capitolo 10

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Lunedì è arrivato, avrò dormito si e no tre ore stanotte, il tuo "incidente" di ieri sera continua a tormentarmi e ho assolutamente bisogno di fare chiarezza.

Sono finalmente seduta con le ragazze al tavolo della mensa, questa mattina ho rischiato di addormentarmi sei volte durante le lezioni...
di te non c'è traccia, probabilmente hai preferito startene in camera a riposare
"ciao ragazze, avete visto Lexa?" nel sentire il tuo nome alzo di scatto la testa e mi ritrovo davanti la tua "amica" riccia
"non stava molto bene stamattina ed è rimasta in camera" le risponde con tranquillità Anya
"oh non mi ha detto nulla, ho provato anche a chiamarla ma non ha risposto" continua Costia
"si probabilmente sta ancora dormendo, meglio non disturbarla" dice ancora la tua migliore amica
"in realtà vorrei andare da lei e vedere come sta, magari ha bisogno di qualcosa" insiste la riccia
"non ha bisogno di nulla, solo di riposo, aspetta che ti richiami lei quando si sveglia" tuona Anya spazientita
"certo, Forrest, come vuoi tu" dice la mora con un sorrisino falso prima di girare i tacchi e andarsene.
Non ci sto capendo nulla per l'ennesima volta, perché non le hai detto cos'è successo? che cazzo di rapporto è il vostro? e perché Costia sembra stare antipatica a tutte?

Finito il pranzo Raven, Anya e Octavia decidono di rintanarsi in biblioteca a studiare ma io ho bisogno di risposte
"andate pure, io vi raggiungo tra un po', devo... devo fare una cosa prima" dico vaga prima di correre via senza dar loro possibilità di replica.
Mi trovo di fronte alla porta della tua stanza, faccio un respiro profondo prima di bussare...
nessun rumore, allora continuo e di certo non mi arrenderò facilmente
"diooo bastaaa, chi cazz..." ti blocchi, dopo avermi finalmente aperto, hai un'espressione stupita che mi fa intendere che probabilmente non hai davvero creduto alle mie parole di ieri sera ma io sono determinata e non lascio correre proprio un bel niente
"oh ehm... ciao Clarke"
"ciao Lexa, posso entrare?
"si, si certo entra pure" sembri nervosa
"come stai?" ti chiedo guardando le ferite
"meglio" rispondi prima di accenderti una sigaretta, indossi solo la tua maglietta larga che usi come pigiama, sei dannatamente bella nella tua semplicità
"perché sei qui?"
"lo sai, mi pare che avessimo fatto un accordo ieri sera"
"mmh non so dottoressa, non ricordo bene, sa ero abbastanza frastornata" dici toccandoti il mento cercando fintamente di ricordare qualcosa che già sai
"sappi che è tutto inutile, non me ne andrò da qui finché non saprò quello che è successo" ribatto io fiera sedendomi sul letto di Anya accavallando le gambe
"oh per me puoi restare qui anche tutta la notte" dici maliziosamente abbassando il tono di voce con un sorrisetto compiaciuto stampato in faccia.
Un brivido percorre la mia colonna vertebrale... dio Clarke concentrati e smettila di immaginare qualsiasi cosa tu stia immaginando, basta! torna in te accidenti!
"Avanti, sto aspettando" dico tamburellando le dita sul ginocchio evitando volontariamente di rispondere alla tua provocazione
"eh va bene" sbuffi, butti la sigaretta e ti siedi sul tuo letto posizionandoti esattamente di fronte a me
"sono andata al Grounders per far compagnia a Lincoln, tra una chiacchiera e l'altra ho bevuto più del solito e poi nel bagno ho picchiato quel tipo" racconti tu velocemente
"perché l'hai picchiato?" ti chiedo dubbiosa
"stava cercando di toccare una ragazza contro la sua volontà, lei cercava di toglierselo di dosso ma lui era troppo forte così gli sono saltata addosso e ho iniziato a riempirlo di pugni" spieghi contraendo la mascella più volte
"potevi rischiare di farti male sul serio"
"anche lei, cazzo! secondo te cos'avrei dovuto fare? lasciarla lì da sola e andarmene? sbotti tu alzando il tono della voce
"non sto dicendo questo, magari avresti potuto chiamare Lincoln" cerco di mantenere un tono di voce tranquillo, non voglio farti agitare ancora di più
"si certo e intanto stavo lì a guardare" tuoni sarcastica
"e comunque lui è ridotto molto peggio" continui ghignando e facendo spallucce
"sei cocciuta e irresponsabile" dico scuotendo la testa contrariata
"ma sexy" aggiungi tu fissandomi beffarda
"e idiota!" grido divertita prima di tirarti il cuscino in faccia
"ahia! che fai? sono ferita!" urli fingendoti dolorante
"te la sei cercata" ribatto divertita dalla tua espressione da cucciolo bastonato
"ah si?" domandi mentre ti alzi e ti avvicini a me, hai azionato la modalità provocatrice
"decisamente si"
"chiedi scusa" ordini cercando di fare la seria
"assolutamente no" tuono io mantenendo il mio blu, forse per la prima volta così a lungo, nel tuo verde
"la mettiamo così? d'accordo, l'hai voluto tu" dici prima di buttarti su di me e iniziare a farmi il solletico sui fianchi
"no, no smettila! basta! Lexa, fermati subito!" cerco di divincolarmi ma la tua presa è ferrea
"chiedi scusa e mi fermo" continui facendomi l'occhiolino
"va bene, va bene... scusa scusa!" dico col respiro affannato e tu finalmente ti fermi continuando però a guardarmi...
mi rendo conto solo ora che sei a cavalcioni su di me e con una mano mi racchiudi i polsi sopra la testa, sento l'affanno aumentare sempre di più quando vedo che ti stai avvicinando al mio viso...
Qualcuno bussa e la nostra bolla scoppia
che cosa volevi fare?
"Lexa? ci sei?" la voce mi arriva ovattata e non riesco a capire chi sia, ma dal tuo "cazzo" sbuffato capisco che invece tu sai a chi appartiene, velocemente ti alzi e socchiudi la porta facendo uscire solo la testa
"che vuoi?" domandi scocciata
"che voglio? stai scherzando? e poi che diavolo hai fatto in faccia? urla una voce femminile che mi pare di conoscere ma in questo momento faccio fatica a connettere
"cazzo non urlare così! non è niente sto bene, ho solo bisogno di riposare"
"sei incredibile! stasera dovevamo andare a cena, ma non puoi certo venire conciata così" continua stridula la ragazza a me sconosciuta
"certo, non posso mica entrare in uno di quei ristoranti per ricconi con questa faccia" sputi sarcastica tu
"ma potremmo sempre rimanere qui e divertirci in un'altro modo" propone con tono mellifluo e malizioso quella che ora riconosco essere Costia
"non mi va, mi dispiace, ciao Costia" le sbatti la porta in faccia poi ti porti le mani nei capelli e sbuffi esausta
"vaffanculo Lexa!" urla la riccia prima di andarsene.
Scruto ogni tuo movimento mentre mille domande mi assillano
"state insieme?" te lo chiedo non riuscendo più a trattenermi, il dubbio mi sta uccidendo
"no... cioè si... è complicato"
cosa significa? e perché mi sto innervosendo?
"cosa c'è di complicato?" ti chiedo, voglio capirci qualcosa pur sapendo benissimo che non dovrebbe importarmi della tua vita sentimentale.
"Ci siamo conosciute due anni fa ad una festa, ci frequentiamo da allora; non abbiamo mai ufficializzato la nostra relazione e all'inizio funzionava ci divertivamo senza impegno e a me andava bene così. Adesso sta diventando sempre più asfissiante, ho capito di non provare niente per lei e di non averlo mai fatto, è sempre stata semplice attrazione fisica niente di più.
Mi sono accontentata per tutto questo tempo di un sentimento mediocre, di qualcuno che non ha mai davvero apprezzato la vera me, so che devo parlarle e so anche che la sua scenata sarà assurda, arriverà a farmi sentire in colpa anche per la caduta delle torri gemelle" sei stanca, esasperata e cupa.
Mi alzo e mi siedo di fianco a te, non riesco a trattenere il mio istinto e ti abbraccio
tu ricambi subito la stretta rannicchiandoti, poggiando la testa nell'incavo tra il collo e la spalla; restiamo così per un tempo indefinito poi lentamente sciogli l'abbraccio e torni a guardarmi negli occhi
"tu ti senti viva, Clarke?" domandi in un sussurro, sei terribilmente seria, hai gli occhi lucidi e ti stai torturando il labbro inferiore, sei dolcissima... e nel mio stomaco un desiderio incontrollabile si sta facendo spazio chiedendo disperatamente di essere placato...
fanculo non ce la faccio più...
prendo il tuo viso tra le mani e mi avvento sulla tua bocca, all'inizio sei indubbiamente sorpresa ma ci metti davvero poco a ricambiare il bacio; miliardi di brividi mi investono facendomi tremare e quando le nostre lingue vogliose si toccano sento il cuore scoppiarmi di vita...
Mi sento viva?
Adesso si.

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