capitolo 13

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Sono in camera, sto aspettando Finn, ho bisogno di chiarire questa situazione, non voglio più mentire ne a lui ne a me stessa.
Sento l'ansia salire, so che la prenderà malissimo...

Bussano alla porta, è lui, sul suo viso c'è stampato un sorriso smagliante... vederlo così rende tutto ancora più difficile, ma devo iniziare a pensare a me, a quello che voglio io.
"Ei tesoro!" esclama lui prima di baciarmi, rimango un attimo interdetta poi cerco di riprendermi il più velocemente possibile
"ei, come stai?" gli chiedo cercando di restare tranquilla
"tutto bene dai, mi sei mancata un sacco e ora che sono qui va decisamente meglio" risponde lui con un sorrisino malizioso.
Sto iniziando a sentirmi a disagio, non ce la faccio più, non riesco a fare la carina e amorevole come se dentro di me non fosse cambiato nulla, come se un paio di occhi verdi non mi avessero sconvolta e completata.
"Finn... devo parlarti" dico interrompendo la marea di cose sdolcinate che mi stava dicendo
"oh si piccola, dimmi tutto" dice lui tranquillo sempre con quel dannato sorriso sulla faccia, sta iniziando ad innervosirmi...
"ho pensato molto a noi due in questo mese, alla nostra storia, ai miei sentimenti...
ed è giusto che io sia sincera con te Finn"
dopo queste mie prime parole la sua espressione è cambiata notevolmente, ora il suo sguardo è preoccupato e serio
"che vuoi dire?" domanda lui assottigliando gli occhi.
Prendo un respiro profondo e inizio a dirgli tutto quello che da settimane mi sta soffocando e opprimendo
"ho iniziato ad avere dei ripensamenti su ciò che provo per te, ho cominciato ad avere dei dubbi sulla nostra relazione, su ciò che sento quando stiamo insieme e non. Per settimane mi sono auto convinta del fatto che fosse la lontananza e tutta questa situazione nuova in cui mi trovo, ma mi stavo solo raccontando un sacco di bugie e non voglio più mentirti e mentirmi. Non riesco più ad andare avanti così, sto facendo del male ad entrambi e non va bene, non è giusto"
butto fuori tutto velocemente come se non vedessi l'ora di togliermi quel macigno dallo stomaco, lui mi fissa con un espressione corrucciata poi scoppia a ridere
"me l'hai fatta, bello scherzo Clarke" aggiunge continuando a sorridere e scuotendo la testa
"no... no Finn, non-non sto scherzando" dico quasi balbettando, non so perché ma ho davvero una brutta sensazione e il suo silenzio improvvisamente placido di certo non mi fa ben sperare.

"Che cazzo stai dicendo? mi stai lasciando? così? sei seria Clarke? Perché?" eccolo, sta andando nel panico e sta sputando domande a raffica aumentando il volume del tono di voce
"si Finn... mi-mi dispiace ma non-non funziona più... non funziona più nulla" dico esasperato e rammaricata, la mia voce trema, il fatto che lui mi stia urlando addosso mi sta spaventando
"non ci posso credere, è assurdo, ti rendi conto di cosa stai facendo? stai buttando due anni di relazione nel cesso, mi stai distruggendo" ora il suo tono è totalmente adirato e i suoi occhi sono iniettati di sangue, non l'ho mai visto in questo stato
"Finn... per favore non urlare così" cerco di tranquillizzarlo ma peggioro solamente la situazione
"non urlare così? mi stai spezzando il cuore e hai il coraggio di dirmi di stare zitto?" é completamente fuori controllo, la sua rabbia è esplosa
"ti sei scopata un altro, vero? mi hai tradito e adesso mi stai lasciando per lavartene le mani e toglierti il senso di colpa."
"Finn ascoltami, lasciami spiegare" sto cercando di trattenere le lacrime, inspiro profondamente e provo ad avvicinarmi a lui ma senza rendermene conto sento la sua mano impattare violenta contro la mia guancia.
Il mio cuore perde un battito e le mie gambe barcollano, lo stomaco si contorce, gli occhi si sbarrano, il respiro diventa affannoso... lo vedo avvicinarsi, mi sbatte al muro e con una mano mi stringe la gola, sto tremando e vorrei urlare ma la sua morsa mi blocca il respiro...
"sai Clarke, non credevo fossi una di quelle troiette che non riescono a stare senza cazzo per un mese ma a quanto pare mi sbagliavo di grosso, mi fai solo schifo" sputa acido aumentando la presa sul mio collo, io non riesco a muovere un muscolo... sono completamente inerme.
"Voglio solo dirti un'ultima cosa, poi ti lascio alla tua futile vita da puttana... scoprirò chi è quel bastardo e lo rovinerò con le mie stesse mani."

Sono rannicchiata a terra, le lacrime mi bagnano il viso, i singhiozzi mi scuotono la cassa toracica e la testa mi pulsa, sapevo sarebbe andata male ma non ero minimamente preparata a tutto ciò. A quelle parole, a quel tono, a quelle mani che non avrei mai pensato potessero diventare violente.

"Clarkey? ei cos'è successo? Clarke?" sento una voce, poi delle mani mi afferrano le spalle e io di riflesso sobbalzo e mi ritraggo come scottata da quel tocco
"ei ei ei calma... sono io Rav"
alzo lo sguardo e mi imbatto in due occhioni marroni preoccupati, l'abbraccio d'impulso e la stringo forte continuando a piangere, lei ricambia la stretta e mi accarezza i capelli per tranquillizzarmi.

"Io lo ammazzo quel figlio di puttana!"
dopo essermi un attimo calmata ho raccontato tutto a Raven, ho visto rabbia e incredulità nel suo sguardo...
"ti-ti ha fatto altro? ti ha ti ha...?" balbetta lei completamente sconvolta
"no no no Rav... no no" la interrompo bruscamente non riuscendo e non volendo pensare al fatto che sarebbe potuto arrivare a tanto.

Raven mi copre col lenzuolo e mi bacia la fronte per poi stringermi tra le braccia un'ultima volta
"buonanotte Clarkey, io sono qui e non ti lascio da sola" sussurra dolce al mio orecchio
"grazie Raven, grazie" dico in un sospiro aggrappandomi nell'abbraccio.

Ho vissuto due anni della mia vita al fianco di uno sconosciuto.

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