26 novembre 708.
Mi gira la testa. Ma dove sono? Vedo tutto bianco... Sono già in paradiso? Che bello! Riesco anche a volare. All'improvviso il paesaggio cambia: ora mi trovo... in una casetta? Mi sembra così familiare...
Cammino per la casa e vedo che è molto piccola, ma accogliente: c'è un piccolo bagno tutto incasinato, con spazzolini per terra e asciugamani sopra il bidet, e una cucina piena di tazze sporche e il latte rovesciato sotto il tavolo, dove ci sono 5 sedie vicino... piene di briciole. A destra di questo bagno vedo una camera: anche questa stanza è piccola, ma abbastanza grande per far entrare un letto singolo e un letto a castello. Ci sono tantissime cose: sul letto singolo, quello più grande, vedo dei libri scolastici... Lo so perché quest'anno ho iniziato la terza elementare e ho gli stessi libri: i titoli sono gli stessi e le immagini delle copertine sono quasi identiche, con l'unica differenza che questi sono per l'anno successivo, ovvero la quarta elementare. Sotto i libri ci sono degli album con carte di Dragonball e cartoni vari. In mezzo alla stanza c'è un grande tavolo, pieno di libri da leggere e tanti pennarelli, tutti sparpagliati. Dall'altra parte della stanza ci sta il letto a castello: entrambi i letti sono sfatti, e ci sono due console Nintendo e vari giochi. Ci sta anche un armadio grandissimo: è pieno di vestiti per bambini. Ed è davvero disordinato.
Decido di buttarmi sul letto singolo. Non so cosa fare ora, io volevo solo stare con Jessy per l'eternità. Inizio a piangere e alzo lo sguardo al soffitto: è pieno di stelline, tipo quelle che si illuminano al buio. Per vedere se ho ragione, mi alzo e spengo la luce: avevo ragione. Queste stelline fluorescenti sono così belle... Sono disposte in modo che formino una farfalla.
Mi gira di nuovo la testa, ancora più forte. Sto urlando il più forte possibile, ma la voce non esce: stanno uscendo solo delle lacrime. Jessy... Dove sei?
"Ehi! Ehi bambina, stai bene?"
Chi... chi parla? C'è qualcuno nel Paradiso insieme a me? Non sembra una voce femminile... Non è Jessy.
"Perché stai urlando? Insomma, svegliati!". Come?
"Aaaaaaaaaaaaa dei mostri mi vogliono uccidereeeee" urlo mentre mi alzo dal letto e provo a picchiare un tizio che non so chi sia.
"Come osi chiamarmi mostro?! - mi risponde il tizio strano - Cioè, volevo dire!... Non dovresti alzarti! Hai perso tanto sangue, sei ancora debole!".
Non appena finisce di parlare, mi sento svenire e cado a terra. O almeno, sfioro il pavimento ma il tizio di prima mi prende in tempo." Stai bene?" mi chiede preoccupato. Mi alzo, mi pulisco i vestiti pieni di terra con le mani e lo fisso.Non so quanti anni possa avere: è un ragazzo molto alto e sembra abbastanza muscoloso. Ha dei capelli davvero scuri, molto più dei miei, e degli occhi abbastanza piccoli e di un azzurro molto intenso. I suoi occhi sono molto particolari: le sue pupille hanno una forma simile a quelle dei gatti, solo che le sue sono un po' più grandi e di un inusuale color rosso spento.
Di solito guardando gli occhi degli altri riesco a capire qualunque cosa che lo riguarda: che emozioni sta provando, se è una persona cattiva e che magie o altri poteri sa usare. Insomma, riesco a leggere l'anima di qualunque persona. Ma non riesco ad analizzare la sua... Deve essere un tipo speciale. Almeno non sembra cattivo.
"Sì, sto bene, grazie" rispondo freddamente io.
"Certo che potresti essere anche più gentile! - mi dice usando anche lui un tono freddo, anche se fallisce, anche perché poi gli scappa un sorriso - Allora piccola, come ti chiami?".
"Non mi chiamare piccola". Lui fa un'espressione stupita ma poi ride di nuovo. Mi ha preso per una pagliaccia? "Piuttosto - continuo a parlare - qui siamo al paradiso? Devo trovare mia sorella".
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Una nuova luce
FantasyJennifer è, anzi era una bambina molto felice, finché non ha perso la sua famiglia, la sua amata sorellina ma soprattutto la sua identità: due persone, se così vogliamo chiamarle, hanno rapito le due bambine e hanno cancellato loro, per qualche moti...