon...". I suo occhi erano colmi di lacrime e le sue guance erano rigate da esse. Soffrivo a vederlo così. Soffrivo a vederci così... Non erano questi i piani... Ma so che incontrerò la persona giusta.

"Andiamo So-yon, tu accompagno a casa". Mi dice Ji-Ho molto dolcemente accarezzandomi le spalle.

I nostri sguardi si incrocuarono e sentii una scerica strana pervadermi la colonna vertebrale.

"Allora è lui il problema". Dice Min-Ho interrompendo il contatto visivi con Ji-Ho.
"È PERCHÉ TI SEI INNAMORATO DI LUI, TU TI STAI INNAMORANDO DI LUI E IO NON LO ACCETTO".

Detto questo va verso di lui furioso e tira un gancio a Ji-Ho che cade a terra impreparato.

Ji-Ho di rialza e contraccambia il pugno, e da lì partì una scazzotata di quelle forti. Io più cercavo di calmarli e più loro mettevano forza in quei pugni.

"BASTARDO LEI NON TI MERITA".
Diceva Ji-Ho.

"TU NON MERITI DI ESISTE, FIGLIO SO PUTTANA SE NON FISSE A CAUSA TUA ORA NOI STAREMO INSEME". Contraccambiava Min-Ho.

Da quella frase non ci vidi più. "NO È A CAUSA SUA MA A CAUSA TUA. SMETTILA DI ADDOSARE LE COLPE AGLI ALTRI PER SENTITRI MEGLIO CON TE STESSO". Dissi tutto d'un fiato.

Min-Ho mi guardó incredulo.

"Ei ragazzini sapete che non si fa rissa da queste parti, ora vi porto in questura". Dice un poliziotto, correndo verso di noi.

La paura inizia a farsi strada nel mio copro. Guardo i due ragazzi terrorizzati ma loro sembra inetrssare solo darsi pungni e picchiarso a sangue, però per fortuna hanno smesso di scannarsi all'avviso del poliziotto.

"Ragazzi che facciamo". Dico terrorizzata, non sono mai andata in questura. Non sono di certo qul tipo di ragazza ma in questa settimana è successo più casino che in questi miei diciassette anni.

"Devi stare tranquilla, non abbiamo mica commesso un omicidio, ci faranno qualche domanda e poi ci lascieranno andare. Dice Ho-Ho cercando di farmi tranquillizare.

"Ci devi essere stato tante volte per sapere tutto alla lettera". Lo provoca Min-Ho.

Lui lo fimina con lo sguardo e io faccia altrettanto con loro due che abbassano la testa come due cagnolini impauriti.

Mi arrabbio spesso però nkn faccio mai paura anche perché sono un tappo. Però mi hanno detto che quando perdo le staffe al massimo faccio davvero paura e io sto per perdere letteralmente le staffe.

"Salite". Dice il poliziotto prima di farci entrare in macchina. Io sono in mezzo tra loro due che si guardano come se volessero uccidersi a vicenda.

"bastardo"
"coglione"
"Ti spacco la faccia"
"Io la spacco a tua mam-"

"OK SE ORA NON LA SMETTETE DI COMPORTAVI DA BAMBINI VI TIRO UNA TESTATA OK?! È PER COLPA VOSTRA CHE SIAMO IN QUESTA MACCHINA CHE PUZZA DI PIPÌ DI CANE. MIN-HO TU NON CI DOVEVI NEMMENO VENIRE QUI E COMPORTARTI COME UN BAMBINO PROVOCANDO OK?!". Dico furiosa.

"Brava So-yon". Dice Ji-Ho.

"OH CARO NE HO ANCHE PER TE! IO TI RINGRAZIO DI AVERMI DIFESO MA SEI CADUTO COME UN TIPO CHE HA VISTO IL FORMAGGIO. È PIÙ PICCOLO DI TE E QUI TRA NOI SEI L'ADULTO E TU HAI VOLUTO FARE RISSA CON UN BAMBINO DEL GENERE. IO DICO METRI LA TESTA APPOSTO ANCHE TU".

Dopo essermi sfogata per bene e aver sputato tutto l'acido rimasto in bocca chiudo gli occhi e cerco di rilassarmi.
Nessuno professa una parola, nemmeno il poliziotto.

Dopo essere arrivati alla stazione di polizia scendiamo dalla macchina ed entriamo nell'edificio.

Ci fanno qualche domanda e noi rispondiamo sinceramente.
C'è ne filiamo con una multa non troppo salata per atti di violenza in pubblico, anche se non c'era anima viva.

La multa è stata pagata dai due bambinoni. Io non ho dato nemmeno un centesimo.

E finalmente usciamo dalla stazione di polizia. Siamk stati lì quasi tre ore, ci facevano le stesse domande perché non erano convinti delle nostre versioni però dopo averle ripetute fino alla nausea ci hanno lascito "liberi".

"Complimenti, è quasi mezzanotte ora come faccio a rientrare a casa?".

"Puoi dormire da me". Dicono I due contemporaneamente per poi guedarsi male. Non di nuovo...

"Dicevo, potete dormire da me io posso dormire sul divano, ti So-yon nella mia camera e tu". Dice guardando quasi schifato Min-Ho."Nella camera degli ospiti".

"Io non voglio dormire nella tua camera". Risponde Min-Ho.

"okay So-yon allora noi due dormiamo a casa mia e-"

"Ho cambiato idea, vendo anche io, ma lo faccio perché non voglio lasciare voi due da soli". Dice schietto Min-Ho.

Io alzo gli occhi al cielo e accetto.

E così ci avviamo verso casa di Ji-Ho.

Angolo Autrice:
Ciao~
Scusate la mia lunga assenza
Questa settimana non potrò aggiornare molto perché sono colma di verifiche fino al collo.
Spero comunque che questk capitolo ti sia piaciuto💕❁︎

~𝓛𝓸𝓿𝓮 𝓪𝓼𝓱~Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora